Per denunciare l'aggressione a 3 giovani e chiedere la chiusura dei covi fascisti
Presidio a Cesena contro Casapound
Partecipazione del PMLI, ringraziato dai giovani aggrediti

Dal corrispondente del PMLI per l'Emilia-Romagna
Domenica 7 settembre si è tenuto in Piazza della Libertà a Cesena un presidio di condanna della vile e vigliacca aggressione violenta degli squadristi di Casapound contro due ragazzi di origine africana e uno nativo di Cesena, che nella serata di venerdì 29 agosto, a passeggio in Centro e transitando di fronte alla sede fascista in Corte Dandini sono stati prima provocati con insulti razziali e poi aggrediti fisicamente a colpi di sediate e bottigliate, riportando fortunatamente solo lievi ferite, da alcuni dei presenti all’interno della sede di Casapound, a conferma, ancora una volta, come se ancora ce ne fosse bisogno agli occhi di qualcuno, della natura fascista e violenta di questo gruppo e della necessità di mettere al bando tutti i gruppi neofascisti presenti nel nostro Paese, come prevede la Costituzione, e la chiusura dei loro covi, vere e proprie fogne politiche.
Il presidio era stato indetto proprio dai ragazzi aggrediti, uno dei quali già tornato in Francia per proseguire gli studi universitari, per fare chiarezza sull’accaduto in quanto alcune ricostruzioni vogliono far passare l'accaduto come una semplice “rissa” e non come una chiara aggressione di stampo razzista qual è stata, solo per il fatto che i ragazzi hanno tentato di difendersi durante l’aggressione, dato che, dopo due giorni dall’accaduto e temendo evidentemente per il clamore che l’aggressione ha suscitato potesse costare caro a loro sia personalmente che politicamente, due neofascisti si sono recati al Pronto soccorso per farsi refertare presunte contusioni riportate durante l’aggressione da loro stessi perpetrata!
Il presidio è stato molto partecipato e sentito, oltre 400 i manifestanti, in particolare durante gli interventi di due dei tre ragazzi aggrediti che hanno denunciato la presenza neofascista in città e le necessità di chiudere le sedi fasciste appellandosi anche al sindaco PD Lattuca del quale non è certo passata inosservata l’assenza, lo stesso si era limitato ad una sterile condanna dell’accaduto sui giornali ma senza dichiarare la necessità di chiudere i covi fascisti. Molto forti e sentiti anche gli interventi di un migrante a nome del Laboratorio sociale e culturale di Rimini Casa Madiba, e della rappresentane dell’Associazione “Afro Romagnoli APS”, e poi “Save Humanitas Mediterranea, Maria Giorgini Segretaria Cgil Forlì-Cesena, lo Spazio trans femminista Caracol, l’Unione degli universitari, l’Anpi, tutti concordi nella necessità di chiudere le sedi fasciste e nel denunciare il razzismo fomentato anche dal governo neofascista Meloni.
Al presidio ha partecipato il PMLI che aveva in precedenza emesso un comunicato, pubblicato in parte dal “Corriere Romagna”, dove denunciava l’atteggiamento lassista dell’amministrazione comunale che “ha solo favorito i fascisti che si sono insediati nel centro della città grazie alla connivenza delle istituzioni borghesi e della giunta di ‘centro-sinistra’ del sindaco PD. Occorre invece combattere i rigurgiti fascisti togliendo loro tutti gli spazi di agibilità politica, sciogliendo le loro organizzazioni e chiudendo i loro covi!”.
Gli organizzatori avevano invitato a non esporre bandiere di partito e a portare solo bandiere italiane, europee e delle pace, così nessun partito era presente con le proprie insegne, a parte i militanti e simpatizzanti marxisti-leninisti che, di ritorno dalla splendida Commemorazione di Mao svoltasi a Firenze nella stessa mattinata, appena giunti in piazza hanno preso contatto con i ragazzi aggrediti, esprimendo loro solidarietà e informandoli che erano presenti in piazza con le bandiere del PMLI per testimoniarne la vicinanza. I ragazzi non hanno avanzato nessun problema e anzi hanno ringraziato. Anche al termine del presidio i marxisti-leninisti hanno ringraziato i giovani aggrediti per aver avuto il coraggio di organizzare questa iniziativa e perché possa essere il preludio per arrivare a chiudere la sede di Casapound e chiedendo di essere informati di ulteriori sviluppi, sia giudiziari che politici, della vicenda, venendo loro stessi nuovamente ringraziati dai ragazzi per la partecipazione. Una ragazza ha anzi esclamato: “Bello vedere questa bandiera!”, e ha preso i contatti del Partito.
Nel corso del presidio più volte si sono levati cori antifascisti ed è stata cantata Bella Ciao.

17 settembre 2025