Autocritica di Deng Xiaoping alla conferenza di lavoro del CC del PCC 23 ottobre 1966 Sostengo pienamente le istruzioni date dal presidente e dal compagno Lin Biao(1) nel corso della conferenza e sono del tutto d'accordo con l'intervento del compagno Chen Boda(2) del 16 ottobre. Questa conferenza ha esaminato a fondo gli obiettivi e le politiche del Partito nel corso del movimento della Rivoluzione culturale al fine di liquidare ulteriormente l'influenza della linea borghese sbagliata rappresentata dal compagno Liu Shaoqi(3) e da me, e di svolgere un lavoro migliore nella implementazione della Decisione dell'11ª sessione plenaria dell'8° Comitato centrale sulla Grande rivoluzione culturale proletaria. L'implementazione profonda della linea corretta, che rappresenta la Grande rivoluzione culturale proletaria e che è stata formulata e diretta personalmente dal presidente Mao, è molto importante. Ora è possibile comprendere con ancora maggior chiarezza che nel corso di questo movimento glorioso e inedito della Grande rivoluzione culturale, come in tutti i movimenti rivoluzionari in fasi importanti nel passato, si è verificata un'acuta lotta fra le due classi e le due linee, ovvero la lotta fra la linea proletaria corretta rappresentata dal presidente Mao e la linea borghese sbagliata. E nel corso di questa Grande rivoluzione culturale, siamo stati il compagno Shaoqi ed io a rappresentare la linea reazionaria sbagliata della borghesia fra i compagni a livello centrale e all'interno dell'intero Partito. Al fine di implementare a fondo le risoluzioni dell'11ª sessione plenaria e la linea corretta del presidente Mao e portare fino alla fine la Grande rivoluzione culturale proletaria, è necessario criticare e rigettare per bene gli errori commessi da noi due ed eliminare l'influenza della linea sbagliata che rappresentavamo. Ciò perché noi non siamo solo del tutto responsabili per quanto è accaduto prima dell'11ª sessione plenaria, ma anche direttamente responsabili degli svariati errori commessi da persone in vari luoghi e dipartimenti dopo l'11ª sessione plenaria come conseguenza della influenza della linea sbagliata che rappresentavamo. Nel corso dell'11ª sessione plenaria, il primo manifesto a grandi caratteri del presidente Mao puntava a bombardare il quartier generale mio e del compagno Liu Shaoqi. In questo manifesto a grandi caratteri, il presidente Mao ha azzeccato il problema quando ha sottolineato che la natura dei nostri errori stava nel fatto che noi: "Adottando la posizione reazionaria della borghesia hanno applicato una dittatura borghese e soffocato il nascente movimento della Grande rivoluzione culturale proletaria. Essi hanno capovolto i fatti, confuso il nero col bianco, accerchiato e represso i rivoluzionari, soffocato le opinioni diverse dalle loro e imposto il terrore bianco. Senza esitare davanti a niente hanno gonfiato l'arroganza della borghesia e abbattuto il morale del proletariato. Che perfidia!". Il colpo del presidente Mao ha centrato accuratamente il bersaglio. Gli errori da me commessi in circa 50 giorni come conseguenza dell'invio dei gruppi di lavoro, sono in realtà sfociati nella repressione della sinistra, nell'attacco alla sinistra, nella repressione delle opinioni diverse, abbiamo strangolato il nascente e vigoroso movimento di massa della Grande rivoluzione culturale, soffocato l'entusiasmo del movimento e l'abbiamo condotto sulla strada sbagliata al punto che ovunque gli studenti lottavano contro gli studenti e le masse lottavano contro le masse. Questo genere di lotta delle masse è stato in primo luogo una conseguenza dell'invio dei gruppi di lavoro, ed è stato difficile mutare la tendenza anche dopo il ritiro dei gruppi di lavoro. Particolarmente vero è il fatto che, persino dopo l'11ª sessione plenaria, i nostri errori hanno continuato ad avere un effetto dannoso sull'intera nazione. Che grave