Con lui anche la moglie, assunta e lautamente retribuita da una delle aziende coinvolte
Indagato per corruzione Roberti, presidente forzista della regione Molise
Fra il 2020 e il 2023 avrebbe aiutato imprese in cambio di favori economici
Chiediamo le sue dimissioni immediate!

Dal corrispondente del PMLI per il Molise
È il presidente della regione Molise, Francesco Roberti, il nome grosso dietro le indagini della Dda di Campobasso su un giro di tangenti, spaccio, traffico di rifiuti, ecc., fra Molise e Puglia. L’esponente di FI risulta indagato per concorso in corruzione, cosa gravissima, si capisce, ma non per reati associativi di stampo mafioso, come per molti degli altri 46 coinvolti.
Veniamo ai fatti: per gli inquirenti, quando Roberti era presidente della provincia di Campobasso, sindaco di Termoli e membro del consiglio generale del Consorzio per lo Sviluppo industriale della Valle del Biferno, fra il 2020 e il 2023, avrebbe favorito diverse società “snellendo” la macchina burocratica e concedendo autorizzazioni ambientali in cambio di assunzioni e incarichi professionali. Fra le varie, come si legge nelle carte, Roberti sarebbe stato “co-progettista di fatto di alcune pratiche presentate da Energia Pulita srl allo sportello per le attività produttive del comune di Termoli ”, comune, appunto, amministrato da lui stesso. Insomma, si sarebbe chiesto da solo l’autorizzazione per fare dei lavori. Davvero un capolavoro di politica borghese, nessun conflitto di interesse, non sia mai, per carità!
Ma non è che uno dei tanti gravi fatti emersi dalle indagini: sempre la ditta lombarda Energia Pulita (solo una fra quelle coinvolte), chi ti va ad assumere fra tanti professionisti? Niente meno che la moglie del Roberti, la signora Elvira Gasbarro, prima come consulente e poi come dipendente, mettendo nelle sue tasche decine di migliaia di euro. Non c’è che dire, l’azienda milanese ha davvero stima di questi due professionisti.
Per il procuratore D’Angelo la ditta lombarda ha strette relazioni con aziende colpite da interdittive antimafia e, evidenzia il procuratore, si è convogliato “verso il territorio molisano, generalmente considerato scevro da contiguità con la criminalità organizzata, ingenti quantità di rifiuti speciali ” provenienti dal foggiano. E ancora, è stato evidenziato un grave fatto relativo alla demolizione dell’ex centrale elettrica di Termoli: poco meno di 4.000 tonnellate di rifiuti. Il problema? Sembrerebbe che in due imprese coinvolte negli accertamenti, alcuni dipendenti avrebbero falsificato i formulari di identificazione dei rifiuti per poterli trasportare abusivamente agli impianti.
Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, registriamo quel che Roberti ha affermato: “da parte mia ci sono stati sempre comportamenti corretti e rispettosi della legge. Sono pronto a fornire alla magistratura tutte le informazioni necessarie ”. Difesa d’ufficio ma dinanzi ad accuse tanto gravi pare poca roba: se intanto il ras ha incassato la solidarietà dei suoi compari, giunta regionale in primis (hai visto mai che si perda la poltrona a metà mandato, bisogna pur rifarsi delle spese sostenute in campagna elettorale), se le opposizioni parlamentari gridano allo scandalo e auspicano che si possa chiarire tutto quanto prima, per noi marxisti-leninisti la faccenda è seria e chiediamo le sue immediate dimissioni ddalla carica di governatore.
Il fatto che queste vergognose vicende si ripresentino a cadenza ormai quasi quotidiana, non devono e non possono passare senza reazione della parte sana delle masse popolari. Quanto emerso dalle indagini è di per sé gravissimo, chiaro segnale di come siamo messi sia a livello locale che nazionale. Il nostro territorio sta morendo asfissiato fra le spire della serpe borghese, solo col socialismo si può realmente cambiare il Molise e l’Italia sul piano economico-politico-sociale. Auspichiamo, e lavoriamo verso questo obiettivo, che le masse popolari si destino quanto prima dal torpore in cui sono state relegate ed inizino a lottare con il PMLI per un futuro socialista!

5 marzo 2025