Ignobile e provocatoria adunata di CasaPound
Gli antifascisti di Genova: nessuna parata nera rimanga senza risposta
Dal corrispondente di Genova de “Il Bolscevico”
La città di Genova, Medaglia d’oro per la Resistenza, a pochi giorni dal 25 Aprile, che ha visto la partecipazione per le sue strade di decine di migliaia di antifascisti, ha subìto l’ennesimo oltraggio. Oltraggio compiuto sia dai fascisti di CasaPound sia dall’amministrazione comunale di “centro-destra” del sindaco reggente Pietro Piciocchi.
Primo fatto, primo oltraggio: il circolo “La risoluta” di CasaPound, con sede in via Montevideo (Genova), ha chiamato alla raccolta per un presidio il 4 maggio i propri militanti (una trentina giunti da varie zone d’Italia) in piazza della Vittoria per commemorare il missino Ugo Venturini morto durante gli scontri avvenuti a seguito del comizio del fucilatore di partigiani Giorgio Almirante (1° Maggio 1970); Venturini faceva parte del servizio d’ordine del MSI. La feccia fascista disposta militarmente si è mossa e dopo un centinaio di metri al grido “presente” e relativi saluti romani ha deposto una corona d’alloro.
Secondo fatto, secondo oltraggio: una delibera del Consiglio comunale di Genova, del gennaio 2018, pone il divieto che vengano concessi spazi pubblici a realtà che si rifanno all’ideologia fascista. Nonostante questa ordinanza, sostenuta pure dalla norma della tanto celebrata Costituzione italiana che vieta la ricostruzione del partito fascista, l’amministrazione comunale con alla testa il sindaco reggente Piciocchi, ha autorizzato la manifestazione minimizzando, in seguito e dopo le inevitabili polemiche suscitate dall’evento, la prevedibile parata di saluti romani.
In reazione a questa evidente provocazione, sono scesi in piazza gli antagonisti di Genova antifascista. Contro tutti i fascismi, nessuna parata rimarrà senza risposta, con questa affermazione in più occasioni rivendicata, circa trecento antifascisti si sono raccolti e posizionati nelle vicinanze del raduno organizzato da CasaPound contestando, con invettive e cori i beceri personaggi dalla camicia nera inquadrati militarmente. A difesa dei nazi-fascisti di CasaPound è stato schierato un imponente cordone di “forze dell’ordine” in assetto antisommossa. D’altronde, se le istituzioni hanno permesso quella vergognosa esibizione di braccia tese al cielo, costoro devono essere protetti e garantiti, si saranno detti; nessun componente di CasaPound è stato identificato, a nessun componente di CasaPound è stato impedito di inneggiare al ventennio mussoliniano.
Assenti, ma ciò non sorprende neppure loro stessi, i partiti della cosiddetta sinistra istituzionale, candidati sindaci, candidati amministratori e tutta la politica “che conta” genovese. La loro reazione si è limitata a redigere delle note, richiamare le istituzioni a una maggiore attenzione al rischio di insorgenze neofasciste. D’altra parte, non c’erano le telecamere della manifestazione del 25 Aprile tenuta in piazza Matteotti a riprenderli e ad assegnare loro l’immagine, a dire il vero alquanto scolorita, di antifascisti.
7 maggio 2025