Biella: Una storica marea umana in piazza per due giorni consecutivi al grido di “Palestina libera”. Il ruolo di punta dei giovani con lo slogan “Contro guerra e capitale, lotta dura e generale”. I marxisti-leninisti danno slancio al corteo intonando “Bella ciao” cantata da tutta la piazza
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Come non accadeva da moltissimi anni, Biella è tornata a essere teatro di imponenti manifestazioni a sostegno della Resistenza palestinese e contro il genocidio perpetrato dallo Stato nazisionista di Israele. Migliaia di manifestanti hanno invaso le vie cittadine per gridare la loro rabbia contro il governo criminale di Netanyahu, deciso a cancellare dalla faccia della terra l’intero popolo palestinese per realizzare il progetto della “Grande Israele”, basato sull’annientamento e sull’assorbimento delle terre palestinesi.
Il 3 ottobre, giornata di sciopero generale proclamato dalla CGIL e dai sindacati di base, al mattino centinaia di studenti hanno attraversato con slancio il centro città intonando slogan e cori di solidarietà con la Palestina: “Se non finirà, Intifada pure qua”, “Biella lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare”. Giovani puri, generosi e determinati, capaci di dare voce alla giusta lotta di un popolo oppresso.
L’apice si è avuto nel pomeriggio, quando CGIL, sindacati di base e Coordinamento “Biellesi per la Palestina libera” hanno convocato una grande manifestazione con concentramento in Largo Cusano. Fin dai primi minuti si è capito che sarebbe stata una mobilitazione storica: un fiume ininterrotto di manifestanti e bandiere palestinesi e sindacali ha invaso le strade. Quasi cinquemila manifestanti hanno sfilato fino a piazza Duomo per i comizi conclusivi. Gli slogan sono stati un boato ininterrotto: “Israele assassino”, “Assassini, assassini, cosa c’entrano i bambini?”, “Palestina libera” gridato in italiano, inglese e arabo. I protagonisti, ancora una volta, i giovani, instancabili nel suonare tamburi, fischietti e cornamuse.
Presenti anche i compagni del PMLI, con in prima fila Gabriele Urban dell’Organizzazione di Biella, sceso in piazza con il “corpetto” del Partito e la bandiera palestinese sempre alzata a sostegno della Resistenza. Dal palco hanno parlato Lorenza Boffa per la CGIL e una rappresentante dei sindacati di base, ribadendo che il movimento operaio non resterà mai in silenzio di fronte a un genocidio: le lotte per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori devono unirsi alle lotte per l’indipendenza e l’autodeterminazione dei popoli oppressi. È intervenuto anche uno scrittore ebreo antisionista, che ha denunciato il sionismo come ideologia fascista, nazionalista e suprematista, totalmente estranea al popolo ebraico che vuole vivere in pace con gli altri popoli.
Sabato 4 ottobre la mobilitazione è proseguita. Il Coordinamento Biellesi per la Palestina libera ha convocato un nuovo corteo dai Giardini Zumaglini che ha visto la partecipazione di oltre duemila manifestanti. Ancora una volta si sono levati slogan come “Siamo tutti antisionisti e antifascisti”, a sottolineare la continuità tra la lotta del popolo palestinese e quella della Resistenza partigiana.
L’Organizzazione di Biella del PMLI ha dato slancio al corteo con bandiere palestinesi e cartelli contro l’aggressione alla Flotilla, intonando e facendo cantare da tutta la piazza “Bella ciao”, inno partigiano che oggi trova nuova vita nella lotta del popolo palestinese.
Straordinario il ruolo degli studenti, che non solo hanno dato voce ai cori ma hanno anche innalzato lo slogan più avanzato: “Contro guerra e capitale, lotta dura e generale”, mettendo in discussione direttamente il sistema capitalistico che alimenta guerre e oppressione.
Il corteo si è fermato sotto la sede locale del partito di Mussolini in gonnella, Giorgia Meloni, scandendo “Siamo tutti antifascisti” per denunciare il governo che, mentre massacra i lavoratori e le masse popolari italiane, resta il terzo esportatore mondiale di armi a Israele.
Giunti in piazza san Cassiano, per i comizi finali, Marco Sansoè del Coordinamento Biella Antifascista ha denunciato il capitalismo, il colonialismo e l’imperialismo come i mali che schiacciano i popoli e ne rapinano le ricchezze, rilanciando l’appello a sostenere la Resistenza palestinese. Ha preso la parola anche Daniele Gamba, ricordando che proprio quella piazza fu teatro di battaglie partigiane contro i nazisti, richiamando il parallelismo con il popolo palestinese che oggi fronteggia gli occupanti nazisionisti: “Le nostre sono marce per la pace e per la lotta di liberazione, non processioni religiose”, ha affermato. Infine hanno parlato le studentesse e gli studenti, protagonisti veri di queste giornate, che hanno giurato di non fermarsi mai, di lottare fino alla vittoria del popolo palestinese e alla sua liberazione dall’oppressore.
Biella, cuore rosso e partigiano, ha dimostrato ancora una volta che la solidarietà internazionalista è viva, che il popolo non dimentica e che solo unendo le lotte contro il capitalismo, l’imperialismo e il fascismo si può costruire un mondo di pace, giustizia e libertà.
Va infine ricordato che il 26 settembre scorso si era svolto un presidio per la Palestina libera. Nonostante il maltempo, numerosi biellesi avevano ritenuto un dovere morale e politico scendere in piazza. Sono intervenuti docenti e rappresentanti sindacali di USB Scuola e FLC-CGIL i quali hanno ribadito l’impegno a difendere insegnanti e studenti che rifiutano di piegarsi al silenzio imposto dai sostenitori del nuovo Hitler Netanyahu. È stato ricordato anche il documento dell’USB a favore della Palestina, adottato dall’Istituto Comprensivo Biella II, che ha suscitato le isteriche reazioni della vicepresidente regionale Chiorino e dell’assessora comunale all’Istruzione Caldesi, entrambe di Fratelli d’Italia. Queste esponenti della destra fascista hanno avuto l’arroganza di sostenere che la scuola dovrebbe essere “neutrale” di fronte ai massacri, cioè che non si dovrebbe insegnare la solidarietà e la pace. Una vergogna indegna di chi si dice rappresentante delle istituzioni.
Ha poi preso la parola Alessandro Marra, che ha solidarizzato con gli insegnanti sotto attacco politico. Particolarmente significativi gli interventi di tre studentesse, che hanno gridato la loro rabbia contro chi massacra impunemente vite giovani come le loro.
Non è mancata l’ennesima provocazione delle “forze dell’ordine” biellesi, infatti il corteo programmato è stato vietato con il pretesto che la polizia municipale era tutta impegnata a sorvegliare la cosiddetta “corsa in pigiama”. Dunque, secondo loro, la passerella folkloristica sì, la solidarietà internazionalista no.
Al presidio era presente l’Organizzazione biellese del PMLI, che ha diffuso il volantino in sostegno alla missione Global Sumud Flotilla e innalzato cartelli in solidarietà con la resistenza palestinese.
8 ottobre 2025