Contro l’operazione Kagar del regime reazionario di Modi
Eroica resistenza della guerra popolare in India alla campagna di accerchiamennto e annientamento
Il Partito comunista (maoista) dell'India tradito dai revisionisti e capitolazionisti Sonu e Satish
Continua l’eroica resistenza della guerra popolare in India condotta dal clandestino Partito Comunista d’India (maoista) contro l’accerchiamento e il tentativo di annientamento da parte del regime di Nuova Dehli tramite l'"Operazione Kagar", mentre sono impegnati a riparare i danni causati dal tradimento e dalla capitolazione delle cricche revisioniste di Sonu e di Satish. I compagni naxaliti, così come meglio conosciuti con riferimento all’insurrezione di Naxalbari del 1967, insieme all'Esercito popolare di liberazione guerrigliero e il Fronte rivoluzionario, stanno battendosi come un sol corpo nonostante le recenti gravi perdite subite. Il PCI(m) è stato fondato il 21 settembre 2004 dalla fusione dei due principali gruppi naxaliti, Guerra Popolare e il Centro Comunista Maoista (CCM). La fusione venne annunciata il 14 ottobre dello stesso anno. Durante il processo fondativo venne creato un comitato centrale provvisorio che aveva il leader del Gruppo di Guerra Popolare, Muppala Lakshman Rao (detto Ganapathi), come segretario generale. La riunificazione fu la conclusione di un processo quarantennale durante il quale il movimento comunista indiano ispiratosi al marxismo-leninismo-maoismo si era fortemente radicato nella zona del Paese che va dal Bihar al Chhattisgarh.
Il 21 maggio scorso, nelle foreste di Abhujmad, nello Stato di Chhattisgrah, il settantenne compagno Basavaraju (Nambala Keshava Rao), segretario generale del PCI(m) dal 2018 è caduto, assieme ad altri ventisei combattenti rivoluzionari, per mano delle forze del regime di Nuova Dehli. Le classi dominanti indiane hanno cantato vittoria, celebrando l’assassinio del “più pericoloso terrorista maoista” del paese. Del resto è dal 2006 che l’allora primo ministro indiano Manmohan Singh definì i militanti del PCI(m) "la più grande sfida alla sicurezza interna mai affrontata dal nostro Paese". L’operazione stragista che ha portato al martirio di Basavaraju è avvenuta nell’ambito della campagna Kagar, lanciata dal regime di Modi dal gennaio 2024 nel tentativo di annientare la guerra popolare guidata dal PCI(m). Una campagna basata sul terrorismo di massa e supportata dalle forze dell’imperialismo statunitense e del sionismo israeliano. Si tratta di una nuova fase della guerra controinsurrezionale condotta dalle classi dominanti indiane, nel vano tentativo di pacificare il fronte interno. Ciò avviene mentre, sul fronte internazionale, esse dimostrano la loro natura guerrafondaia ed espansionista, scontrandosi militarmente, negli ultimi anni, prima con la Cina socialimperialista e recentemente con il Pakistan, allineandosi con gli USA del dittatore fascioimperialista Trump e collaborando a tutti i livelli con il regime genocida nazisionista del nuovo Hitler Netanyhau. Un quadro reazionario nel quale si collocano anche gli interessi dell’imperialismo italiano, come dimostra la firma tra Modi e la ducessa Meloni dell’accordo di collaborazione strategica per il quinquennio 2025-2029 e il progetto del corridoio Imec o “via del Cotone”, alternativo alla “via della Seta” cinese.
Nel marzo 2025, alcuni intellettuali democratici formarono un Comitato per il Dialogo di Pace e proposero di tenere colloqui di pace tra il governo e il Partito maoista. In risposta a tale proposta, il Comitato centrale del PCI(m) chiarì la situazione e dichiarò che i colloqui avrebbero potuto svolgersi in un clima pacifico, a condizione che le operazioni di rastrellamento e i massacri fossero cessati e che la costruzione di nuovi campi di concentramento e detenzione fosse sospesa. Ma il governo centrale, senza tregua, ha continuato le offensive militari, versando fiumi di sangue. Il ministro degli Interni indiano ha ripetutamente e arrogantemente proclamato che entro marzo 2026 eliminerà il Partito maoista.
