Pioggia di fuoco nazizarista russo sull’Ucraina
Zelensky: “Ogni giorno la Russia toglie vite umane. E solo la forza può costringerli a fermarsi. Ora non bastano le parole. Sono necessarie azioni forti"
Putin torna a giustificare Hitler mettendo sullo stesso piano le“colpe” di Varsavia e quelle di Kiev, nel non voler cedere propri territori per soddisfare le “legittime” pretese del nuovo zar del Cremlino.
In una settimana, la Russia ha lanciato sull'Ucraina oltre 3100 droni, 92 missili e circa 1360 bombe teleguidate di precisione. Lo ha riferito il 12 ottobre il presidente Volodymir Zelensky su Telegram. "La Russia continua il terrore aereo delle nostre città e comunità, intensifica gli attacchi alla nostra energia. L'immoralità dei crimini è tale che ogni giorno i russi uccidono civili. Ieri a Kostyantynivka un bambino è stato ucciso da una bomba aerea in una chiesa", ha ricordato. Continua senza soste la pioggia di fuoco nazizarista russo sull’Ucraina. Almeno due persone sono rimaste uccise nella regione settentrionale di Chernihiv, in attacchi di droni russi durante la notte dell’11 ottobre. Il giorno prima un attacco russo ha ucciso un bambino di sette anni a Zaporizhia. Almeno tre persone sono morte e altre due sono rimaste ferite in massicci attacchi con droni e bombe guidate sulla regione ucraina di Sumy l’8 ottobre. Nella stessa giornata nella regione di Kherson, gli attacchi russi hanno ucciso 3 persone e ne hanno ferite altre 15. Un ennesimo criminale attacco su larga scala contro diverse località dell'Ucraina era avvenuto nella notte tra sabato e domenica 5 ottobre dove cinque persone sono rimaste uccise in una serie di raid con missili e droni che hanno spinto la vicina Polonia a mobilitare aerei e sistemi di terra a difesa dello spazio aereo del paese. A Leopoli sfiorato un treno con 110 attivisti italiani di ritorno dalla decima missione del Mean, Movimento europeo di azione non violenta.
"La scorsa notte l'Ucraina è stata nuovamente oggetto di un attacco combinato da parte della Russia, con oltre 50 missili e circa 500 droni d'attacco. I russi hanno colpito con missili da crociera, 'shahed' e Kinzhal, tra le altre cose. Sono state colpite le regioni di Leopoli, Ivano-Frankivsk, Zaporizhzhia, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Kherson, Odessa e Kirovohrad. Al momento si sa che circa dieci persone sono rimaste ferite nell'attacco. Purtroppo, cinque sono state uccise. Le mie sincere condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari a causa di questa azione terroristica", ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Oggi i russi hanno nuovamente preso di mira le nostre infrastrutture, ovvero tutto ciò che garantisce una vita normale alla nostra popolazione. Abbiamo bisogno di maggiore protezione e di una più rapida attuazione di tutti gli accordi di difesa, in particolare quelli relativi alla difesa aerea, per privare queste azioni di terrorismo aereo di ogni significato. Un cessate il fuoco unilaterale nei cieli è possibile ed è proprio questo che potrebbe aprire la strada a una vera diplomazia. L'America e l'Europa devono agire per fermare Putin", ha concluso Zelensky. "Sfortunatamente, non c'è stata una risposta forte e degna da parte del mondo a tutto ciò che sta accadendo, alla portata e all'audacia in costante crescita degli attacchi" russi in Ucraina. "È esattamente per questo che Putin agisce in questo modo: si limita a prendere in giro l'Occidente, il suo silenzio e la mancanza di azioni decise in risposta".
L'attacco di droni e missili sferrato dalle forze russe su Leopoli e la sua regione è il peggiore dall'inizio della guerra. Lo ha detto il direttore del dipartimento di protezione civile di Leopoli, Igor Tuza. Nella notte, Leopoli e la regione sono state attaccate da 90 droni e missili russi: "78 droni e 12 missili sono caduti sulla regione di Leopoli. Diverse infrastrutture critiche sono state danneggiate, così come molti condomini e altri edifici residenziali dove vivono civili", ha affermato Tuza. "Vicino a Leopoli, un'intera famiglia di quattro persone è stata uccisa nella propria abitazione, tra cui una ragazza adolescente". Lo ha affermato sui social il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. "Per fermare questa escalation del terrore - aggiunge - la Russia deve affrontare una crescente pressione transatlantica, in particolare sui suoi proventi energetici. Acquistare energia russa equivale a finanziare crimini di guerra contro l'Ucraina. Insieme, possiamo e dobbiamo privare la macchina da guerra russa delle risorse destinate al terrorismo".
