All'assemblea nazionale di Cervia I delegati Fiom invocano lo sciopero generale e varano la piattaforma di lotta Omaggio alle tute blu di Mirafiori: "il loro coraggio permette di tenere aperta la vertenza Fiat". Durante, uomo della Camusso, perde consensi Sonoramente contestato Scudiere (Cgil) contrario allo sciopero generale Forte dell'importante risultato ottenuto nello sciopero generale del 28 gennaio, un successo di adesioni allo sciopero e di partecipazione alle manifestazioni regionali, la FIOM non molla e va avanti nella lotta contro gli accordi separati di Fiat Pomigliano e Mirafiori e più in generale contro il modello iperliberista e neo-corporativo fascista del nuovo Valletta, Sergio Marchionne, contro le deroghe nel contratto nazionale dei metalmeccanici, per la riconquista di un vero contratto nazionale e i diritti e le libertà sindacali, con in testa quello dei lavoratori di eleggere i propri rappresentanti sindacali aziendali e di votare le piattaforme e gli accordi contrattuali. È quanto emerge dall'Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati della FIOM (composta dal Comitato centrale e da 400 delegati designati dalle segreterie provinciali) che si è tenuta a Cervia il 3-4 febbraio 2011. Va avanti, non solo ribadendo gli obiettivi perseguiti sin qui, ma anche tornando a richiedere alla CGIL lo sciopero generale di tutte le categorie: lo ha fatto il segretario generale, Maurizio Landini, nei suoi interventi introduttivo e conclusivo dei lavori, lo hanno ripetuto i delegati nel dibattito. Scontrandosi con i dirigenti confederali presenti all'assemblea, in particolare Vincenzo Scudiere che è stato sonoramente contestato allorché ha sostenuto che lo sciopero generale non è all'ordine del giorno. Uno scontro già emerso in modo eclatante nel corso dello sciopero dei metalmeccanici, quando nei comizi di Bologna, Torino, Massa i segretari CGIL Camusso, Panini e Fiammoni vengono fischiati e coperti dallo slogan "sciopero, sciopero generale". Una richiesta sempre più difficile da ignorare alla luce del nuovo accordo separato sul salario accessorio per il pubblico impiego siglato dal governo e da CISL e UIL il 4 febbraio scorso. "La situazione è straordinaria - ha detto Landini nelle conclusioni - e quindi ci vuole subito la convocazione di un Comitato direttivo nazionale della CGIL che discuta ciò che sta accadendo nel Paese" e assuma le decisioni che si impongono, ivi compresa la mobilitazione generale dei lavoratori. Gli accordi di Mirafiori e Pomigliano devono saltare Quello della Fiat rimane un fronte di lotta centrale. "Se vogliamo riconquistare il contratto nazionale - ha detto Landini ai delegati - gli accordi di Mirafiori e Pomigliano devono saltare. So che è difficile, ma è una cosa che bisogna fare perché non è possibile entrare in quell'accordo dalla finestra" magari attraverso un incomprensibile e deleteria "firma tecnica". In questo ambito non c'è alcuna intenzione di accettare la cancellazione delle Rsu per ritornare alle vecchie e burocratiche Rsa e nemmeno di subire il divieto alla rappresentanza negli stabilimenti Fiat per le organizzazioni che non hanno firmato il contratto aziendale. La FIOM non esclude la via legale per denunciare l'azienda per attività antisindacale sulla base dell'art. 28 dello Statuto dei lavoratori. A proposito del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), la FIOM ha sempre sostenuto che il testo valido è quello sottoscritto unitariamente nel 2008 con scadenza dicembre 2011. Di conseguenza non ha mai riconosciuto e ha avversato il contratto separato siglato nel 2009 da Federmeccanica e da FIM e UILM sulla base della controriforma del modello contrattuale. Lo stesso ha fatto nei confronti dell'intesa separata del 2010 che introduce le deroghe al Ccnl a favore dei padroni. Con l'Assemblea di Cervia la FIOM ha avviato un'ampia discussione tra i metalmeccanici per definire per tempo la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro 2012-2014. Questa discussione, ha sostenuto Landini, deve ruotare attorno ai seguenti punti: "La riaffermazione della riconquista del contratto, la partecipazione dei lavoratori alla discussione dei modelli organizzativi, il potenziamento della formazione, la difesa del potere d'acquisto e dei meccanismi certi di recupero dell'inflazione, una discussione sul blocco dei licenziamenti e l'estensione degli ammortizzatori sociali". C'è inoltre il problema della democrazia. "Il contratto deve regolare anche il tema di come si approvano gli accordi per evitare che ci siano gli accordi separati. Lo strumento da usare è il referendum". Respingere il ricatto Fiat e difendere i diritti dei lavoratori si può Questa linea è stata sancita ufficialmente nel documento finale approvato a larga maggioranza con 375 voti favorevoli (78%) e 107 contrari (22%), più 7 astenuti. Da notare che la minoranza guidata da Fausto Durante, uomo della Camusso nella FIOM, perde pezzi visto che al congresso i suoi consensi erano al 27%. Il documento apre con un tributo alla riuscita dello sciopero generale del 28 gennaio e alla straordinaria partecipazione alle manifestazione regionali che "indicano con chiarezza la volontà della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici del nostro paese di respingere il ricatto Fiat, di difendere le libertà sindacali, la dignità del lavoro, la democrazia, il diritto alla contrattazione e il Ccnl". Poi "un ringraziamento speciale alle lavoratrici e ai lavoratori di Mirafiori, così come a Pomigliano, che con il coraggio e la dignità espressa al voto, permettono di tenere aperta la vertenza con la Fiat e di affermare nel Paese l'idea che la difesa dei diritti sono il vero interesse generale". Riconquistare un vero contratto nazionale di lavoro L'assemblea dei delegati ha assunto l'obiettivo della riconquista di un vero contratto nazionale di lavoro condiviso dalle lavoratrici e dai lavoratori. E ha indicato una griglia di contenuti su cui si deve realizzare. Tra questi: la non derogabilità delle norme contrattuali nazionali; i diritti di informazione e confronto preventivo in materia di politiche industriali, investimenti e modelli organizzativi; difesa delle libertà dei lavoratori delle libertà sindacali, rafforzamento del ruolo contrattuale delle Rsu; affermare il ruolo del Ccnl per la difesa e l'incremento del valore reale dei salari e prevedere meccanismi di recupero certi su base annua; difesa e miglioramento delle condizioni di lavoro sulla salute e sicurezza; estensione del diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori e ridefinizione dell'inquadramento professionale; tutela del diritto alla maternità e alla salute riproduttiva; difesa dell'occupazione tramite il blocco dei licenziamenti e l'estensione degli ammortizzatori sociali e una politica di contrattazione degli orari di lavoro; regole sulla rappresentanza e la democrazia, estendendo l'elezione delle Rsu e prevedendo la validazione delle piattaforme e degli accordi tramite referendum. L'Assemblea ha assunto l'impegno di lanciare una campagna straordinaria di rinnovo delle deleghe per estendere la rappresentatività della FIOM nei luoghi di lavoro. Sul piano organizzativo questi i passaggi stabiliti per il prossimo futuro: convocazione del Comitato centrale; realizzazione di una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro; convegni seminariali di approfondimento sui temi all'ordine del giorno; convocazione dell'Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati per l'approvazione dell'ipotesi di piattaforma da sottoporre ai lavoratori attraverso referendum. 9 febbraio 2011 |