conseguenza! Questo ben evidenzia il fatto che gli errori da noi commessi non erano errori semplici, ma errori di orientamento e di linea. La situazione all'epoca era questa. Dopo che gli insegnanti, gli studenti, il personale, i lavoratori delle università e delle scuole medie di Pechino si erano in generale sollevati e avevano assunto direttamente come bersagli i borghesi detentori del potere, molti comitati di Partito nelle scuole ed i loro dirigenti sono stati criticati e rovesciati. Allora noi abbiamo considerato l'invio dei gruppi di lavoro la misura più efficiente e quindi li abbiamo dispiegati in tutte le università e le scuole. In alcune scuole c'è stato un gran numero di membri di questi gruppi di lavoro che hanno assunto la direzione del Partito e dell'amministrazione non appena arrivati sul luogo. Hanno adottato diffusamente le misure che erano state criticate e ripudiate dal presidente durante il movimento delle "quattro pulizie" nelle aree rurali e nelle fabbriche. Alcuni di loro adottavano persino i vecchi metodi sbagliati nel loro lavoro. Così facendo, di fatto ponevano i gruppi di lavoro a capo del movimento di massa, considerando le masse come Ah-tou(4) ed i gruppi di lavoro come Zhuge Liang(5). Di conseguenza, il vigoroso e nascente movimento di massa era stato strangolato e gli studenti venivano incitati a lottare contro altri studenti mentre venivano ammorbidite, o persino abbandonate le azioni tese all'implementazione dei compiti principali della Rivoluzione culturale: lotta, critica, trasformazione. Gravissimo è stato il fatto che a metà giugno, quando le suddette gravi conseguenze erano divenute chiare, si sarebbe dovuta prendere un'azione tempestiva per fare qualcosa a proposito, ma così non è stato. Allora, ad una riunione centrale, il compagno Chen Boda ed altri compagni analizzarono correttamente la situazione del movimento e sostennero ripetutamente l'abolizione dei gruppi di lavoro in modo tale che alle masse fosse data mano libera nel fare la rivoluzione. Tuttavia, noi respingemmo con testardaggine questa giusta proposta per la guida dell'orientamento generale del movimento e insistemmo ripetutamente che i gruppi di lavoro andavano mantenuti. I gruppi di lavoro furono così mantenuti per grossomodo altri 50 giorni, con la conseguenza che i nostri errori si trasformarono in gravi errori di linea. I nostri errori erano la causa di molte difficoltà incontrate dai compagni dei gruppi di lavoro, che così ci hanno seguiti nel commettere certi errori. Pertanto, noi dobbiamo chiarire che la grande maggioranza dei compagni dei gruppi di lavoro era composta da bravi compagni. La maggior parte della responsabilità degli errori commessi in questo periodo, tranne per casi individuali, va attribuita non a loro, ma a me ed al compagno Shaoqi. Più di un compagno si è sentito bistrattato e molti sono stati effettivamente bistrattati. In particolare, ci sono stati compagni che hanno commesso errori di vario grado a causa dell'influenza dei nostri errori e per questo sono molto spiacente. L'invio dei gruppi di lavoro ha dato vita a divisioni fra le masse degli studenti nel loro atteggiamento verso questi gruppi. Molti di loro hanno sostenuto i gruppi di lavoro, o espresso sia sostegno che critica; alcuni, sotto la guida della nostra ideologia sbagliata, gridavano persino la parola d'ordine: "Chiunque si oppone ai gruppi di lavoro si oppone al Comitato centrale del Partito e si oppone al presidente Mao". Tuttavia, la grande maggioranza di questi insegnanti e studenti era rivoluzionaria ed ha sostenuto e preso parte attivamente alla Grande rivoluzione culturale. Non bisogna sospettare di loro o accusarli di essere dei realisti. I veri realisti eravamo soprattutto io e il compagno Shaoqi. Nei due mesi del movimento a Pechino, io ed il compagno Shoaqi eravamo i due membri del Comitato permanente del Comitato centrale del Partito