Il fisco legittima la prostituzione. Il governo tace, quindi acconsente
Con la nuova classificazione Ateco 2025 sviluppata dall’Istat, in vigore da gennaio e che ha iniziato ad essere utilizzata dal 1° di aprile anche la prostituzione e le attività di escort hanno un proprio codice Adeco: 96.99.92 relativo ai “Servizi di incontro ed eventi simili”, che ricomprende: “attività connesse alla vita sociale, ad esempio attività di accompagnatori e di accompagnatrici (escort), di agenzie di incontro e agenzie matrimoniali; fornitura o organizzazione di servizi sessuali, organizzazione di eventi di prostituzione o gestione di locali di prostituzione; organizzazione di incontri e altre attività di speed networking” .
In poche parole il fisco con l'assegnazione del codice Adeco 2025 (acronimo di “Attività economiche”) rende tassabile il reddito prodotto da attività di meretricio e di conseguenza legittima la prostituzione ed è un atto gravissimo. Ancor più grave è che il governo del regime neofascista capitalista Meloni abbia taciuto e quindi di fatto acconsente.
D'altra parte la questione di “regolarizzare la prostituzione” è sempre stata la diaspora che ha attraversato da quando è entrata in vigore la legge Merlin (che sancì la definitiva chiusura per legge delle famigerate “case chiuse” istituite da Mussolini), tutti i partiti del regime neofascista capitalista da quelli di “centro-destra” a quelli del “centro-sinistra”, compresi i falsi comunisti trotzkisti e anche correnti del movimento femminista come Nonunadimeno che ne chiede il riconoscimento come lavoro: “Il sex work non è riconosciuto come lavoro. Lə sex workers sono invisibilizzatə, criminalizzatə e stigmatizzatə, senza alcun tipo di tutela nè sindacalizzazione” (dal NUDM, Report gruppo Lavoro del 4 febbraio 2021).
Ricordiamo che il 9 febbraio 2015 la senatrice Spilabotte (PD) presentava un disegno di legge (ddl n.1201) in materia di “Regolamentazione del fenomeno della prostituzione” firmato assieme alla Mussolini allora di Forza Italia e condiviso e firmato anche da esponenti di SEL e M5S che prevedeva: l'esistenza di case chiuse autogestite, zone rosse da concordare con i sindaci, l'abolizione del reato di favoreggiamento, l'obbligo di profilattico e per le prostitute il dovere di pagare le tasse e di comunicare alle Camere di commercio l'inizio della loro attività.
Il fisco istituendo un semplice codice di tassazione legittima di fatto la prostituzione e riesce nell'intento di “regolarizzarla”, legittimando nello stesso tempo il regime neofascista capitalista del governo Meloni a approvare leggi all'apparenza “democratiche” che puntano da un lato a levarla dalle strade per non disturbare il “comune senso del pudore” borghese e in nome della “sicurezza” per le prostitute e i clienti, con obbligo di visite mediche e schedature di polizia vari, e dall'altra magari far entrare nelle casse dello Stato cospicui proventi dalle tasse delle prostitute che nel 2022 l'Istat valutava di circa 4,7 miliardi... Cancellando o meglio nascondendo le vere cause di chi vi è costretta, come la dilagante disoccupazione, le sempre più intollerabili condizioni di povertà assoluta o il traffico di esseri umani di cui l'80% è composto da donne e di queste il 70% è destinato allo sfruttamento sessuale e ridotto in schiavitù.
Noi marxisti-leniisti non possiamo accettare che il corpo femminile e purtroppo non solo, visto l'enorme crescita della prostituzione giovanile maschile, sia una merce di scambio. La prostituzione calpesta la dignità delle donne e non può essere legalizzata! Ci appaiono quanto mai ipocrite le campagne fatte dal governo neofascista capitalista Meloni e dei vari politicanti borghesi compreso anche il movimento NUDM contro la violenza sulle donne quando poi si ipotizza la legalizzazione della prostituzione. Essa è l'altra faccia della morale borghese e cattolica che divide le donne in madri e mogli, sante e madonne, da una parte, e prostitute, dall'altra. Le radici della prostituzione stanno nell'esistenza stessa del capitalismo, della sua economia, della sua cultura e della sua morale sessuale e familiare borghese, cattolica e oscurantista. “La società capitalistica contemporanea - spiega Lenin - cela nelle sue viscere una gran quantità di casi di miseria e di oppressione che non saltano subito agli occhi. Le famiglie disperse dei piccoli borghesi, artigiani, operai, impiegati, piccoli funzionari, soffrono incredibilmente, riuscendo con gran fatica a far quadrare il bilancio anche nei tempi migliori. Milioni e milioni di donne vivono in tali famiglie (o meglio soffrono) una vita da 'schiave domestiche', che si sforzano di nutrire e allevare la famiglia con pochi soldi, a prezzo di disperati sforzi quotidiani e di 'economie' su tutto, tranne sul proprio lavoro.
Tra queste donne il capitale prende più volentieri le sue operaie a domicilio, che per una paga mostruosamente bassa sono pronte a far un 'lavoro supplementare' per guadagnare un pezzo di pane per sé e per la famiglia. tra queste donne che i capitalisti di tutti i paesi prendono (a simiglianza dei proprietari di schiavi dell'antichità e dei grandi proprietari feudali del Medioevo) tutte le concubine che vogliono al prezzo più 'accessibile'. E nessuna 'indignazione' morale (in 99 casi su 100 ipocrita) di fronte alla prostituzione potrà nulla contro questo commercio del corpo femminile: finché esiste la schiavitù salariale, esisterà inevitabilmente anche la prostituzione. Tutte le classi oppresse e sfruttate della storia delle società umane sono state sempre costrette (e in ciò consiste il loro sfruttamento) a lasciare agli oppressori, in primo luogo, il proprio lavoro non pagato, e, in secondo luogo, le loro donne come concubine ai 'signori'.
La schiavitù, la servitù della gleba e il capitalismo sono identici a questo proposito. Cambia solo la forma dello sfruttamento; ma lo sfruttamento resta.” (Lenin, Il capitalismo e il lavoro femminile, Opere complete, vol. 36, p. 157) . Ecco perché la prostituzione non potrà essere sconfitta se non tagliando alle radici le cause che spingono tante donne e giovani a praticarla. E questo si potrà ottenere solo nel socialismo.

23 aprile 2025