Operativo il rigassificatore al largo di Ravenna
Continua la lotta delle masse in opposizione
Dal corrispondente del PMLI per l'Emilia-Romagna
Lo scorso 28 febbraio la nave BW Singapore è giunta nelle acque romagnole e ha concluso le operazioni di ormeggio a 8 km al largo di Ravenna.
L’impianto, indicato anche con l’acronimo Fsru, dall’inglese Floating Storage and Regasification Unit, cioè unità di stoccaggio e rigassificazione galleggiante, ha una lunghezza di 300 metri, una larghezza di 43 e un’altezza di 44, l’equivalente di un palazzo di dieci piani. Può immagazzinare circa 170mila metri cubi di gas liquefatto con una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di mc l’anno.
La BW, ormeggiata a una piattaforma, riceverà dalle navi gassiere gas naturale liquefatto (Gnl), metano allo stato liquido, conservato a 162 gradi sottozero, e lo riporterà allo stato gassoso per la sua immissione e distribuzione nella rete italiana.
Per farlo utilizzerà l’acqua del mare, la cui temperatura, per scambio termico, genererà la reazione del gas che da liquido tornerà gassoso. Pur non venendo i 2 elementi a contatto, l’acqua che verrà rimessa in mare avrà una temperatura inferiore di circa 7 gradi, ma soprattutto sarà venuta a contatto con l’ipoclorito di sodio (la candeggina) utilizzata per evitare l’incrostazione dei tubi dove scorrerà l’acqua, presa e poi rimessa in mare.
Inoltre, per far fronte a condizioni meteo marine particolarmente avverse, è cominciata la costruzione di una diga in mare di una lunghezza di 880 metri e una larghezza di 22 metri di cemento armato.
Il rigassificatore di Ravenna si va ad aggiungere all’impianto a terra a Panigaglia (La Spezia), all’isola artificiale di Porto Viro (Rovigo), al rigassificatore galleggiante di Livorno e alla nave rigassificatrice ormeggiata a Piombino (Livorno), mentre nel 2026 verrà realizzato un ulteriore impianto a Porto Empedocle (Agrigento).
In tutti questi impianti detiene partecipazioni la Snam, controllata per il 30 percento dallo Stato italiano tramite Cassa Depositi Prestiti (Cdp), che ha acquistato nel 2022 la BW Singapore, costruita nel 2015.
Per l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier “L’arrivo della nave a largo di Ravenna, nel pieno rispetto delle tempistiche, mette a disposizione del Paese un asset strategico, che insieme alla Italis Lng ormeggiata a Piombino costituisce uno step fondamentale per la diversificazione delle forniture e la sicurezza energetica del Paese. Ravenna è un approdo ideale, non solo perché ospita sul suo territorio un distretto industriale di eccellenza specializzato nel settore energetico, ma anche per la sua posizione strategica capace di attrarre i flussi di gas in arrivo dall’area del Mediterraneo orientale e non solo”.
Di parere diverso gli attivisti del Coordinamento ravennate “Per il Clima-Fuori dal Fossile” che hanno tenuto un presidio il 23 febbraio nei pressi del Molo Dalmazia a Marina di Ravenna per “insistere nell’opposizione al sistema fossile, partendo da tre richieste immediate: che vengano assunti da subito impegni precisi per la ‘road map’ sui tempi di dismissione del rigassificatore, si istituisca un monitoraggio continuo e indipendente sulla qualità dell’aria, dell’ambiente marino, dell’assetto idrogeologico e dell’impatto sull’ambiente e sulla salute, e che le Istituzioni prendano una ferma posizione per il taglio netto dei sussidi alle fonti fossili e si inizi un percorso politico finalizzato a trasferire il settore energetico dall’ambito del profitto a quello dei beni comuni”.
Già nel maggio 2023 a Ravenna si era tenuta una partecipata manifestazione contro il rigassificatore che aveva portato per le strade oltre 2.000 manifestanti “per chiamare a raccolta tutte le realtà che si stanno battendo per contrastare le scelte predatorie verso le risorse della terra, i beni comuni e la salute delle persone e dei territori, che questo Governo (per altro in continuità con quelli precedenti e con la complicità di gran parte dei poteri locali) sta compiendo, con lo scopo di fare del Paese lo snodo principale del modello estrattivista", e per denunciare “Ravenna eletta a capitale dell'oil&gas, scelta per l’ennesimo sfregio alla sua storia, alla sua cultura e alla sua natura, come se ormai non ci fosse più nulla da perdere, come se il suo destino fosse irrevocabilmente segnato come territorio in sacrificio. Una città d’arte asservita ai bisogni di un business che non vuole saperne di ascoltare la scienza, che non vuole placare la propria ingordigia e che ha avuto la capacità nei decenni di colonizzare ogni grado della politica, da quella locale a quella regionale e nazionale, e che ha fatto di tutto per tacitare la voce del dissenso, rimasto vivo come una fiammella che oggi ha divampato”.
Il progetto del rigassificatore da allora è andato avanti ed è stato realizzato, ma anche la lotta contro di esso e contro il modello che lo ha generato non accenna a fermarsi.
2 aprile 2025