Genova
Nuova manifestazione per “accompagnare” la spedizione di aiuti a Gaza
Dal corrispondente di Genova de “Il Bolscevico”
A Genova la mobilitazione per rilanciare la lotta contro il genocidio che subisce il popolo palestinese, compiuto dallo Stato sionista di Israele con la complicità dei governi dell’Occidente, non si arresta.
A lanciare, venerdì 24 ottobre, l’iniziativa di lotta sono per l’ennesima volta Music for Peace e i portuali del CALP e l’occasione è la partenza per Gaza di 500 tonnellate di aiuti. “Le 500 tonnellate di aiuti - scrivono sul loro sito - rappresentano centinaia di migliaia di persone. In occasione della partenza dei container ci ritroveremo alle ore 19 per spingere simbolicamente gli aiuti destinati ai civili di Gaza e per chiedere l’apertura di un corridoio umanitario”.
Il concentramento è in zona porto di Genova e presso la sede di Music for Peace in via Balleydier. Il tempo per raccogliere adesioni, per dare modo agli antifascisti, agli antimperialisti, agli antisionisti, ma pure a chiunque semplicemente disgustato per ciò che avviene in Palestina, per radunarsi e si è mosso un corteo rumoroso, determinato, composto da migliaia di manifestanti e aperto da un lungo striscione con scritto “Restiamo umani”. Ha percorso le vie che costeggiano il porto commerciale di Genova arrestandosi in piazza Caricamento. Da un palco improvvisato ha preso la parola Mona Abuamara, ambasciatrice della Palestina, Maria Elena Delia portavoce Italia della Global Sumud Flotilla, Benedetta Scuderi, europarlamentare imbarcata sulla Flotilla e Luca Franza, camallo e portavoce del CALP.
Durante il corteo, ma in ugual modo nei discorsi di chi ha preso la parola, si sono sentite alzare molte accuse nei confronti dello stato sionista di Israele, nei confronti della Nato e la UE, complici, anch’essi, di massacri di civili inermi e responsabili del genocidio che sta subendo il martoriato popolo palestinese. Eppoi contro la guerra imperialista e le politiche sociali, contro i tagli alla sanità, ai trasporti, alla scuola e contro la sempre più imperante economia di guerra che sta imponendo, al proletariato italiano il governo di Mussolini in gonnella Giorgia Meloni.
Negli slogan lanciati durante il corteo forte è salita la richiesta di interrompere ogni rapporto economico e militare con Israele. Sotto gli occhi di tutti, anche di chi li tiene volutamente chiusi, nonostante la presunta tregua, propagandata a profusione dai governi occidentali, le violenze e l’occupazione dell’esercito israeliano in Palestina continuano, mostrando al mondo intero il vero volto coloniale e razzista e sionista delle politiche israeliane e dell’Occidente imperialista compattamente complice.
Solo l’unità del proletariato internazionale, degli antifascisti, degli anticapitalisti, degli antimperialisti, può costruire la forza politica e sociale capace di agire con efficacia per aiutare il raggiungimento dell’obiettivo dell’autodeterminazione del popolo palestinese, la fine dell’occupazione sionista e la Palestina libera dal fiume al mare.
Respingere il piano neocolonialista e imperialista di Trump.
Palestina libera. Uno Stato due popoli.
29 ottobre 2025