Scene viste anche il giorno precedente. "Sono stati due gli attacchi russi con droni, mirati e deliberati, contro treni passeggeri a Shostka, nella regione di Sumy. Non uno, ma due attacchi uno dopo l'altro. Una delle tattiche russe più barbare, il cosiddetto "doppio colpo", con il secondo attacco che colpisce i soccorritori e le persone in fase di evacuazione" ha scritto su X il 4 ottobre il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. "I terroristi russi devono ricevere risposte forti per questo terrore deliberato e brutale contro i civili. Le parole non bastano. Nuove sanzioni devastanti. Nuovo rafforzamento per l'Ucraina. Questo si può e si deve fare per aumentare il costo di questa guerra per la Russia. Putin deve sentire personalmente, per sé e per il suo regime, il pericolo di continuare questa guerra" ha concluso Sybiha. "Crudele attacco russo con un drone alla stazione ferroviaria di Shostka, nella regione di Sumy. Tutti i servizi necessari sono già sul posto e hanno iniziato a prestare assistenza alle persone. Al momento si segnalano decine di feriti. I russi non potevano non sapere che stavano colpendo civili. E questo è terrorismo, che il mondo non ha il diritto di ignorare. Ogni giorno la Russia toglie vite umane. E solo la forza può costringerli a fermarsi. Ora non bastano le parole. Sono necessarie azioni forti", aveva scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram postando il video di un treno passeggeri in fiamme.
Il 3 ottobre era stata la volta della ministra degli Esteri lettone, Baiba Braze, intervenendo alla riunione del consiglio per i Diritti umani delle Nazioni unite a nome dei Paesi baltici e nordici (Pbn): "La Russia e i suoi leader devono essere ritenuti responsabili della guerra di aggressione nei confronti dell'Ucraina e di tutti i crimini commessi, tra cui la deportazione di minori ucraini, i trasferimenti forzati di popolazione, la militarizzazione e la cancellazione dell'identità ucraina. La Russia deve restituire immediatamente i bambini ucraini all'Ucraina". La Russia ha condotto nella notte "il più massiccio attacco" contro l'infrastruttura del gas ucraina "dall'inizio della guerra", aveva denunciato l'operatore statale di Kiev, Naftogaz, dopo che 35 missili e 60 droni sono stati lanciati contro gli impianti nell'Ucraina orientale e centrale.
Il 28 settembre in un attacco della durata di 12 ore con 500 droni e almeno 40 missili, principalmente su Kiev e Zaporizhzhia, i nazizaristi russi avevano ucciso almeno 4 persone tra le quali una bambina di 12 anni, il cui corpo è stato estratto senza vita dalle macerie della sua casa.
Viste le pessime notizie che arrivano dal campo, dove centinaia di soldati russi spediti in una avanzata sconsiderata nel tentativo di accerchiare Pokrovs’k (sì, proprio la Pokrovs’k che molti giornali filoputiniani davano per persa dagli ucraini già tre anni fa) sono stati a loro volta accerchiati senza una via di fuga, gli assassini con la Z proseguono nei loro attacchi di frustrazione per uccidere civili, colpire case, scuole e centri commerciali, nella speranza di piegare la popolazione. Tuttavia lo stesso Zelensky ha riaffermato il 9 ottobre che “Se Putin vuole conquistare tutto l'est dell'Ucraina, allora deve prepararsi a seppellire un milione dei suoi soldati. Perché siamo coscienti di quanti ne ha già seppelliti quando per conquistare solo il 30% del nostro est dall'inizio dell'invasione su vasta scala, e possiamo prevedere cosa accadrebbe se cercasse di conquistare tutto il Donbass o altre parti dell'Ucraina". Secondo la conta ufficiale di Kiev, le perdite totali (morti e feriti) in combattimento delle truppe russe dal 24 febbraio 2022 all' 8 ottobre 2025 nella guerra di aggressione contro l'Ucraina ammontano a un milione e 118.370 uomini.
Intanto il “denazificatore” capo, nuovo zar del Cremlino e criminale di guerra Putin torna a giustificare Hitler: è stata la Polonia a non voler scendere a patti col führer, che in fondo chiedeva di risolvere pacificamente il problema di Danzica, pretendendo l’intera fascia costiera sul Baltico, per unire la terra tedesca coi territori della Prussia Orientale. Lo ha detto in un’intervista del 2 ottobre al Valdai International Discussion Club che si è tenuto a Sochi. Una uscita delirante, ma non unica. Nella celebre intervista rilasciata nel 2024 al compiacente giornalista trumpiano Tucker Carlson, Putin aveva già detto che “i polacchi tirarono troppo la corda e costrinsero Hitler a iniziare la Seconda Guerra mondiale proprio da loro”. Non ci è certo sfuggita la straordinaria assonanza che in questa narrazione si riscontra tra le “colpe” di Varsavia e quelle di Kiev, nel non voler cedere propri territori per soddisfare le “legittime” pretese del dittatore del Cremlino.
15 ottobre 2025