Con il lancio di decine di droni russi
Putin attacca la Polonia per provocare la guerra mondiale
Vergognoso editoriale putiniano di Travaglio

Scherza col fuoco il nuovo zar del Cremlino e criminale di guerra Putin, che non soddisfatto dei martellanti attacchi contro strutture civili in tutta l’Ucraina aggredita da tre anni e mezzo, nella notte tra il 9 e 10 settembre ha dato vita a uno sconsiderato attacco con droni in Polonia, suscitando la prevedibile reazione della NATO che dopo le prime reazioni a caldo, a sostegno della difesa polacca e dei suoi F-16, ha fatto alzare in volo anche gli F-35 olandesi, un aereo italiano di sorveglianza Awacs e messo in stato di “massima allerta” i sistemi Patriot tedeschi che hanno rivelato i droni russi senza tuttavia dover intervenire per abbatterli, ha inscenato immediatamente una nuova missione denominata “Sentinella dell’Est”, descritta dal suo Segretario generale Rutte per "rafforzare ulteriormente la nostra posizione lungo il fianco orientale", coinvolgendo "una serie di risorse degli alleati, tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania e altri". La missione “aggiungerà flessibilità e forza alla nostra posizione e chiarirà che, in quanto alleanza difensiva, siamo sempre pronti a difenderci”.
“Non siamo mai stati così vicini a un conflitto dalla Seconda guerra mondiale”, ha tuonato il premier polacco Donald Tusk, annunciando di aver chiesto l’attivazione dell’articolo 4 della NATO, un meccanismo di consultazione tra i Paesi membri in caso di minaccia a una delle parti, facendo seguito alle bellicose dichiarazioni di Rutte: “Difenderemo ogni centimetro del territorio della NATO”.
Di fatto le incursioni di droni russi nello spazio aereo della Polonia “mettono in pericolo i recenti sforzi diplomatici per raggiungere la fine di questa guerra brutale e non provocata", ha affermato in Consiglio Sicurezza la vice Segretario generale dell'ONU Rosemary Di Carlo. "Le incursioni dei droni nella notte tra 9 e 10 settembre - ha aggiunto Di Carlo - sottolineano il pericoloso impatto della guerra in Ucraina sulla sicurezza della regione e il rischio di escalation”. La riunione del Consiglio di Sicurezza era stata chiesta dalla Polonia con l'avallo dei membri UE del Consiglio. Danimarca, Francia, Grecia, Slovenia e del Regno Unito.
Lo sconfinamento di droni sulla Polonia di questa settimana è una provocazione una "grave violazione degli instancabili sforzi della comunità internazionale per porre fine alla guerra e ristabilire pace e stabilità in linea con il diritto internazionale" da parte della Russia, ha affermato il 12 settembre il vicepremier polacco Marcin Bosacki. "I funzionari russi hanno ripetutamente accusato altri - principalmente l'Ucraina e i suoi alleati - di compiere 'attacchi terroristici' utilizzando droni per colpire infrastrutture non militari. La verità è l'opposto", ha affermato il vicepremier. "In realtà, è la Russia a utilizzare queste armi contro i civili", ha continuato. "Gli eventi avvenuti in Polonia due giorni fa - ha detto ancora Bosacki - dimostrano che ogni accusa russa finisce per rivelarsi una confessione. Per quanto riguarda la Russia, ci aspettiamo che si assuma la piena responsabilità di questo atto ingiustificato, che spieghi completamente le ragioni dell'intrusione e che adotti tutte le misure necessarie affinché simili incidenti non si ripetano in futuro".
“Sebbene si sia trattato della più grande concentrazione di violazioni dello spazio aereo della NATO mai registrata, quanto accaduto mercoledì non è stato un incidente isolato”, ha ribadito lo stesso Mark Rutte in conferenza stampa a Bruxelles insieme al comandante supremo alleato in Europa Alexus Grynkewich, citando episodi simili verificatisi in Romania, Estonia, Lettonia e Lituania. “La spregiudicatezza della Russia nello spazio aereo lungo il nostro fianco orientale sta aumentando di frequenza. Che sia intenzionale o meno, è pericoloso e inaccettabile”. "Anche noi avremmo voluto che l'attacco con i droni alla Polonia fosse stato un errore. Ma non lo è stato. E lo sappiamo bene", ha scritto su X il primo ministro polacco Donald Tusk in merito all'ipotesi ventilata dal presidente americano Donald Trump per coprire il suo compare Putin, secondo cui l'incursione dei droni russi in Polonia potrebbe esser stata "un errore".
Per il presidente ucraino Zelensky “Quasi due dozzine di droni, facevano parte di un’operazione pianificata. C’è un’analisi completa delle traiettorie dei droni e stanno emergendo maggiori dettagli per quanto riguarda la costruzione dei droni utilizzati dalla Russia. Tutto ciò indica che il lancio di droni in territorio polacco attraverso l’Ucraina e la Bielorussia sono stati deliberati e non sono stati affatto accidentali. Le esercitazioni militari da parte della Russia e della Bielorussia sul territorio bielorusso sono già effettivamente iniziate – le stiamo monitorando in Ucraina. Le nostre forze stanno monitorando il movimento delle attrezzature russe e lo sviluppo delle infrastrutture militari. L’intento di queste azioni da parte della Russia non è certo difensivo e si rivolge chiaramente non solo all’Ucraina. Tutti in Europa possono vedere che la Russia, purtroppo, ha ancora la capacità di continuare ed espandere la propria aggressione. Pertanto, sono necessari forti passi – non solo dall’Europa – forti pressioni che limitino davvero il potenziale dei guerrafondai russi. Sfortunatamente, anche dopo gli eventi di ieri – gli attacchi dei droni in Polonia, i numerosi attacchi ibridi da parte della Russia contro i paesi europei e i massicci attacchi contro l’Ucraina – non ci sono ancora state misure veramente forti e tangibili per costringere la Russia a cercare la pace. Tali passi sono importanti e, a nostro avviso, sono realizzabili… Un giorno prima dell’attacco alla Polonia, i russi hanno ucciso 25 persone a Yarova, nella regione di Donetsk – persone comuni, anziani, che erano venuti per le loro pensioni. Questi sono gli abitanti del Donbass che la Russia afferma di salvare. - Li sta uccidendo. Questa è la stessa terra che la Russia vuole ‘salvare’”.
A commento di questa delicata e pericolosa situazione venutasi a creare non è mancato il solito vergognoso editoriale putiniano di Marco Travaglio su “Il Fatto Quotidiano” dell’11 settembre, in cui costui ha parlato di “presumibile, sciagurato incidente”, negando l’“improbabile provocazione intenzionale di Mosca per saggiare le difese aeree della NATO”. Addirittura per questo prezzolato putiniano “C’è una terza ipotesi, sempre dolosa ma con altre finalità, che la NATO comprensibilmente trascura, almeno in pubblico: che Putin volesse mostrare al mondo i due pesi e due misure con cui l’occidente tratta le violazioni della sovranità degli Stati”. Tutto come sempre in linea col ministero della Difesa russo, che il 10 settembre aveva riaffermato che l’attacco non includeva obiettivi nel territorio della Repubblica di Polonia e che la portata dei droni che hanno effettuato un attacco alle strutture dell’industria della difesa ucraina, che, secondo Varsavia, sono entrati nello spazio aereo della Polonia, è inferiore a 700 chilometri.
 
17 settembre 2025