Un atto fascista e filo Israele genocida
Condanniamo l'espulsione del presidente dell'Api Hannoun
Solidarietà militante del Comitato lombardo del PMLI. "Il Tempo" fascista attacca il PMLI
Il 25 ottobre, appena atterrato all'aeroporto di Linate con un aereo proveniente da Roma per partecipare alla manifestazione pro Palestina in programma nel pomeriggio, Mohammed Hannoun, presidente dell’associazione Palestinesi in Italia, è stato colpito da un foglio di via e di allontanamento immediato dal Milano per la durata di un anno emesso dal questore Bruno Megale.
"All'uscita dell'aeromobile gli agenti della polizia mi hanno identificato e mi hanno portato in ufficio a Linate per darmi due notifiche: l'allontanamento dalla città per un anno e una denuncia per istigazione alla violenza - ha denunciato Hannoun subito dopo il fermo - Mi dispiace di questo atto di aggressione nei mie confronti mentre il nostro governo è complice diretto del genocidio a Gaza dove fornisce armi per sterminare i gazawi - ha aggiunto - Dopo la tregua la resistenza palestinese, che ha pagato con il sangue, ha fatto giustizia, come in tutte le rivoluzioni del mondo" dei collaborazionisti. "Ho detto: chi la fa, l'aspetti. Tutto qua" ha concluso Hannoun.
L’architetto palestinese, cittadino italiano che da molti anni vive a Genova con la famiglia, è accusato di una serie di “comportamenti ritenuti idonei a turbare l’ordine e la sicurezza pubblica” perché in più occasioni, in particolare durante la manifestazione del 18 ottobre scorso a Milano, avrebbe manifestato “una pervicace inclinazione a commettere reati contro l’ordine pubblico”. Nel provvedimento si legge inoltre che Hannoun “risulta esprimere una pericolosità sociale concreta e attuale”.
Hannoun è da tempo anche nel mirino del dipartimento del Tesoro Usa che lo ha sottoposto a indagini e sanzioni perché ritenuto un finanziatore di Hamas attraverso la Charity Association of Solidarity with the Palestinian People, o Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Accuse infondate che Hannoun ha sempre respinto affermando fra l'altro che: “Ho sempre destinato i soldi raccolti in Italia a chi ne ha bisogno, a orfani e famiglie non a militari. Lo sanno le autorità italiane e lo sanno gli israeliani. Non ho mai finanziato Hamas che comunque rappresenta un partito che è stato democraticamente votato dal popolo palestinese”.
Immediata la replica dell' Associazione dei Palestinesi in Italia “Api” che in comunicato diffuso via social bolla il provvedimento come “Un atto fascista e filo Israele genocida” ritenendolo “profondamente grave e ingiusto” perché “rappresenta un chiaro tentativo di intimidire chi si espone, con coraggio e coscienza, per difendere la verità e denunciare i crimini contro il popolo palestinese. Non è solo un provvedimento amministrativo: è un segnale politico che punta a reprimere la libertà di espressione e la solidarietà verso chi, da oltre 76 anni, vive sotto occupazione, esilio e apartheid”.
Colpire Hannoun, significa “colpire chi, da più di quarant'anni, vive in Italia come parte attiva della comunità, portando avanti la voce dei senza voce, degli oppressi, di chi non ha smesso di credere nella giustizia... Oggi come sempre - prosegue il comunicato - noi ci opponiamo con fermezza a ogni forma di repressione, censura e intimidazione. Non accetteremo che la solidarietà venga criminalizzata, non accetteremo che la Palestina diventi un reato” perciò invitiamo “tutte le comunità palestinesi in Italia, i movimenti solidali, i collettivi studenteschi, le associazioni per i diritti umani e tutte le persone che hanno a cuore la verità di scendere al nostro fianco in solidarietà ad Hannoun”.
Solidarietà militante ad Hannoun e all'Api è stata espressa dal Comitato lombardo del PMLI in un comunicato stampa che pubblichiamo a parte, il che ha fatto imbestialire i fasciosionisti del quotidiano “Il Tempo” che ha frontalmente attaccato il PMLI per la sua limpida posizione antimperialista e contro il governo neofascista Meloni.
29 ottobre 2025