Milano: Migliaia sfidano la pioggia denunciando la complicità della ducessa Meloni col boia Netanyahu. Lavoratori, studenti, centri sociali e comunità palestinesi hanno invaso le strade al grido di “bloccare tutto” e rompere ogni legame con Israele genocida. Apprezzata la qualificata partecipazione del PMLI
Redazione di Milano
Il 22 settembre Milano è stata una delle piazze più partecipate dello sciopero generale indetto dai sindacati di base in solidarietà con la martoriata popolazione palestinese della Striscia di Gaza e in sostegno della missione umanitaria della Global Sumud Flotilla.
Migliaia di manifestanti si sono ritrovati a Piazzale Cadorna con striscioni di USB e delle altre sigle promotrici che richiamavano la necessità di “bloccare tutto” e di interrompere i rapporti militari e commerciali con Israele nazisionista responsabile del genocidio dei gazawi in corso. La composizione del corteo era ampia: lavoratrici e lavoratori dei trasporti e dei servizi pubblici, collettivi e organizzazioni di studenti medi e universitari, associazioni per i diritti umani, centri sociali autogestiti come il “Vittoria” e partiti politici con la bandiera rossa e la falce-martello come PMLI, PRC, CARC, PaP e RdC.
Naturalmente la manifestazione ha visto la partecipazione delle comunità palestinese e delle altre nazionalità arabe al grido di slogan inneggianti alla Resistenza palestinese e di condanna contro “Israele nazista, Stato terrorista” e Natanyahu e Trump boia assassini, organizzati da un gruppo di associazioni di palestinesi nel nostro Paese, con alla testa l’Associazione dei Palestinesi in Italia (API).
Nonostante la pioggia battente che ha accompagnato gran parte della mattinata, la partecipazione è risultata elevata: gruppi numerosi hanno percorso le vie del centro con tamburi, megafoni e grandi bandiere della Palestina, molti partecipanti con impermeabili e ombrelli hanno continuato a sfilare senza arretrare.
Il tono del corteo è stato esplicitamente di denuncia: gli interventi dalle casse sui furgoni e gli slogan rimandavano a richieste concrete - la fine delle forniture militari e il blocco dei rapporti economici-militari con Israele e il sostegno alla missione della Flotilla. I manifestanti hanno inoltre citato rapporti e inchieste internazionali che accusano le “operazioni militari nella Striscia” di avere effetti catastrofici sulla popolazione civile, definendole crimini contro l'umanità che richiedono una risposta politica, penale e sanzioni internazionali. Lanciati anche slogan contro la corsa al riarmo guerrafondaia di Meloni e Crosetto, e i tagli alla spesa pubblica che ne conseguono, e per l'uscita dell’Italia dalla NATO. Nei pressi del consolato USA sono state bruciate bandiere USA e israeliane già macchiate di rosso sangue.
Militanti e simpatizzanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI hanno tenuto alta la bandiera del Partito e portato bene in vista un cartello con il manifesto “Condanniamo l'invasione, il massacro e la distruzione nazisionista di Gaza City! Meloni complice, rompi ogni relazione con Israele genocida! Fuori l'esercito nazisionista da Gaza e Israele dall'ONU! Gaza ai gazawi! Palestina libera! Uno Stato due popoli! Buon vento Flotilla!”. Al concentramento, sotto il riparo dalla pioggia della grande tettoia antistante la Stazione di Cadorna FN, i nostri compagni hanno diffuso centinaia di volantini con la riproduzione del succitato manifesto e l’aggiunta di due QR-Code che collegavano agli articoli de "Il Bolscevico" su Israele nazisionista che invade e mette a ferro e fuoco Gaza e sulla Flotilla.
Grande l’interesse suscitato dalle parole d’ordine del PMLI e verso la nostra ferma condanna del governo neofascista della ducessa Meloni quale complice del genocidio nazisionista in corso. Per rimarcare questa denuncia i compagni hanno inoltre, durante il corteo, lanciato lo slogan “Netanyahu e Meloni dei popoli assassini, siete i nuovi Hitler e Mussolini” che ha riscosso successo tra gli studenti vicini. Altri manifestanti hanno voluto fotografare il cartello del Partito, segno evidente dell’attenzione e della condivisione verso il PMLI.
La manifestazione si è conclusa in Piazza Duca D'Aosta. Da lì un gruppo di manifestanti ha tentato di entrare nella Stazione Centrale scontrandosi frontalmente con l'ingente cordone di polizia in tenuta antisommossa e ingaggiando azioni di guerriglia urbana. Sono quindi seguite cariche della polizia che però non si sono limitate alla sola area della galleria d'ingresso della Stazione ma sono pretestuosamente sconfinate in Piazza Duca D'Aosta provocando e caricando i manifestanti lì presenti inseguendoli fino a via Vittor Pisani e procedendo con arresti e fermi “a casaccio”.
Nonostante questi ultimi episodi siano stati i quasi esclusivi argomenti dei media mainstream della destra e della “sinistra” del regime per denigrare la giornata di protesta, o sviare l'attenzione dal suo alto contenuto politico e morale, rimane il ritratto di una mobilitazione ampia e sentita: un corteo che ha marciato compatto, mostrando solidarietà internazionalista con Gaza e sostegno alla Flotilla, con una vasta e crescente partecipazione di giovani e studenti che, dalla complicità col boia genocida Netanyahu, riconoscono sempre più nella ducessa Meloni il nemico politico principale del loro futuro.
24 settembre 2025