Rilasciati con l’obbligo di firma
Arbitrario arresto di tre attivisti Pro Pal a Napoli
Il PMLI solidarizza con un comunicato e al presidio presso il tribunale
Redazione di Napoli
Tre giorni di fuoco a Napoli nell’ambito della lotta contro il genocidio nazisionista contro il popolo palestinese.
Sabato 25 ottobre centinaia di attivisti pro Palestina hanno organizzato un corteo di protesta per contestare la provocatoria presenza dell’azienda farmaceutica israeliana TEVA presso il “PharmaExpo” alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Sebbene la manifestazione fosse a conclusione e stesse incamminandosi verso la via d’uscita, gli agenti hanno prima circondato e poi malmenato con manganellate, schiaffi, calci e pugni i manifestanti, arrestandone tre, ovverosia Mimì, Francesco e Bocconcino, appartenenti al sindacato Si.Cobas e al centro sociale di Bagnoli, il Laboratorio “Iskra”, per condurli con accuse pretestuose (smentite sia dai testimoni lì presenti che da diverso materiale audio e video raccolto in quel momento) nelle carceri di Secondigliano e di Poggioreale.
Una provocazione, imbastita con la probabile illusione di “piegare” o “spezzare” il fronte unito antifascista e antimperialista che si sta sempre più consolidando a seguito degli scioperi generali di fine settembre e inizio ottobre. Un grave episodio che, in realtà, ha sortito l’effetto contrario: i manifestanti e le organizzazioni che hanno preso parte al corteo del 25 ottobre si sono riuniti in un presidio permanente fuori dal carcere di Poggioreale richiedendo la liberazione dei tre militanti, per poi annunciare un ulteriore presidio martedì 28 ottobre davanti al Tribunale partenopeo, a due passi da piazzetta Cenni.
Dal canto suo la Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI, in un comunicato pubblicato a parte, ha espresso piena solidarietà militante ai tre attivisti chiedendo l’immediata scarcerazione di Mimì, Francesco e Bocconcino e che le accuse pretestuose a loro carico vengano fatte cadere.
Così accadeva proprio il 28 ottobre laddove i tre attivisti uscivano applauditi dai manifestanti presenti, tra cui il compagno Luigi che, con indosso le spille dei Maestri e del Partito, aveva seguito tutta l’evoluzione dell’arresto prima e del rilascio poi, facendo sentire la vicinanza dei marxisti-leninisti agli ingiustamente arrestati.
29 ottobre 2025