Palermo
Al canto di Bella Ciao 15 mila in piazza. Presenza militante dei marxisti-leninisti catanesi con bandiera e cartello. Alta ovunque l'adesione allo sciopero delle lavoratrici e lavoratori siciliani
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Si è svolta a Palermo la manifestazione regionale per la giornata di sciopero generale del 29 novembre indetto da Cgil e Uil, che ha raccolto adesioni massicce nei luoghi di lavoro della Sicilia intera.
Concentramento in piazza Croci. A guidare il lungo corteo lo striscione "Sciopero generale" seguito dagli striscioni delle categorie. Al canto di Bella Ciao, gli oltre quindicimila lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati e tantissimi studenti provenienti da ogni parte della Sicilia hanno manifestato con combattività. Presenti i lavoratori delle principali aziende metalmeccaniche, a partire da Fincantieri, edili, del commercio e del terziario, dei trasporti, dell'agroindustria, della funzione pubblica e della sanità, delle scuole e dell'università, dell'energia, delle telecomunicazioni, i precari, i rider, i pensionati. La selva di bandiere dei due sindacati rendono il corteo colorato e vivace.
A conclusione decine di interventi espongono le rivendicazioni contro la manovra del governo Meloni; denunciano il disagio sociale in cui vive la Sicilia così come tutto il Meridione; la Questione meridionale mai risolta dal capitalismo e dai suoi governi di “centro-destra” e di “centro-sinistra".
Il PMLI ha partecipato con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania. I compagni portavano la gloriosa bandiera rossa del Partito, a indicare al proletariato la strada del socialismo per liberarsi della schiavitù salariale e dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, indossavano il “corpetto” coi nostri manifesti "Basta con le manovre antipopolari, le misure fasciste e antimigranti, la sicurezza fascista, le manganellate, bassi salari, pensioni da fame, tagli alla sanità, ai servizi sociali e all'istruzione, precariato, morti sul lavoro, autonomia differenziata, precariato, Stati 'sicuri'. Buttiamo giù il governo neofascista Meloni" e quello storico "Lavoro salari e pensioni più alti, socialismo proletariato al potere” che sono stati superfotografati. Distribuiti i volantini manifesto e altri del Partito. Tanti consensi.
Erano presenti al corteo anche il PCI, RFC e PCL.
Insomma una giornata storica di lotta, con la forza dei lavoratori, un duro colpo al governo neofascista della Meloni.
4 dicembre 2024