Comunicato congiunto dell'Organizzazione di Vicchio di Mugello e Cellula “F. Engels” della Valdisieve (Firenze) del PMLI
A quale “mulino” porta acqua l'assalto al cantiere dell'impianto eolico del giogo Villore-Corella?
Il 2 ed il 3 luglio scorso una cinquantina di persone incappucciate ed armate di coltello hanno assaltato il cantiere del parco eolico sul monte Giogo di Villore, nel comune di Vicchio di Mugello (Firenze) in costruzione. A volto coperto, questi individui provenienti da una 4 giorni di campeggio “di lotta in Mugello” a Pian dei Laghi, promosso dal gruppo “Siamo Montagna”, hanno prima circondato gli operai al lavoro, poi sequestrato le motoseghe e danneggiato i mezzi di trasporto davanti agli stessi lavoratori impauriti.
Il cantiere, gestito dalla AGSM AIM interamente partecipata dai comuni di Verona e Vicenza, sta realizzando un impianto che a fine lavori vedrà in piedi 7 piloni alti oltre un centinaio di metri con pale da sessanta metri di raggio. Una struttura alla quale il PMLI attraverso la sua Organizzazione di Vicchio si è espresso in maniera contraria fin dal 2019, anno nel quale il progetto fu presentato, poi approvato dal comune di Vicchio, con l'avallo della Regione Toscana.
Nel comunicato stampa congiunto fra la stessa Oganizzazione di Vicchio e la limitrofa cellula “F. Engels” della Valdisieve, il nostro Partito ribadendo la sua contrarietà al progetto, pone alle masse popolari un interrogativo su come promuovere, intensificare e condurre la lotta in maniera proficua che possa raccogliere l'appoggio delle popolazioni residenti, a partire dalle associazioni ambientaliste, senza cadere nel controproducente avventurismo di piccolo gruppo.
Al fatto si sono susseguite una serie di reazioni da parte di altrettante associazioni ambientaliste, gruppi e comitati territoriali e regionali che hanno l'hanno condannato. Alcune di esse come il Comitato Crinale Mugellano, il gruppo TESS, Crinali liberi e Italia Nostra, pur condannando il blitz, hanno ribadito la contrarietà al progetto, altri come ad esempio il WWF, non l'hanno fatto, parlando nella sostanza di “effetti collaterali” di una necessaria riconversione energetica.
I lavori al crinale in questione iniziati nel 2023 con il loro transito di mezzi pesanti hanno già causato uno smottamento, sottolineando ancora una volta la fragilità del territorio dal punto di vista morfologico per la presenza a monte di un corpo di frana attiva di scorrimento. Inoltre la vicinanza della tubazione di un gasdotto e gli eventi franosi che negli ultimi anni di incalzante cambiamento climatico si sono moltiplicati a causa degli eventi estremi, dicono chiaramente che il progetto è inopportuno, dannoso e quindi sbagliato.
In ultimo, ma non per importanza, l'intensità del vento sul crinale appenninico toscano, vergognosamente coperta da “segreto industriale”, secondo molti esperti non consentirebbe alte produttività; ne sarebbe prova anche il fatto che in una Europa secolarmente disseminata di mulini a vento, in quest'area non sono mai stati utilizzati. Naturalmente a questa considerazione di carattere storico, gli esperti affiancano studi tecnici, come quello secondo il quale gli impianti eolici già esistenti sull'appennino tosco-romagnolo di Casoni di Romagna e del Carpinaccio, non potrebbero andare avanti senza incentivi, data la loro scarsa produttività.
Detto ciò, l'ostinazione speculativa delle parti in causa ha ignorato anche i pareri negativi del Parco nazionale Foreste Casentinesi e delle Soprintendenze di Firenze e di Forlì, e ciò è un motivo in più per rilanciare questa lotta che deve essere capace di coinvolgere, come già detto, un'ampia fetta di popolazione.
Il comunicato stampa è stato rilanciato dall'emittente Radiomugello e dal giornale on-line Il Filo del Mugello.
