48° Anniversario della fondazione del PMLI. Pareri sull'appello di Scuderi alle operaie e agli operai
“L’appello dello stimato Maestro Scuderi rappresenta un prezioso contributo teorico e militante che richiama alla mente le esperienze più coerenti di socialismo reale”
di Cartesio - Napoli
L'appello dello stimato Maestro Scuderi rappresenta un prezioso contributo teorico e militante, che ripropone con rigore e attualità una delle grandi sfide della rivoluzione socialista: intellettualizzare l’intera società, non secondo il modello borghese elitario ovvero secondo quanto auspicava il Manifesto di Ventotene, ma secondo quello della classe operaia cosciente ed organizzata. È un progetto che
richiama alla mente le esperienze più coerenti di socialismo reale, dove l’educazione fu posta al centro della costruzione del nuovo Stato proletario ed ogni forma di sapere venne orientata alla liberazione collettiva, in vista del superamento delle classi e dunque del comunismo.
Viviamo in un’epoca in cui le tensioni imperialiste tra le potenze - l’imperialismo americano (e alleati) e il socialimperialismo cinese (e soci) - minacciano di trascinarci in una nuova guerra mondiale. La sedicente missione speciale in Ucraina, il genocidio a Gaza e le politiche aggressivamente espansionistiche non possono più essere ignorate: oggi più che mai, il mondo ha bisogno di un messaggio di resistenza e di unità proletaria, come ben rappresentato dal Segretario del PMLI.
Il nostro Paese, in particolare, è segnato da una crisi profonda: il ritorno di politiche neofasciste, la mancanza di una resistenza efficace contro l’egemonia borghese e l’assalto quotidiano ai salari (già mediamente bassi), la disoccupazione e le disuguaglianze sociali. La classe operaia, che produce la ricchezza del Paese, si vede ridotta a raccogliere solo le briciole di un sistema che la sfrutta. In questo scenario, l'esperienza di Giovanni Scuderi ci ricorda che solo attraverso le alleanze strategiche, l’unità e la conquista del potere politico possiamo ribaltare il rapporto di forza e porre fine all’oppressione.
L’inquinamento, la distruzione dell’ambiente e il dissesto idrogeologico non sono solo crisi ecologiche o fantasie, ma manifestazioni concrete di un sistema economico che mette il profitto al di sopra della vita umana. La lezione della Rivoluzione d'Ottobre ci insegna che ogni aspetto della società deve essere riorganizzato per rispondere ai bisogni del popolo, e non agli interessi della borghesia.
In questa ottica, la trasformazione della società passa anche attraverso una (o più) rivoluzione culturale, prendendo le mosse dall'applicazione dei principi contenuti nei testi fondamentali del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, come il “Manifesto del Partito Comunista”, “Stato e Rivoluzione” e le opere dei grandi Maestri del proletariato. In tale prospettiva, il nostro stimato compagno ha dimostrato che l’educazione deve essere integrata con il lavoro quotidiano, rendendo ogni operaio non solo un produttore, ma anche un intellettuale consapevole del proprio ruolo storico. Come ha insegnato Marx, conquistare il potere politico è il grande dovere della classe operaia. È attraverso questa presa di coscienza politica che si potrà eliminare la disuguaglianza e porre fine allo sfruttamento. Il nostro impegno deve essere volto ad invertire il sistema, sostituendo la borghesia con il proletariato al comando. Oggi, come allora, siamo chiamati a metterci in marcia, a ritrovarci e a discutere dei problemi del momento, perché la strada verso il socialismo è un lavoro “ciclopico” e lungo.
In memoria della lotta dei grandi Maestri e con la ferma convinzione che la via del proletariato sia l’unica via per la liberazione, continuiamo ad impegnarci per un futuro in cui il sapere e il potere siano al servizio del popolo, e non degli interessi dei capitalisti.
Coi Maestri vinceremo!
16 aprile 2025