In ballo centinaia di posti di lavoro a Napoli
Vittorioso presidio permanente dei disoccupati organizzati fuori palazzo San Giacomo
Presente il PMLI
Redazione di Napoli
È stata una settimana di dura lotta dei disoccupati organizzati raccolti nelle liste “Movimento 7 Novembre” e “Cantiere 167” di Scampia che hanno inscenato un presidio permanente con un tendone davanti a Palazzo San Giacomo per protestare contro la giunta Manfredi - l’assessore al lavoro di riferimento è Chiara Marciani - e il governo Meloni per i gravi ritardi sull’avvio del lavoro stabile e a salario pieno.
Infatti, dopo aver concluso nel 2024 il percorso dei corsi di formazione i disoccupati dovevano avere il pagamento per la partecipazione agli stessi, una miseria di poco più di mille euro su circa 300 ore di formazione; soldi mai ricevuti interamente. Dopo di che si doveva passare - dopo circa dieci anni di lotta in piazza - all’assunzione presso le amministrazioni pubbliche o le società partecipate carenti del personale, coprendo i vuoti presenti in particolar modo nei settori dell’ambiente, della manutenzione di parchi e strade fino all’igiene urbana.
Da lunedì 9 fino a sabato 14 dicembre, nonostante un intenso freddo, forti vento e pioggia, a Napoli, centinaia di disoccupati organizzati hanno duramente criticato l’azione di governo tesa a dimenticarsi della questione del lavoro senza mai intervenire in maniera seria. I manifestanti hanno stabilito un presidio permanente davanti a Palazzo S. Giacomo con una mega tenda, tavolini e volantini dove rivendicavano il rispetto dei tavoli di trattative, ossia l’assunzione immediata nei settori indicati attraverso delle cooperative già individuate o formate.
Il tutto, denunciano i disoccupati, con il seguito di processi che rappresentano una “brutta risposta delle istituzioni al problema lavoro”, come affermato da uno dei delegati presenti in piazza Municipio. Si pensi soltanto al processo che vede imputati ben 43 disoccupati, svolto provocatoriamente presso l’aula bunker del Tribunale di Napoli aula generalmente destinata ai processi di più grave allarme sociale come quelli relativi alla camorra; un processo che vede imputati, tra gli altri, anche militanti del centro sociale Laboratorio Iskra di Bagnoli e del Si Cobas Lavoratori Autorganizzati.
Chiamati a rimuovere il presidio e a riaprire il tavolo delle trattative i disoccupati organizzati si sono recati presso la prefettura e in presenza del prefetto, di concerto con la giunta Manfredi e il ministero del Lavoro, firmavano, la mattina di giovedì 12 dicembre, tra le 10 e le 12, un protocollo d’intesa finale con il quale si suggellavano gli accordi precedentemente presi - e per ora disattesi – per l’assunzione di centinaia di disoccupati di lunga durata nelle cooperative precedentemente individuate.
Si tratta di una nuova vittoria del movimento dei disoccupati organizzati che deve vedere solo la luce in tempi possibili quanto congrui e comunque nell’immediatezza della fine delle trattative finalizzando questa assunzione ad un lavoro stabile a salario pieno per i primi mesi del 2025.
18 dicembre 2024