Al vertice UE di Bruxelles
Il Consiglio europeo riafferma il suo continuo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina
Inoltre “ribadisce il suo sostegno a una pace globale, giusta e duratura... in linea con gli obiettivi chiari della formula di pace ucraina”.
 
Il 19 dicembre i 27 leader dell’Unione europea si sono riuniti a Bruxelles, nel consueto vertice di fine anno, per discutere di allargamento, Medio Oriente, resilienza e preparazione, migrazione. L’Ucraina è stata al centro delle attenzioni europee. Nelle conclusioni del Consiglio europeo è stato ribadito l’importante appoggio di Bruxelles al governo di Kiev, esplicato in 9 punti, in cui si legge che “il Consiglio europeo ribadisce la sua risoluta condanna della guerra d’aggressione della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una violazione manifesta della Carta delle Nazioni Unite, e riafferma il suo continuo sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Riconferma inoltre l’impegno incrollabile dell’Unione europea a fornire un sostegno politico, finanziario, economico, militare e diplomatico continuo all’Ucraina e al suo popolo per tutto il tempo necessario. La Russia non deve prevalere”. Allo stesso tempo il Consiglio europeo “ribadisce il suo sostegno a una pace globale, giusta e duratura basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, in linea con i principi e gli obiettivi chiave della formula di pace ucraina, e sottolinea il principio che nessuna iniziativa riguardante l’Ucraina sia presa senza l’Ucraina”.
Per aiutare l’Ucraina a difendersi efficacemente dall’aggressione della Russia, il Consiglio europeo altresì ha chiesto “l’urgente rafforzamento degli sforzi, in particolare sulla consegna di sistemi di difesa aerea, munizioni e missili, nonché sulla fornitura di addestramento e attrezzature necessarie per le brigate ucraine” e condannato fermamente “la campagna intensificata e deliberata della Russia contro l’energia e le altre infrastrutture civili dell’Ucraina, che mira ad armare l’inizio dell’inverno”. Al tempo stesso, si legge ancora nelle conclusioni di Bruxelles, “Gli sforzi per limitare ulteriormente la capacità della Russia di fare la guerra devono continuare. In questo contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione del 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia”, e “condanna fermamente il sostegno dei paesi terzi e degli attori e delle entità che consentono alla Russia di sostenere la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. I trasferimenti di armi e l’approfondimento della cooperazione militare tra la Russia e la RPDC e l’Iran, così come il dispiegamento delle forze militari della Corea del Nord in Russia e il loro uso sul campo di battaglia contro l’Ucraina rappresentano un’escalation internazionale della guerra, con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza internazionale. Il Consiglio europeo esorta tutti i paesi a cessare immediatamente qualsiasi assistenza diretta o indiretta alla Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, invitato al Consiglio europeo, si è incontrato con alcuni capi di governo e altri rappresentanti europei tra cui il Cancelliere federale della Germania Olaf Scholz, il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giorgia Meloni, il primo ministro della Danimarca Mette Frederiksen, il primo ministro dei Paesi Bassi Dick Schoof, il presidente della Polonia Andrzej Duda, il segretario generale della NATO Mark Rutte, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Stiamo facendo di tutto per garantire che l’Ucraina sia forte in modo che nessuno ci imponga qualcosa, e credo che stiamo riuscendo”, ha detto Zelensky. Le discussioni includevano il rafforzamento della difesa aerea dell’Ucraina per proteggere le città e le infrastrutture critiche.
Nel suo discorso alla riunione di Bruxelles Zelensky si è detto “grato a tutti i partner che già investono nella produzione di difesa dell’Ucraina, compresi droni e artiglieria, e a coloro che mantengono forti budget per la difesa. Questo rimarrà cruciale il prossimo anno – fornire armi, aumentare la produzione e rafforzare le sanzioni contro la Russia per spingerle verso la diplomazia. La nostra priorità è la difesa aerea – l’adempimento di accordi con i partner, compresi gli Stati Uniti, per fornire all’Ucraina i sistemi di cui abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di altri 19 sistemi per proteggere le infrastrutture energetiche, in particolare le centrali nucleari, dai missili russi. Questi sistemi già immagazzinati nelle basi dei partner possono salvare vite umane. Vi esorto a continuare a sostenerci e adaiutare a impegnare la Casa Bianca per rafforzare il loro impegno per migliorare la difesa aerea dell’Ucraina. Grazie a tutti coloro che aiutano a ripristinare l’energia e la resilienza dell’Ucraina. Questo, insieme alla difesa aerea, è la migliore risposta ai massicci attacchi missilistici della Russia”.

8 gennaio 2025