incaricati del lavoro quotidiano a Pechino. In quel periodo il presidente Mao non era a Pechino. Subito dopo aver inviato i gruppi di lavoro, si è verificata una situazione nella quale la sinistra veniva repressa, le masse lottavano contro le masse, e le masse si opponevano ai gruppi di lavoro. È stato menzionato prima che a metà giugno i compagni del Centro, rappresentati dal compagno Chen Boda, avevano suggerito correttamente di abolire i gruppi di lavoro, ma noi ci eravamo rifiutati di starli a sentire. Eravamo estremamente ricettivi a quelle idee sbagliate che venivano incontro alle nostre necessità individuali e le sostenevamo con vigore. Le idee giuste espresse dal compagno Chen Boda e da altri compagni traevano origine dalle masse ed erano conformi alla linea di massa del presidente Mao; seguivano strettamente il pensiero del presidente e afferravano il perno del movimento. Noi, d'altro canto, ci allontanavamo dal pensiero del presidente, avevamo acquisito una conoscenza sbagliata del movimento, violavamo completamente la linea di massa del presidente Mao; eravamo totalmente soggettivi e burocratici. Gravissimo è il fatto che non riuscivamo a far rapporti tempestivi al presidente Mao circa gli importanti sviluppi del movimento e sulle diverse opinioni sulla conduzione del movimento e non riuscivamo a ricercare le sue istruzioni. Di conseguenza, questo errore perdurò per più di 50 giorni e infine si trasformò in un errore di linea, infliggendo così un gran danno al movimento. Si può dire affermativamente che, se fossimo stati un po' più modesti e ricettivi alle diverse opinioni, e in particolare se avessimo fatto frequenti rapporti al presidente Mao e avessimo richiesto le sue istruzioni, avremmo ottenuto da lui istruzioni ed aiuto e avremmo corretto il nostro errore in tempo, perché lui da tempo pensava che i gruppi di lavoro andassero ridotti o aboliti. Noi non capivamo questa istruzione; la violavamo e agivamo persino in direzione opposta. Non è che naturale che il nostro errore fosse grave e non potesse essere da noi corretto. Gli errori di orientamento e linea che ho commesso durante questa Grande rivoluzione culturale non sono, ovviamente, confinati alla questione dell'invio dei gruppi di lavoro. L'invio dei gruppi di lavoro è stato solamente una manifestazione dei miei errori. I miei errori sono di natura essenziale. Sulla questione della linea di massa, sono stato dalla parte opposta alle masse rivoluzionarie; sulla questione della lotta di classe, non sono stato con il proletariato rivoluzionario, ma al contrario stavo dalla parte della borghesia; sulla questione della lotta fra le due linee, non stavo sulla linea corretta rappresentata dal presidente Mao, ma al contrario stavo dalla parte della borghesia reazionaria. In una parola, questa linea gravemente sbagliata era diametralmente opposta al principio guida del compagno Mao Zedong. La Grande rivoluzione culturale proletaria è stata avviata e diretta personalmente dalla nostra grande guida, il presidente Mao. Proprio come ha indicato l'11ª sessione plenaria, questa "è una grande rivoluzione che tocca l'uomo nel suo animo e costituisce una nuova fase nello sviluppo della rivoluzione socialista nel nostro paese, una fase più profonda e più estesa". L'obiettivo di questa grande rivoluzione non è solamente quello di condurre il compito della lotta, critica e trasformazione nelle università e nelle scuole medie. La sua importanza di lunga portata sta nella sua determinazione a "combattere a testa alta ogni sfida della borghesia nel campo ideologico e usare le nuove idee, la nuova cultura, i nuovi costumi e le nuove abitudini del proletariato per cambiare la concezione del mondo della società intera" e "criticare e ripudiare le 'autorità' accademiche reazionarie borghesi e l'ideologia della borghesia e di tutte le altre classi sfruttatrici e trasformare l'istruzione, la