Dal discorso di Giovanni Scuderi a Napoli il 5 maggio 2001
CREATE LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE FAUTRICI DEL SOCIALISMO

Per questo noi invitiamo le masse anticapitaliste, astensioniste e fautrici del socialismo, comprese le ragazze e i ragazzi fin dai 14 anni che hanno questo stesso orientamento politico ed elettorale, a creare ovunque in Italia delle proprie istituzioni rappresentative costituite dalle Assemblee popolari e dai Comitati popolari. Le invitiamo cioè a unirsi periodicamente in Assemblea popolare, indipendentemente dai partiti di appartenenza, nel quartiere, frazione di comune o zona rurale in cui risiedono, sotto la direzione del proprio Comitato popolare per stabilire la propria piattaforma politica e rivendicativa, le proprie lotte, attività e iniziative sociali aperte a tutta la popolazione del proprio territorio. Ogni Assemblea popolare deve dotarsi di un regolamento interno in grado di assicurare la propria vita democratica e la propria operatività e deve avere un proprio governo denominato Comitato popolare i cui membri devono essere eletti con voto palese e con mandato revocabile in qualsiasi momento. Esso deve essere composto da un numero paritario di donne e uomini, eleggibili fin dall'età di 16 anni indipendentemente dalla razza, dalla confessione religiosa o dal loro ateismo e dall'orientamento sessuale. Dai Comitati popolari di quartiere, a catena e per elezioni sempre sulla base della democrazia diretta, si passerà ai Comitati popolari cittadini, provinciali, regionali, fino ad arrivare al Comitato popolare nazionale, che rappresenta il governo centrale delle masse anticapitaliste, astensioniste e fautrici del socialismo. Si tratta cioè di creare un'organizzazione politica e istituzionale anticapitalistica delle masse che si contrapponga a tutti i livelli a quella dello Stato borghese. Delle istituzioni rappresentative permanenti delle masse, in cui le masse siano sovrane e attraverso cui possano contrapporre idee, scelte, soluzioni, indirizzi a quelli dei governi ufficiali locali, provinciali, regionali e nazionale. Così da produrre un costante confronto, un braccio di ferro e uno scontro tra istituzioni e linee politiche contrapposte per strappare alle amministrazioni borghesi il massimo possibile di benefici per le masse, specie per quanto riguarda il lavoro, la casa, i servizi sociali, le tasse, le imposte e le tariffe.
 
1 ottobre 2025