“Diritti e dignità nelle filiere del Made in Italy”
Centinaia di lavoratori in piazza a Prato contro le aggressioni padronali e lo sfruttamento capitalista
Partecipazione militante del PMLI. Cgil e Pd disertano la manifestazione

Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
In risposta alla brutale aggressione da parte dei padroni della confezione stireria Alba Srl, che la mattina del 16 settembre hanno assaltato il presidio e preso a calci e pugni in faccia i lavoratori in sciopero, il 20 settembre centinaia di manifestanti, lavoratori e solidali sono scesi in piazza a Prato e hanno preso parte al corteo “Diritti e dignità nelle filiere del Made in Italy” organizzato dal Sudd-Cobas Prato-Firenze.
Dietro lo striscione di apertura “Non cambiate fabbrica cambiate sistema. Stop subappalti e delocalizzazioni” e al fianco dei tanti lavoratori bengalesi, cingalesi, indiani, pakistani, africani sono sfilati fra gli altri una folta delegazione di lavoratori della ex Gkn, molti ragazzi e ragazze e una rappresentanza delle lavoratrici appalto libera professione Asl in lotta contro i tagli al servizio.
Assente ingiustificata la Cgil Camera del Lavoro di Prato Pistoia che per l'ennesima volta ha lasciato soli i lavoratori e non si è degnata nemmeno di esprimere due righe di solidarietà; mentre il PD, che in un primo momento aveva annunciato la sua presenza, alla fine ha fatto dietrofront e ha disertato la manifestazione.
Tanti gli slogan di sostegno e solidarietà non solo ai lavoratori in lotta ma anche a favore della Palestina e della Flotilla lanciati dai manifestanti lungo tutto il tragitto e riportati anche su striscioni e cartelli fra cui “Sciopero sciopero”, “Otto ore per cinque giorni”, “Made in Italy shame in Italy” “Tocca uno tocca tutti”, “Basta mafia”, “Via i caporali” e “Palestina libera”.
Il corteo è partito dalla Stazione del Serraglio e ha attraversato Piazza Duomo, Piazza Del Comune, Piazza San Francesco, Piazza Delle Carceri e Piazza San Marco prima di concludersi in via Valentini sotto il Palazzo dell'industria, sede di Confindustria Nord Toscana, dove il responsabile locale del Sudd Cobas Luca Toscano e alcuni lavoratori hanno tenuto gli interventi finali.
“Il prezzo più alto della merce che finisce nelle vetrine - ha detto fra l'altro Toscano - non è quello che pagano i clienti, ma è quello che pagano i lavoratori. Lavoratori sfruttati, sottopagati, privi di tutele e di diritti. Il sistema moda è malato e va curato se non cambiato del tutto... La violenza deve finire, non è possibile che un distretto tolleri i pugni in faccia, le manganellate, le mazzate ai lavoratori che reclamano i loro diritti. La sindacalizzazione è l’unico antidoto alla sfruttamento e lo sciopero non può essere punito con le botte... Si sappia che noi siamo pronti a scalare la filiera e a portare la nostra protesta davanti alle vetrine dei brand . Chi ha la responsabilità deve assumersela. Noi siamo pronti a piantare tende davanti alle boutique della moda".
Al corteo ha aderito la Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI che pochi minuti dopo l'aggressione dei lavoratori da parte dei padroni della Alba Srl del 16 settembre, aveva diffuso un comunicato stampa di condanna (cfr. Il Bolscevico n. 33). La presenza del PMLI con la doppia bandiera del Partito e della Palestina è stata molto apprezzata dai lavoratori ed è stata superfotografata e citata nelle cronache dei media locali.

24 settembre 2025