letteratura e l'arte, e tutte le altre parti della sovrastruttura che non corrispondono alla base economica socialista, così da facilitare il consolidamento e lo sviluppo del sistema socialista". Questo è un grande movimento rivoluzionario che promuoverà ciò che è proletariato e sradicherà ciò che è borghese, così da garantire che il nostro paese non cambi mai colore ed impedire il pericolo del revisionismo e di una restaurazione capitalista. Questa è una grande innovazione nella rivoluzione proletaria mondiale. Un movimento rivoluzionario tanto grande non otterrà mai il suo scopo se non obbediamo agli insegnamenti del presidente Mao, se mettiamo non l'"osare" ma la "paura" al di sopra di ogni cosa; se non poniamo una fiducia sconfinata nelle masse; mobilitiamo appieno le masse; facciamo affidamento sul più vasto numero di insegnanti, studenti, lavoratori e personale rivoluzionari; facciamo affidamento sulle masse rivoluzionarie degli operai e dei contadini e nei quadri dirigenti rivoluzionari per essere direttamente coinvolti in questa rivoluzione, e permettiamo loro di educarsi e liberarsi nelle grandi tempeste. Il compito di distruggere le "quattro cose vecchie" e instaurare le "quattro cose nuove" non sarà completato senza lo spirito coraggioso delle vaste masse dei piccoli generali rivoluzionari. Il compito della lotta, critica e trasformazione nelle università e nelle scuole medie verrà condotto solo facendo affidamento sull'entusiasmo rivoluzionario e sugli intellettuali rivoluzionari, perché solo loro conoscono bene la situazione e posseggono un'abilità e un'intelligenza tali. Noi siamo le persone che non capiscono la situazione né posseggono tali capacità. Originariamente, c'era una situazione eccellente a seguito della fioritura del movimento delle scuole. Le masse si erano sollevate in generale per attaccare tutti i fantasmi ed i mostri ed attaccare i borghesi detentori del potere all'interno del Partito; il manifesto a grandi caratteri scritto da Nieh Yuantzu ed altri sei compagni ha avuto la grande funzione di dare vita alla Comune di Parigi a Pechino. Tutto ciò è apparso un tantino "caotico". Tuttavia, questa era la conseguenza della ribellione contro quei fantasmi e mostri, il che era un gran bene. Ma noi la consideravamo una situazione estremamente negativa. Confusi dal cosiddetto "caos" e mettendo la paura al di sopra di ogni altra cosa, eravamo impazienti di trovare una medicina e inviammo frettolosamente i gruppi di lavoro per controllare il movimento nel nome del rafforzamento della direzione; ciò in realtà ha avuto l'effetto di strangolare il movimento. Come conseguenza, il movimento vigoroso si è oscurato, le masse hanno lottato contro le masse, ed i fantasmi e i mostri si compiacevano in segreto della repressione della sinistra. Il presidente Mao ha definito questa la pratica del terrore bianco, un atto che ha gonfiato l'arroganza della borghesia e abbattuto il morale del proletariato. Si tratta assolutamente di un'accusa corretta. Ora è divenuto chiaro il fatto che, una volta che i nostri errori sono stati corretti dal presidente, è comparso un movimento di massa assai esteso e su vasta scala, e così è avvenuto per le indiscutibili organizzazioni rivoluzionarie da combattimento come le guardie rosse. Gli insegnanti, studenti, lavoratori e personale rivoluzionari sono passati con spirito sconfinato dalle scuole alla società, dalle aree locali ad altri luoghi, e, con la forza di un fulmine, hanno distrutto le "quattro cose vecchie", instaurato le "quattro cose nuove", attaccato tutti i fantasmi ed i mostri. Senza dubbio, questo ha un'importanza di lunga portata e che farà epoca non solo per la Cina, ma per il mondo intero nei termini del suo effetto di temprare la giovane generazione, condurre il popolo dell'intero paese sulla strada della rivoluzionarizzazione, garantendo che il nostro paese non cambi mai