Ischia: Oltre mille in piazza, successo storico per l'isola. In prima fila il PMLI e tante associazioni con i comuni e la diocesi

Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell'Avvenir” isola d’Ischia del PMLI
La Cellula “Il Sol dell’Avvenir” dell’isola d’Ischia del PMLI ancora in prima fila e questa volta per la Palestina, per dire no al genocidio del popolo palestinese.
Già qualche mese fa, nel comune di Casamicciola, il PMLI fu promotore di un corteo per la Palestina, perché il podestà, l’ex europarlamentare politicamente girovago Giosy Ferrandino (forzista, poi PD, poi con Calenda, infine ritorno all’ovile forzista) aveva negato la piazza. Ma anche lì fu una vittoria della Cellula locale e i riconoscimenti generali sono stati molteplici. Ora, insieme a varie associazioni, ai comuni di Ischia e Procida (fra i comuni quello di Barano ha perfino esposto la bandiera palestinese alla faccia di ogni ridicolo divieto ministeriale) alla diocesi, il PMLI è stato ancora una volta in prima fila, dinanzi ad un corteo di oltre mille manifestanti, un incredibile serpentone multicolore che nessuno aveva previsto, fatto di giovani, meno giovani, diversamente giovani, famiglie intere che hanno gridato vari slogan, hanno sbandierato con entusiasmo il vessillo palestinese.
La stampa è riuscita a cogliere i momenti salienti, più significativi. Il compagno Gianni Vuoso, Segretario della Cellula ischitana del PMLI, promotore principale dell’iniziativa, ha rilasciato varie interviste alle emittenti locali e ha coordinato il comitato promotore, il percorso e successivamente gli interventi.
Il corteo, che ha scritto una delle più memorabili pagine della storia di Ischia, ha attraversato le strade del centro storico per oltre due chilometri con un raduno ad Ischia Porto in Piazza Antica Reggia nei pressi del palazzo reale, per concludersi ad Ischia Ponte, ai piedi del famoso castello Aragonese. Le fila si sono arricchite di tratto in tratto con l’adesione di residenti e numerosi turisti che hanno espresso apprezzamenti e sono intervenuti durante alcune soste.
La bandiera del PMLI ha sventolato in vari momenti e nessuno ha osservato, come avvenuto in altre occasioni, che la manifestazione non deve avere connotazioni politiche, anzi qualcuno dinanzi alla nostra falce e martello ha manifestato sorpresa come se avesse scoperto qualcuno particolarmente gradito. Molto incisiva anche l’operazione svolta dai presidi degli istituti superiori dell’isola ai quali il compagno Vuoso aveva fatto pervenire una lettera che ricordava la condizione della scuola di Gaza dove sono state distrutte scuole, università, accademie e migliaia di studenti sono stati uccisi; con la stessa lettera sottolineava che in Italia ripetiamo lo slogan del diritto allo studio che a Gaza viene negato e pertanto chiedeva di rompere i rapporti con la scuola di Israele.
Molti i giovani che hanno partecipato dimostrando che hanno una sensibilità e una voglia di partecipazione. Qualcuno ha osservato che hanno partecipato in tanti perché “non si ha nulla da perdere ad essere presenti in un corteo come quello per la Palestina”. Forse è vero, se si pensa che è difficile portare in piazza meno della metà del corteo del 26 settembre, perché ci sono interessi clientelari, l’opportunismo per avere un favore dalle amministrazioni borghesi, perché il voto di scambio permette affari di ogni tipo. Ecco perché è necessaria la lotta del PMLI, indispensabile a spiegare, a denunciare, ad essere presenti in piazza sulle varie problematiche.
La Cellula isolana del PMLI ha commentato che questa è una grande pagina storica per l’isola, ma ora è importante scriverne un’altra, che dovrà essere quella del boicottaggio di Israele, rifiutando i vari prodotti provenienti da quel paese dove vige il governo più sanguinario del momento, negando il consenso alle ditte che foraggiano l’economia di Israele. Questo il messaggio che il compagno Vuoso ha lanciato dal palco, a conclusione degli interventi che hanno incendiato l’entusiasmo della folla. Interventi come quello di un Fra Fedele dei frati minori di Napoli che, ricordando le sue visite ad Auschwtz, a Dachau, alla Risiera di San Sabba, ha detto “sogno una terra dove si parli la lingua della vita, non quella della vendetta, ecco perché sogno una Gaza libera”; o del preside Mario Sironi dell’Istituto Alberghiero di Ischia per il quale “è necessario educare alla pace per contribuire a creare una cultura di pace a partire dai gesti e dalle parole”. Molto seguito l’intervento della prof.ssa Souzan Fatayer esponente di spicco della comunità palestinese in Campania che ha fatto sentire col suo cellulare i rumori del cielo di Gaza come quelli delle bombe o degli aerei, ed ha chiesto un embargo. Ha poi aggiunto: “Ho visto i vostri bambini abbracciati alle loro mamme ed ho pensato a tanti bambini di Gaza che non possono farlo perché a loro le braccia sono state amputate. La Palestina - ha detto - ha smascherato la crisi dell’umanità, con l’uccisione dei palestinesi l’umanità e il diritto internazionale sono morti. Dal basso, come la flottiglia, come le persone che scendono in piazza, bisogna far uscire la voce per dire basta al genocidio”.
Servizi giornalistici e televisivi si sono susseguiti in questi giorni e molte emittenti hanno inviato le immagini del corteo durante i telegiornali campani. Un grande successo riconosciuto perfino dai commercianti, e questa è una nota di un certo rilievo, i quali hanno abbassato le saracinesche e spento le luci dei loro negozi in segno di solidarietà e per manifestare il proprio sdegno.

1 ottobre 2025