Bcc Sistemi informatici, bancari in sciopero
Partecipato presidio nel polo di Bagno a Ripoli (Firenze) per impedire la cessione di un ramo di azienda alla multinazionale Accenture

Redazione di Firenze
Lunedì 2 dicembre, all'indomani dello sciopero generale del 29 novembre indetto da CGIL e UIL, si è tenuto un partecipato presidio promosso dai sindacati di categoria del settore bancario di Cgil, Cisl e Uil insieme alle sigle autonome, a Bagno a Ripoli, in via Meucci, polo fiorentino delle aziende del perimetro diretto della Capogruppo cooperativa ICCREA.
L'iniziativa che ha aperto la giornata di sciopero si è concretizzata dopo una serie di assemblee e sit-in di protesta che avevano contraddistinto lo stato di agitazione in essere da alcune settimane, da quando sostanzialmente nel silenzio assordante di ICCREA, alcuni documenti ufficiali avevano rivelato la volontà della capogruppo di cedere 93 dipendenti della Unità organizzativa infrastrutture di BCC Sistemi Informatici (il reparto che per le Bcc di ICCREA si occupa della supervisione all'installazione e alla manutenzione delle reti informatiche), ad Afast, ditta controllata da Accenture, esterna al gruppo cooperativo.
In base a questo sciagurato piano industriale, il 20% del personale di Bcc Sistemi informatici dovrebbe essere ceduto a una multinazionale, con tutte le conseguenze del caso sia per gli assetti interni del gruppo stesso, sia per le lavoratrici e i lavoratori. “Da mesi chiediamo risposte a ICCREA, ma l'azienda si è finora sempre rifiutata di rispondere, non confermando né smentendo questa operazione. Un comportamento tanto più grave perché attuato da banche che, nell'articolo 1 del proprio statuto, hanno scritto che 'il Credito cooperativo ispira la propria attività all'attenzione e alla promozione della persona' e che 'investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori'", spiega un delegato della FIRST-CISL.
"Le banche di Credito cooperativo - continuano i confederali - beneficiano di condizioni normative e fiscali di favore proprio alla luce della loro storia e dei valori sui quali sono state fondate. Ma ci si chiede che senso abbia tutto questo se poi, come fa ICCREA in questo caso, si comportano esattamente come farebbe una multinazionale, per massimizzare i propri vantaggi nel dispregio dei lavoratori".
Questa operazione si inserisce in un quadro del Credito Cooperativo profondamente segnato negli ultimi anni dagli effetti della “riforma” Renzi che dopo le Banche Popolari ha toccato anche le BCC.
Secondo i delegati di settore della FISAC-CGIL “ciò che accade ora alle lavoratrici e ai lavoratori di BCC SI è un attacco ai dipendenti dell'intero settore, da quelli delle società di servizio di gruppo, fino agli impiegati e alle impiegate delle Banche Cooperative che quotidianamente si trovano coinvolti nelle pesanti conseguenze delle economie di scala - su tutti i pesanti carichi di lavoro - che controparte ritiene indispensabili per rimanere competitivi e sul mercato. Termini che non appartengono alla cultura cooperativa ma a quella del più gretto vocabolario delle grandi banche d'affari perennemente a caccia di profitti”.

4 dicembre 2024