Firenze: Migliaia in piazza contro la manovra del governo e a sostegno del popolo palestinese. Partecipazione attiva del PMLI

Redazione di Firenze
Venerdì 28 novembre in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati di base si è svolto un combattivo corteo a Firenze. Circa 4mila i manifestanti che si sono ritrovati nel piazzale Montelungo per un serpentone verso il quartiere di Novoli dove si è concluso nel parco di San Donato, intitolato all'ex magistrato Pier Luigi Vigna, dove un tempo sorgeva lo stabilimento della FIAT che poi passò di proprietà alla ex GKN.
I manifestanti hanno risposto all'appello per lo sciopero e a scendere in piazza del sindacalismo di base “Contro le politiche economiche e fiscali della finanziaria del governo Meloni e lo spostamento di risorse dalle spese sociali agli armamenti; contro la privatizzazione delle aziende energetiche, delle poste, delle telecomunicazioni, del trasporto pubblico, dei servizi di igiene ambientale, della sanità, dell'istruzione; contro la violenza di genere e ogni divario sindacale, di genere; contro il disegno di legge 'sicurezza' che criminalizza il conflitto sociale e contro l'autonomia differenziata” e per rivendicare “Investimenti nella scuola, sanità, trasporti pubblici e il taglio drastico delle spese militari; la stabilizzazione dei precari e lavoratori in appalto della pubblica amministrazione; l'adeguamento delle pensioni all'inflazione; la riduzione dell'orario di lavoro e il salario minimo; la fine del sostegno militare allo stato di Israele, in solidarietà con la lotta del popolo palestinese”.
Come sindacati c’erano con le rispettive bandiere l'USB, i COBAS, CUB, SUDD Cobas e, da sottolineare positivamente, anche una bandiera FIOM-CGIL. Come forze politiche oltre al PMLI erano presenti Potere al popolo, PCI, FGCI, Fronte della gioventù comunista e CARC. Sventolava la bandiera “No comando NATO né a Firenze né altrove”. Presente il “Coordinamento Antifascista Quartiere 4 Firenze” che ha diffuso un volantino in solidarietà alle studentesse e agli studenti le cui scuole sono state colpite da incursioni di matrice fascista durante “momenti di autogestione e occupazione”, ricordando che “il quartiere ha una storia profonda di resistenza e antifascismo: dagli operai delle fonderie del Pignone ai partigiani”.
Non ci stancheremo mai di criticare il settarismo dei sindacati per cui non si è avuto uno sciopero e relative manifestazioni unitarie con la CGIL facendo convergere la giornata di mobilitazione su un'unica data. A tal proposito, concordiamo con gli organizzatori della manifestazione quando affermano: “Avremmo voluto (USB a parte, ndr ) partecipasse anche la CGIL per ripetere la grande produttività e unità del 3 ottobre scorso, ma i nostri appelli non sono stati ascoltati e la CGIL ha preferito scioperare da sola e fuori tempo massimo il 12 dicembre”. Non è mai un bene quando si frammentano le lotte delle masse.
Come partecipazione al corteo, tante le lavoratrici e i lavoratori in gran parte delle generazioni più giovani, e poi le studentesse e gli studenti universitari e sopratutto delle superiori in continuità con le manifestazioni pro Palestina delle settimane scorse: questo è un aspetto estremamente positivo che i giovani fiorentini della generazione Z, con tutta la loro carica di lotta siano scesi in piazza al fianco della classe operaia, facendo una presenza molto incentrata sulla questione palestinese, che è stata un tratto fondamentale della manifestazione con tante bandiere palestinesi e i ripetuti classici slogan come “Free Palestine!” o “Firenze lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume al mare!”. C’erano i lavoratori della sanità, settore dove il precariato è molto diffuso e i lavoratori ex GKN con i loro tamburi.
Il PMLI ha partecipato con un gruppo di compagni, militanti e simpatizzanti, di Firenze e provincia che oltre alle bandiere del Partito e della Palestina hanno esposto il manifesto, riportato anche nelle locandine inserite nei “corpetti”, “Buttiamo giù il governo Meloni Mussolini in gonnella. Per affossare la manovra di austerità e di economia di guerra. Per la politica interna e istituzionale fascista, antipopolare e antisindacale e la politica estera e interventista e imperialista”. Manifesto che contiene anche la piattaforma con le rivendicazioni del Partito sull'argomento. Il cartello del PMLI è stato super fotografato e ammirato dai manifestanti.
Negli interventi a conclusione dell'iniziativa dei rappresentanti sindacali e delle associazioni studentesche, si sono toccati tra l'altro i temi della legge di stabilità di guerra, dei tagli alla spesa pubblica e si è attaccato con determinazione il governo neofascista Meloni.
La giornata di mobilitazione è pienamente riuscita ed è giusto definirla “Il Red Friday di lotta” in contrapposizione al tanto strombazzato “Black Friday” commerciale.

3 dicembre 2025