Assalto all'ambasciata britannica a Teheran Il 29 novembre alcune centinaia di persone si staccavano da una manifestazione di protesta indetta a Teheran contro la Gran Bretagna, che la settimana precedente aveva deciso un nuovo giro di sanzioni unilaterali contro l'Iran per il suo programma nucleare, sfondavano i cordoni di polizia che presidiavano l'ambasciata inglese e entravano nella sede. Quasi tutto il personale dell'ambasciata riusciva a scappare da un'uscita posteriore, salvo alcuni funzionari che venivano bloccati dai manifestanti ma successivamente liberati dalle forze di sicurezza iraniane. I manifestanti bruciavano la bandiera inglese e tiravano per la strada documenti e oggetti della sede diplomatica prima di andarsene. L'assalto all'ambasciata britannica a Teheran avveniva al termine di un sit-in di protesta organizzato dagli studenti presso la sede diplomatica per esprimere la loro contrarietà nei confronti delle politiche ostili che la Gran Bretagna ha nei confronti della Repubblica islamica, a partire dalla campagna delle settimane precedenti che paventava una possibile aggressione militare all'Iran, e a favore del disegno di legge appena varato dal parlamento iraniano per abbassare il livello dei rapporti tra il ministero degli Esteri iraniano e il Foreign Office britannico. Il ministero degli Esteri iraniano esprimeva immediatamente il proprio "rammarico" per l'irruzione nella sede diplomatica, definiva l'attacco "un comportamento inaccettabile da parte di una piccola frangia" di persone e si scusava. Scuse che non sono bastate al governo londinese. Il ministero degli Esteri britannico definiva l'azione "oltraggiosa e inaccettabile" e ordinava la chiusura della legazione di Teheran a Londra e l'espulsione di tutto il personale diplomatico. In piena sintonia con la Casa Bianca che tramite il segretario di Stato Hillary Clinton, definiva l'azione "un affronto" alla comunità internazionale, minacciando altre ritorsioni. Condanne a Teheran da parte della Francia, del Canada e della Ue. Dalle capitali imperialiste non veniva invece nemmeno una parola dopo che l'1 dicembre venivano colpite le ambasciate iraniane in Svizzera e a Londra. Nella capitale inglese la sede consolare è stata colpita da bombe incendiarie. 14 dicembre 2011 |