Acciaierie Valbruna di Bolzano a rischio chiusura
A rischio circa 530 posti di lavoro esclusi quelli dell'indotto

Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Bolzano del PMLI
Il 12 settembre è stato deliberato il bando di gara dalla giunta provinciale di Bolzano per la concessione del diritto di superfice sugli immobili siti in via Alessandro Volta, di proprietà della Provincia. Con la delibera si aprono i termini per le offerte, che dovranno essere presentate entro il 15 gennaio 2026. La concessione del diritto di superfice durerà 50 anni, per cui chi si aggiudicherà la gara diventerà proprietario del suolo fino al 2076, e il prezzo della concessione è fissato a 149.828.462 euro, cifra liquidabile in unica soluzione oppure suddivisibile negli anni. Una commissione valuterà le offerte per le quali è previsto un punteggio massimo fissato a 100. La concessione del suolo pubblico scadrebbe questo mese, ma è stata prorogata di un anno.
Trent’anni fa, nel 1995, il compendio industriale era stato dato in concessione alle Acciaierie Valbruna, che fanno capo alla famiglia di industriali vicentini Amenduni. “Non potevamo procedere al rinnovo della concessione con assegnazione diretta dell'intero complesso alle Acciaierie Valbruna, ma nella predisposizione della procedura ad evidenza pubblica, abbiamo fatto tutto quello che la legge ci consentiva per far sì che la fabbrica, leader a livello internazionale nella produzione di acciai speciali, rimanga a Bolzano. Di più non si poteva. Nel bando si dà grande importanza, nell'assegnazione dei punteggi, al piano industriale e al mantenimento dei livelli occupazionali”. Queste le parole del fascista Marco Galateo di Fratelli d'Italia, vicepresidente della provincia e assessore all'Industria.
Per martedì 16 settembre è previsto un primo tavolo di crisi istituzionale che vedrà coinvolti il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, rappresentanti della provincia di Bolzano, della regione Veneto e dei sindacati. I sindacati, intanto, chiedono l'assegnazione diretta del terreno attraverso lo strumento legislativo del Golden Power, che dichiarerebbe quello della Valbruna sito strategico, per evitare il bando di gara e scongiurare licenziamenti, oltre 500, esclusi quelli dell’indotto. “Siamo pronti a manifestare, a Bolzano e a Roma”, dicono. Paolo Castelli, di RSU-Uil, ha dichiarato: “Chiediamo che venga dato un incarico diretto perché la Valbruna è un sito strategico per la nazione, e quindi non deve andare al bando. Perché se si va al bando si rischia di perdere un'azienda forte, leader negli acciai inossidabili. Chiediamo di intervenire col Golden Power e anche con una normativa diretta da parte del ministro che tuteli questo sito della Valbruna a Bolzano. Adesso faremo delle assemblee, decideremo se andare sotto la Provincia, e se non bastasse andare sotto la Provincia saremo disposti ad arrivare fino a Roma”.

17 settembre 2025