L'Organizzazione di Vicchio del Mugello e la Cellula “F. Engels” della Valdisieve del Partito marxista-leninista italiano invitano la popolazione, a iniziare dagli ambientalisti che in questi anni si stanno impegnando in difesa dell'ambiente, a una riflessione sull'assalto al cantiere dell'impianto eolico del giogo Villore-Corella che si è verificato la settimana scorsa.
L'impianto, che prevede torri eoliche alte 170 metri, è a nostro avviso e come abbiamo sempre denunciato, un'opera scellerata che deturpa e distrugge un ambiente naturale incontaminato di grande pregio naturalistico, che sarà realizzata con l'avallo della giunta regionale toscana guidata dal governatore, il piddino Eugenio Giani, e dalle giunte comunali di “centro-sinistra” di Vicchio passate e presenti.
Premettiamo che siamo favorevoli alle energie rinnovabili, il cui sviluppo e implementazione sono sempre più una priorità vista la crisi climatica in corso che si accentua a vista d'occhio ormai. L'impianto del giogo di Villore-Corella è però di una “categoria” diversa, una vera e propria cementificazione del crinale che fa gli interessi dei privati al costo di danni causati all'ambiente che sono di gran lunga superiori ai benefici che si potranno acquisire. Per noi, come si dice, “il gioco non vale la candela”.A dimostrazione della centralità dell'interesse privato, in quest'opera non è lo Stato con i relativi organi che ha determinato e deciso la zona adatta in cui realizzare gli impianti di energie rinnovabili, bensì i privati che naturalmente badano solo ai propri profitti.
Venendo ai fatti specifici, stando a quanto emerge dal racconto, lavoratori impegnati nel cantiere sono stati minacciati; l'assalto diurno al cantiere è stato effettuato da una cinquantina di persone del fantomatico e oscuro gruppo “Siamo Montagna”, incappucciate, con coltelli e cani, che hanno anche inferto ingenti danni ai materiali del cantiere.
La domanda che oggi poniamo alle masse popolari e agli ambientalisti stessi è: può un'azione del genere portare benefici alla battaglia in difesa del crinale sulla quale sono giustamente impegnati gli ambientalisti mugellani da più di sei anni?
A nostro parere, in assenza di un coinvolgimento ampio della popolazione non si va da nessuna parte. Anzi queste modalità, peraltro promosse da gruppi ambigui e poco trasparenti, servono solo a fare terra bruciata intorno alla battaglia in corso in difesa del crinale appenninico senza ottenere risultati concreti; inoltre ciò rappresenta senz'altro un ottimo pretesto per scatenare le forze repressive dello Stato guidato dal governo neofascista Meloni contro gli ambientalisti che adesso non si potranno più neanche avvicinare alla zona perché militarizzata al massimo. In definitiva queste azioni finiscono per favorire i cementificatori e non la battaglia che si dice di sostenere.
Con azioni come queste, senza il supporto diretto della popolazione, non si è mai raggiunto un progresso verso gli interessi delle masse popolari, e come ci insegna la storia del nostro Paese degli ultimi settant'anni, esse sono servite solo a bruciare forze sane, progressiste, coraggiose ed antifasciste, spesso con molti giovani in buona fede, finite a marcire nelle galere dello Stato borghese.
Per noi marxisti-leninisti le battaglie come quella contro l'impianto giogo di Villore-Corella si fa a viso aperto, nelle piazze come negli altri luoghi, ricercando il massimo coinvolgimento delle masse popolari e ambientaliste! Perciò rinnoviamo il nostro invito alla popolazione mugellana alla mobilitazione contro questo scellerato impianto!
Che il viso se lo coprano dalla vergogna i cementificatori e devastatori ambientali!
Partito marxista-leninista italiano
Organizzazione di Vicchio del Mugello
Cellula “F. Engels” della Valdisieve
Vicchio del Mugello, Rufina, 8 luglio 2025
Questo Comunicato è stato integralmente rilanciato dai siti di Radio Mugello, Il filo Idee e notizie dal Mugello e unita2.org