Inquietante corteo politico delle “forze dell’ordine” a Torino
Solidarietà militante alle compagne e ai compagni del CSOA Askatasuna
Comunicato del PMLI.Piemonte
Un segnale eloquente del pesante clima neofascista che si respira anche nel capoluogo piemontese si è manifestato lo scorso lunedì 25 novembre, quando un corteo composto dalle principali sigle sindacali delle “forze dell'ordine” - Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria - è sceso in piazza. Partendo dalla Questura di Torino e marciando fino a piazza Castello, hanno inscenato una protesta che, pur celandosi dietro istanze apparentemente di tutela delle loro categorie, ha rivelato un'agenda politica ben precisa e allarmante. Numerosi cartelli esibiti dai manifestanti chiedevano esplicitamente la chiusura dello storico Centro Sociale Askatasuna, accusato di essere responsabile di tutte le violenze che, secondo loro, avrebbero subito.
La realtà, tuttavia, racconta una storia ben diversa. Nel corso degli anni il Centro Sociale Askatasuna ha rappresentato un pilastro nella lotta sociale e politica della città di Torino, schierandosi sempre al fianco delle masse popolari e dei lavoratori. Il suo impegno è stato fondamentale nella difesa di chi si trovava sotto attacco dalle politiche neoliberiste e reazionarie guidando lotte contro gli sfratti, contro i licenziamenti e ha costruito spazi di resistenza e solidarietà attiva, come una palestra popolare, una biblioteca autogestita, servizi di baby parking
, uno sportello di ascolto e aiuto contro la violenza sulle donne, oltre a offrire protezione e supporto ai migranti. Il centro ha inoltre sempre sostenuto con forza le giuste battaglie del movimento No Tav, che da decenni si oppone alla devastazione del territorio e alle speculazioni capitalistiche travestite da grandi opere.
È evidente che il corteo di lunedì si inserisce in un più ampio disegno reazionario, orchestrato dalle forze politiche più conservatrici e neofasciste, tanto a livello regionale quanto nazionale. Il governo della Regione Piemonte e quello centrale vedono nel CSOA Askatasuna un pericoloso avversario ai loro piani di smantellamento dei diritti sociali e collettivi. Essi puntano alla frammentazione della società, al collasso della sanità e della scuola pubbliche e all'intensificazione del controllo sociale attraverso la repressione del dissenso politico, come chiaramente dimostrato dal famigerato Decreto Sicurezza, che mira a criminalizzare qualsiasi forma di lotta sociale. L'attacco contro Askatasuna non è un evento isolato, ma rientra in una strategia di criminalizzazione delle opposizioni e di intimidazione verso chiunque osi sfidare l'ordine costituito.
L'istanza regionale del Partito marxista-leninista italiano (PMLI) denuncia con forza la deriva repressiva e autoritaria sempre più pronunciata a Torino e in tutto il Paese. In un contesto di crescente attacco ai diritti sociali e politici, esprime la sua più totale e incondizionata solidarietà militante alle compagne e ai compagni del CSOA Askatasuna. La loro lotta è la nostra lotta, ed è fondamentale mobilitarsi e organizzarsi per contrastare questa ondata reazionaria che minaccia le conquiste della classe operaia e i diritti delle masse popolari.
Per il PMLI.Piemonte
Gabriele Urban
Biella, 30 novembre 2024