Commissione Onu: “A Gaza è in corso un genocidio”
L'organo speciale delle Nazioni Unite istituito nel 2021 e denominato 'Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sul territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme Est, e Israele' ha pubblicato il 16 settembre scorso un fondamentale documento giuridico di 72 pagine intitolato “Analisi giuridica della condotta di Israele a Gaza ai sensi della Convenzione per la prevenzione e la punizione del reato di genocidio”.
Si tratta di un documento fondamentale per ciò che riguarda il diritto internazionale, soprattutto per l'autorevolezza della Commissione che, istituita nel 2021 al fine di investigare su tutte le presunte violazioni del diritto internazionale umanitario e gli abusi del diritto internazionale dei diritti umani verificatisi prima e dopo il 13 aprile 2021 su quell'area del mondo, con un'analisi estesa a denunce di discriminazione sistematica e di repressione fondate sull’identità nazionale, etnica, razziale o religiosa. Nata quindi in tempi non sospetti due anni prima dell'importantissima operazione militare – alla quale hanno preso parte in modo unitario tutti i gruppi della Resistenza palestinese, nessuno escluso, coordinati da Hamas - denominata “diluvio di Al-Aqsa”, la Commissione ha pubblicato rapporti sulle operazioni militari effettuate dall'entità sionista e dai gruppi della Resistenza palestinese, sul trattamento dei detenuti palestinesi nelle carceri sioniste e di quelli israeliani internati a Gaza, sugli attacchi contro strutture e personale sanitario, sull’uso sistematico da parte dell'entità sionista di violenza sessuale, riproduttiva e altre forme di violenza di genere e sugli attacchi contro strutture scolastiche e siti religiosi e culturali.
Sulla base dei precedenti rapporti e di ulteriori indagini effettuate dal 7 ottobre 2023 al 31 luglio 2025 la Commissione dell'ONU ha concluso al paragrafo 255 che "lo Stato di Israele è responsabile per non aver impedito il genocidio, per aver commesso genocidio e per non aver punito il genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza"
.
In particolare, relativamente all’elemento oggettivo dei crimini, la Commissione ha evidenziato al paragrafo 252 che le autorità dell'entità sionista e le sue forze armate hanno commesso e continuano a commettere atti di genocidio ai danni della popolazione palestinese quali deliberate uccisioni, deliberate provocazioni di gravi danni fisici o mentali, intenzionali costrizioni a condizioni di vita tali da impedire la sopravvivenza e imposizioni di misure volte a impedire le nascite.
Per quanto concerne invece l'elemento soggettivo di tali crimini la Commissione al paragrafo 254 ha riconosciuto la presenza del dolo specifico volto alla distruzione ovvero all'eliminazione, in tutto o in parte, dei palestinesi nella striscia di Gaza, evidenziando che "le dichiarazioni rese dalle autorità israeliane costituiscono una prova diretta dell'intenzione genocida"
e che l’insieme delle condotte costituisce una prova lampante dell’intenzione e della volontà di sterminare in massa i palestinesi o di costringerli ad abbandonare Gaza.
La Commissione si sofferma anche facendo i nomi dei vertici dell'entità sionista responsabili di tale scempio criminale, dichiarando al paragrafo 253 che, solo per fare i nomi più importanti, il presidente israeliano Isaac Herzog, il primo ministro Benjamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich hanno ripetutamente e sistematicamente incitato al genocidio senza che la magistratura israeliana e le autorità religiose rabbiniche ufficiali israeliane abbiano minimamente eccepito tale incitamento all'odio.
La Commissione, infine, invita al paragrafo 237 tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a impiegare tutti i mezzi ragionevolmente a loro disposizione per impedire la commissione di genocidio nella Striscia di Gaza, a cessare il trasferimento di armi e altre attrezzature o articoli, compreso il carburante per aerei, allo Stato di Israele o a Stati terzi laddove vi sia motivo di sospettare che essi siano utilizzati in operazioni militari che hanno comportato o potrebbero comportare la commissione di genocidio, a garantire che gli individui e le società presenti nei loro territori e sotto la loro giurisdizione non siano coinvolti nella commissione di genocidio, nell’aiuto e nell’assistenza alla commissione di genocidio o nell’istigazione a commettere genocidio e indagare e perseguire coloro che potrebbero essere implicati in questi crimini ai sensi del diritto internazionale, a facilitare le indagini e i procedimenti interni e adottare misure (compresa l'imposizione di sanzioni) nei confronti dello Stato di Israele e delle persone fisiche o giuridiche coinvolte o che facilitano la commissione di genocidio o l’istigazione a commettere genocidio, e, infine, a cooperare con le indagini dell'Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale.
Infine, al paragrafo 238 la Commissione ha raccomandato al Procuratore della Corte penale internazionale di esaminare, nell’ambito delle indagini in corso sulla situazione nello Stato di Palestina, il reato di genocidio ai fini della modifica dei mandati di arresto esistenti e dell'aggiunta di futuri mandati di arresto, ed esaminare il coinvolgimento dei funzionari citati nella relazione ai fini della loro inclusione tra i principali responsabili dei crimini internazionali commessi nel territorio palestinese occupato.
Questo dell'ONU è quindi un documento giuridico fondamentale per l'intero diritto internazionale pubblico contemporaneo, che mette pesantemente sotto accusa non alcuni politici o militari israeliani, bensì tutta l'entità sionista, tutta la sua ideologia e il suo regime a cominciare dal vertice supremo, il presidente Herzog, a dimostrazione del fatto che Netanyahu non è un incidente della storia capitato per caso nel ruolo di primo ministro, ma il frutto più maturo di un'ideologia criminale quale è il sionismo.
Il governo Meloni, come tutti i governi del mondo, dovrebbe a questo punto insieme a tutte le autorità italiane tenere presenti le raccomandazioni della Commissione e iniziare a sradicare la marmaglia sionista presente nel nostro Paese, ma da chi non ha impedito che centinaia di italiani con doppia cittadinanza andassero ad alimentare il genocidio arruolandosi nella criminale macchina militare sionista e da chi finge di brancolare nel buio sui ripetuti attentati dinamitardi ai danni del centro sociale romano La Strada non ci si può aspettare nulla di buono per rendere giustizia, come vuole la Commissione delle Nazioni Unite, al popolo palestinese.
Contrariamente ai tanti regimi imperialisti non solo dell'Occidente ma anche del mondo arabo, ormai miliardi di persone nel mondo – e tra essi, sempre più numerosi, tanti ammirevoli rabbini e e tantissimi coraggiosi ebrei degni di questo nome – hanno definitivamente gettato il sionismo e le sue scelleratezze nella spazzatura della storia.
24 settembre 2025