Alle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre
Trionfa l’astensionismo (59,8%) in Calabria
Roberto Occhiuto (FI) batte Pasquale Tridico (M5S) e viene riconfermato alla guida delle Regione con solo il 24% dei consensi
Che l'elettorato di sinistra si unisca e affianchi il PMLI per il socialismo e il potere politico del proletariato
Dal corrispondente della provincia di Reggio Calabria e della Calabria
Alle elezioni regionali della Calabria del 5 e 6 ottobre scorso stravince l’astensionismo che si riconferma “primo partito”.
Il 59.8% degli elettori calabresi ha deciso di astenersi spontaneamente punendo in modo esemplare le coalizioni borghesi di “centro-destra” e “centro-sinistra” e i loro candidati alla guida della Regione.
Un risultato storico e una tendenza che non sembra arrestarsi anche perché rispetto alle elezioni del 2021 l’astensionismo è aumentato di quasi due punti percentuali così come è calata pure l’affluenza alle urne che alla chiusura dei seggi ha registrato il 43,15% contro il 44,36% delle elezioni precedenti.
I media borghesi hanno esaltato “la schiacciante vittoria” del governatore uscente Roberto Occhiuto riconfermato alla guida della Regione Calabria col 57,3% basando come al solito le loro analisi gonfiate sui soli voti validi e ignorando volutamente il corpo elettorale che lo ha nettamente bocciato e non gli ha dato solo il 24% dei consensi.
Corpo elettorale a parte, era previsto che Occhiuto avrebbe vinto facile su Pasquale Tridico candidato del “centro-sinistra” europarlamentare del M5S di Giuseppe Conte, diversamente non si sarebbe dimesso dopo aver ricevuto a luglio scorso un avviso di garanzia per corruzione.
Una vera e propria furbata architettata ad hoc per rafforzare la legittimità del suo mandato di fronte al popolo calabrese che “non si è lasciato abbindolare” e alla magistratura che l’ha messo sotto inchiesta, da lui considerata “una stronzata”.
Il “centro-destra” e il “centro-sinistra
Per quanto riguarda i risultati ottenuti dai partiti delle varie coalizioni, ad eccezione di Fratelli d’Italia della fascista Meloni che ottiene 11,6% sui voti validi ma solo il 4,7% sul corpo elettorale migliorando di poco rispetto al 2021 (+1,2%) ma perdendo rispetto alle politiche del 2022 il 4,4%, tutti gli altri ottengono grosso modo gli stessi voti delle elezioni precedenti.
Forza Italia si riconferma il partito più votato in Calabria della coalizione di “centro-destra” col 18% (solo il 7,2% degli elettori), segue il PD che non va oltre il 13,6% (5,5% del corpo elettorale).
Solo il 3,8% degli elettori ha votato Lega per Salvini Calabria così come il 2,6% ha votato per il M5S.
Alleanza verdi sinistra si ferma al 3,9%, solo l’1,5% degli elettori.
Flop per Democrazia Sovrana Popolare dell’imbroglione Marco Rizzo che non riesce ad ottenere neanche l’1% dei voti validi.
Sono comunque tutti risultati impietosi che delegittimano fortemente il nuovo governo regionale della Calabria e tutti i partiti del regime capitalista neofascista.
Occhiuto e i suoi alleati di “centro-destra” grazie allo straordinario risultato ottenuto dall’astensionismo hanno poco da cantar vittoria visto che nessuno di loro riesce ad ottenere il consenso della maggioranza degli elettori calabresi.
Tra i consiglieri eletti l’unico nome degno di nota è quello dell’ormai ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che a fine mandato per non tornare a fare l’impiegato al comune di Milano è riuscito a ottenere uno scranno da occupare a palazzo Campanella pur perdendo la sfida all’interno del PD con Giuseppe Ranuccio sindaco di Palmi appoggiato da Nicola Irto.
Nonostante il più alto numero di donne elette in consiglio (sette) la sottosegretaria all’Interno e coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro non riesce a farcela pur ottenendo oltre 10 mila preferenze.
Unirsi al PMLI per la conquista del socialismo
Insomma in una regione martoriata dalla malasanità e dalla disoccupazione l’elettorato calabrese di sinistra ha un’arma potente da impugnare per sferrare colpi devastanti alla borghesia e le sue istituzioni senza cadere nelle trappole elettorali del cosiddetto “campo largo” ancor una volta incapace di opporsi alla destra neofascista e al governo Meloni.
Opposizione che per noi marxisti-leninisti può essere condotta solo attraverso un astensionismo tattico cosciente e organizzato in senso proletario e rivoluzionario e attraverso la lotta di classe e di piazza fino a creare le condizioni necessarie per l’insurrezione armata.
Adesso il passo successivo per le astensioniste e gli astensionisti avanzati di sinistra è quello di unirsi e battersi al fianco del PMLI per la conquista del potere politico del proletariato e del socialismo.
Lavorando allo stesso tempo per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo: Assemblee e Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e parità di genere. Il nostro obiettivo è quello di realizzare l’Italia unita rossa e socialista. Non importa quanto tempo ci vorrà ma siamo convinti che prima o poi ciò si realizzerà.
Viva la vittoria dell’astensionismo alle elezioni regionali della Calabria!
Abbasso i partiti del regime capitalista neofascista!
Uniamoci al PMLI per la conquista del potere politico del proletariato e per il socialismo!
Per l’Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
15 ottobre 2025