Napoli
30mila manifestanti da tutta la regione, adesioni superiori al 70%. Duramente contestati Meloni e Salvini. Assenti De Luca e il nuovo presidente Anci Manfredi. Importante e imponente presenza dei sindacati di base. Qualificata e combattiva partecipazione del PMLI

Redazione di Napoli
Anche a Napoli lo sciopero unitario Cgil e Uil di 8 ore contro la manovra fiscale del governo neofascista della ducessa Meloni è riuscito con circa 30mila manifestanti che hanno attraversato lo “storico” percorso dei cortei partenopei, ossia da piazza Garibaldi, Rettifilo, piazza Bovio, via Sanfelice per finire a piazza Matteotti dove collocato il palco.
Il corteo era aperto dalle lavoratrici e dai lavoratori precari, cui seguono le operaie e gli operai metalmeccanici della Fiom, fino ai giovani da poco assunti in fabbrica con salari da fame. Un fiume di protesta soprattutto contro Meloni e Salvini che provocava il corteo sindacale dalla sua proclamazione fino alla mattina di venerdì 29 novembre dove il ministro dei Trasporti attaccava i sindacati sull’adesione che “sarebbe appena superiore al 5%”. Blanda presenza in piazza del PD guidata dal responsabile Sud della segreteria Schlein, l’ex PCI Marco Sarracino, mentre importante, significativa e combattiva la presenza dei sindacati di base, in particolar modo Sol.Cobas e Cobas insegnanti che hanno lanciato slogan molto duri contro il governo.
Dall’inizio alla fine del corteo erano presenti in maniera qualificata i marxisti-leninisti napoletani e di Nola guidati dal compagno Luigi Prodomo che hanno sfilato con le bandiere dei Maestri e del Partito, i “corpetti” e il cartello che riproducevano il manifesto contro il governo neofascista Meloni. Parole d'ordine apprezzate dagli operai Fiom, ma anche dai sindacati di base che addirittura applaudivano al nostro passaggio dinanzi all’Università degli studi “Federico II”, presidiata dai lavoratori del settore all’altezza delle storiche scale. Due lavoratrici apprezzavano il nostro manifesto dicendo: “siamo con voi”; i compagni le hanno invitato a scriverci per prendere contatti e unirsi realmente al Partito.
All’arrivo in piazza Matteotti e ascoltati i discorsi sindacali, la giornata di lotta si è conclusa facendo un bilancio. Va detto che la manifestazione ha visto il discorso finale di Pierpaolo Bombardieri, segretario nazionale Uil, che ha sottolineato la vergognosa emigrazione di migliaia di giovani dal Sud Italia (“in dieci anni hanno lasciato l’Italia 200mila ragazzi, ora basta”), la mancanza di sviluppo nel Mezzogiorno assente nella manovra meloniana per cui mancano addirittura 5 miliardi e 300 milioni di euro secondo lo Svimez rispetto al Nord. Un discorso, però, insufficiente, molto proteso ad attaccare Salvini, nessun riferimento al carattere neofascista del governo, ma al massimo un “pericolo di svolta autoritaria” da affibbiare agli inquilini di Palazzo Chigi.
“Non consentiremo - ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci - che qualcuno disegni per la Campania un futuro senza fabbriche, fatto di emigrazione obbligata, assistenzialismo e diseguaglianze; il Sud è anche industrie, produzione, tecnologia, innovazione, competenze, maestranze”. Il riferimento è al settore industriale in grave crisi come Jabil, Dema, IIA, Softlab, Conbipel, Gesco, Beco, Nuroll, TTA.

4 dicembre 2024