Mobilitazione nazionale contro le nuove Indicazioni nazionali di Valditara per la scuola primaria e dell’infanzia
30 presidi in tutta Italia contro la scuola di Valditara
Il 18 ottobre centinaia di insegnati e personale Ata, insieme a sindacati, associazioni ed enti del Terzo settore della scuola e del mondo educativo, hanno preso parte alla protesta, promossa dal Tavolo nazionale per la scuola democratica, contro l’adozione delle nuove Indicazioni nazionali per la scuola primaria e dell’infanzia imposte dal ministro fascioleghista dell’Istruzione e “Merito” Valditara a marzo scorso e pronte per essere adottate entro la fine dall'anno scolastico 2025/2026 appena iniziato.
Presidi si sono tenuti in oltre trenta città del Nord, Centro e Sud Italia davanti alle sedi regionali e provinciali delle amministrazioni scolastiche.
A Roma la protesta si è svolta davanti al ministero di Viale Trastevere dove le associazioni e gli enti del Terzo settore che aderiscono al Tavolo, hanno contestato le Indicazioni chiedendone l'immediato ritiro.
In particolare il Tavolo contesta la loro impostazione “conservatrice e nazionalista” come peraltro rilevato di recente anche da parte del Consiglio di Stato, che ne ha segnalato “lacune strutturali” e “criticità”.
Nell'appello alla mobilitazione le associazioni del Tavolo denunciano in particolare la visione di una scuola “identitaria e autoritaria, di un insegnamento trasmissivo e nozionistico, che esalta il principio individualistico, elitario e selettivo, del talento della persona”.
“Le indicazioni nazionali non sono un testo tecnico e autoreferenziale per la scuola, ma costituiscono un manifesto che ci dice esattamente quale sia la visione dell’educazione di Valditara, vittima di un’ossessione occidentale, identitaria e autoritaria - ha detto davanti alla sede del Mim Bruna Sferra di Cobas Scuola - Da un lato sono in preparazione le bozze per le indicazioni che verranno, ovvero quelle per le scuole secondarie, dall’altro il condensato di idee sull’educazione contenuto nel testo preparato dalla commissione Perla è già all’opera in altre iniziative legislative opera dell’esecutivo”.
Si tratta di un grave attacco neofascista alla scuola pubblica e alla libertà di insegnamento come abbiamo più volte denunciato su “Il Bolscevico” n.5 e n.20 di quest'anno.
Durante il suo intervento davanti alla sede del Mim la segretaria generale della Flc-Cgil Gianna Fracassi ha promesso che “Questo è solo l’inizio, non smetteremo di chiedere il ritiro delle linee guida... opporremo a una pedagogia dell’800 una pedagogia della resistenza e Costituzione, perché le indicazioni non raccolgono nessun lavoro di ricerca pedagogica e ignorano e contrastano ragazzi e bambini”.
Mentre Angela Verdecchia, coordinatrice della Rete degli studenti medi, nel rilanciare il prossimo sciopero studentesco in programma per il 14 novembre, ha denunciato: “Ci vogliono accondiscendenti e obbedienti, quando vorremmo invece una scuola che sia all’altezza del nostro tempo, che parli di consenso, pace, antimafia e antifascismo, che metta al centro gli studenti”.
22 ottobre 2025