Oltre alla repressione governativa il PCI(m) ha dovuto subire il tradimento dei revisionisti e capitolazionisti Sonu e Satish. In un recente documento del Comitato centrale i maoisti indiani hanno annunciato l’espulsione dei due traditori dal Partito. Sonu, membro dell’Ufficio politico già duramente criticato negli ultimi anni, e altri 60 militanti si sono ignominosamente arresi alla polizia a Gadchiroli lo scorso 14 ottobre. Sonu lo ha fatto dopo una serie di atti pubblici, comunicati stampa e scritti in cui aveva attaccato il Partito e il marxismo-leninismo-maoismo da un punto di vista piccolo borghese e revisionista. Come recita il comunicato del PCI(m) “La rivoluzione e il movimento rivoluzionario non saranno sconfitti dalla resa di alcuni dirigenti di partito e di alcuni comandanti noti. Per migliaia di anni, le persone hanno lottato contro lo sfruttamento e il crimine contro gli oppressi e le comunità oppresse. Come risultato di queste lotte, la realtà è la società di oggi. Sebbene alcuni dei loro leader e comandanti di guerra si siano arresi e abbiano tradito in molti paesi nel corso della storia di queste lotte di classe, i movimenti rivoluzionari hanno vinto anche in alcuni paesi, nonostante le sconfitte a breve e a lungo termine. Non solo le rivoluzioni che hanno avuto successo nel mondo, ma anche le rivoluzioni che hanno perso sono state di ispirazione per le comunità oppresse. Nonostante la sconfitta della rivolta degli schiavi guidata da Spartaco, essa è stata l'ispirazione per le lotte di massa in tutto il mondo fino ad oggi, nonostante la sconfitta della Comune di Parigi, e la vittoria della rivoluzione socialista russa, la lotta è stata ancora un'ispirazione per la classe operaia e gli oppressi del mondo. Sebbene Bhagat Singh non abbia ottenuto la libertà del paese attraverso il partito che ha fondato durante la sua vita, la sua immortalità è stata un'ispirazione per tutto il popolo del paese di oggi”.
Anche l’altro rinnegato Satish, ha consegnato le armi al nemico insieme a 150 ex militanti a lui fedeli, dopo aver avuto una relazione con alti funzionari di polizia del Chhattisgarh negli ultimi mesi.
Sonu e la sua cricca si opponevano alla lotta tra le due linee, si opponevano al centralismo democratico del Partito, per guidare una cospirazione volta a dividere il Partito. Divenne ben presto evidente che tali posizioni e argomenti contro i principi del Partito erano un pretesto per tentare di liquidare il Partito, capitolare dalla guerra popolare e unirsi presto alle fila della controrivoluzione, iniziando a consegnare le preziose armi del Partito alla controrivoluzione. Il Comitato Centrale del PCI(m) ha correttamente sottolineato che “Le tendenze conciliatorie che Sonu e Satish hanno nutrito per decenni si sono gradualmente trasformate in conciliazione; con l’Operazione Kagar, questo opportunismo conciliatorio si è trasformato in tradimento e azione controrivoluzionaria. Non siamo riusciti a valutare correttamente questo sviluppo in tempo. Come risultato di questo fallimento, entrambi hanno utilizzato le loro posizioni di leadership per arrecare gravi danni al movimento rivoluzionario. Informiamo il campo rivoluzionario che faremo tesoro di questo fallimento e ne trarremo le necessarie lezioni. (…) È una vergogna che la banda di Sonu e Satish – continua il PCI(m) - , che sono diventati traditori della rivoluzione, dicano che avrebbero ricostruito il movimento rivoluzionario nel modo giusto. Noi continueremo a ricostruire il movimento rivoluzionario in tutto il paese, preservando l'intero movimento. È una legge storica che le lotte di classe continuino fino alle alte forme di guerre popolari. Questa legge non può essere modificata. Quindi, andiamo avanti con grande fiducia e coraggio per lavorare verso il progresso della rivoluzione. Il successo finale sarà del popolo. Con il sostegno della rivoluzione”.
Anche il PMLI è convinto che alla fine la causa del proletariato, della rivoluzione proletaria e del socialismo trionferà in ogni Paese. Purché si sappia applicare con accortezza, intelligenza tattica e dialettica il marxismo-leninismo-pensiero di Mao (o maoismo), stando ben attenti a non cadere nel revisionismo di destra, che è attualmente la contraddizione principale all'interno dei vari partiti o organizzazioni comunisti dei vari Paesi, e nel revisionismo di "sinistra".
19 novembre 2025