colore. Il fatto che l'imperialismo, il revisionismo ed i reazionari siano spaventati dalla nostra Grande rivoluzione culturale attesta la correttezza del nostro lavoro nel condurre la Grande rivoluzione culturale, che è diretta personalmente dal presidente Mao, sotto la luce gloriosa del pensiero di Mao Zedong. Per quanto ci riguarda, benché detenessimo incarichi di alto livello nella direzione centrale, non abbiamo studiato e afferrato bene il pensiero strategico del presidente Mao e la sua linea di massa. Nel nostro lavoro, non abbiamo capito il pensiero strategico del presidente Mao, non ci siamo fidati delle masse; al contrario, abbiamo represso le masse rivoluzionarie e arrecato danno al movimento della Grande rivoluzionare culturale. Così facendo, non solo non abbiamo sollevato alta la bandiera rossa del pensiero di Mao Zedong, ma siamo andati proprio contro gli insegnamenti del presidente Mao ed il pensiero di Mao Zedong. I gravi errori di linea da me commessi questa volta non erano naturalmente di natura accidentale. Hanno la loro fonte nel mio pensiero e nel mio stile di lavoro. Ideologicamente, il fatto più importante era che, per un lungo periodo di tempo, non avevo sollevato alta, anzi, che non avevo sollevato affatto la grande bandiera rossa del pensiero di Mao Zedong. Il mio lavoro mi avrebbe dovuto mettere in una posizione più vicina al presidente Mao, permettendomi così di ricevere da lui frequenti insegnamenti ed istruzioni. Tuttavia, il mio studio del pensiero di Mao Zedong è stato dei peggiori; la mia applicazione è stata peggiore in termini di creatività. Il pensiero di Mao Zedong è l'anima di tutto il nostro lavoro. L'estensione a cui comprendiamo il pensiero di Mao Zedong è una misura della nostra conoscenza del marxismo-leninismo e del pensiero proletario. Se non avanziamo, saremo costretti ad arretrare. Dal momento che non avevo studiato bene, dentro di me aumentavano i tratti non proletari. Di conseguenza non potevo che deviare dall'orbita del pensiero di Mao Zedong su tutte le questioni e commettere ogni genere di errori. I miei errori si sono infine sviluppati in quelli di opportunismo di destra. Quando ci ripenso, scopro che in tutti questi anni il mio pensiero ed il mio lavoro sono degenerati; ho commesso molti errori a causa del mio scarso studio e della mia incapacità a mettermi al passo con il pensiero del presidente. L'attività della Segreteria del Comitato centrale sotto la mia direzione non è stata positiva; sono state le unità direttamente sotto alla Segreteria che hanno avuto i problemi maggiori. Nella gestione dei problemi della lotta di classe e dei problemi della lotta interna al Partito, il mio pensiero è scivolato a destra. Ho preso parte all'errore di destra del 1962, come citato dal presidente Mao nel suo manifesto a grandi caratteri sul bombardamento del quartier generale. Sul fatto che l'errore del 1964 fosse di sinistra nella forma ma di destra nella sostanza, avevo delle opinioni differenti; ma la cosa importante è che non ero completamente d'accordo con il pensiero di Mao Zedong, né aderivo del tutto alla linea corretta del presidente Mao. Ci sono ancora molti errori che ho commesso prima del 1962 e che andrebbero ora risolti con serietà. Il non riuscire a svolgere un lavoro positivo sotto la guida del presidente Mao e nello studio del pensiero di Mao Zedong è strettamente legato al mio stile di allontanarmi dalle masse e dalla realtà. Da tempo mi comporto da signore; raramente scendevo dal trono per contattare le masse e i quadri, o persino per contattare gli altri compagni responsabili. Non ero prudente abbastanza nel mio lavoro e non riuscivo a compiere uno studio ed un'indagine coscienziosi delle masse. Per di più, le soluzioni quotidiane che adottavo erano eccessivamente semplici e a volte persino inappropriate. Pertanto ho sviluppato il soggettivismo ed il burocratismo e inevitabilmente ho commesso frequenti errori nel mio pensiero e nel mio lavoro e mi sono frequentemente allontanato dall'orbita del pensiero di Mao Zedong. In queste circostanze, la contraddizione delle mie idee col pensiero di Mao Zedong era inevitabile. Tuttavia, io non ne ero consapevole, cosa che ha portato allo sviluppo della compiacenza e dell'arroganza e così non ero attento nello svolgere le mie mansioni, ed ho imparato molto poco da altri compagni e dalle masse. In particolare ho fatto pochissimi rapporti al presidente per ottenere le sue istruzioni. Questa è una causa importante dei miei errori ed è peraltro proibito dalla disciplina del Partito. Alla fine del 1964, il presidente Mao mi criticò perché mi comportavo come fossi in un regno indipendente. Era una critica seria e mi sconvolse. Ma mi perdonavo, sostenendo che non ero a caccia di potere. Pertanto non riuscii ad afferrare il punto fondamentale della questione. I miei errori nel pensiero e nello stile di lavoro non erano corretti. Pertanto, senza sorpresa, questa volta ho commesso l'errore di linea. Se non avessi commesso errori questa volta, ne avrei commessi comunque successivamente. In breve, il mio pensiero ed il mio stile di lavoro erano incompatibili con il pensiero di Mao Zedong. Non ho sollevato alta la grande bandiera rossa del pensiero di Mao Zedong, non ho seguito strettamente il presidente. Pertanto, ho deviato gravemente dalla direzione. Questo, aggiunto alla grave separazione dalle masse e dalla realtà, mi ha smascherato come mancato allievo del presidente Mao e incapace di svolgere un'attività dirigente importante. L'errore di linea che ho commesso questa volta è stato una causa di auto smascheramento che ha dimostrato che sono un intellettuale piccolo-borghese che non si è trasformato; che sono una persona la cui concezione borghese del mondo non è stata trasformata a fondo e che sono una persona che non ha una concezione socialista. Ora quando mi guardo allo specchio, mi sento davvero sconvolto. Visto a che punto è il mio livello ideologico, di stile e politico adesso, il mio lavoro alla direzione centrale sarebbe avverso alle attività del Partito e del popolo. Devo compiere un'intensa trasformazione e fare strenui sforzi per studiare le opere del presidente Mao, per trasformarmi e per correggere i miei errori per preservare la mia reputazione nei miei ultimi anni e fare qualcosa che possa essere di beneficio al Partito e al popolo al fine di fare ammenda almeno per la minima parte delle mie colpe passate. Sono fiducioso che, con i miei sforzi vigorosi e l'aiuto attivo dei compagni, i miei errori saranno corretti in un certo periodo di tempo. Sotto la luce gloriosa del pensiero di Mao Zedong, devo lavorare duro per alzarmi da solo da dove sono caduto. L'11ª sessione plenaria dell'8° Comitato centrale del Partito ha confermato il compagno Lin Biao come l'assistente e il successore del presidente ed ha selezionato un certo numero di compagni che hanno sollevato alta la bandiera rossa del pensiero di Mao Zedong affinché prendano incarichi importanti a livello centrale. Questa è stata una misura estremamente necessaria e assai importante, che ha grande importanza per il nostro paese e per il mondo intero. Rivolgo il mio sincero sostegno a questa azione. Il compagno Lin Biao è un modello che dobbiamo tutti studiare. È lui che ha sollevato alta la bandiera rossa del pensiero di Mao Zedong; è lui che ha innalzato il pensiero di Mao Zedong al suo punto maggiore e che ne ha compiuto lo studio migliore e l'applicazione più creativa; è lui che fa rapporti tempestivi al presidente su questioni importanti e cerca le sue istruzioni, che meglio comprende il pensiero e le intenzioni del presidente e che meglio comprende le masse e la situazione a livello fondamentale, e quindi ha un alto livello di pensiero e di direzione, è divenuto lo stretto compagno d'armi del presidente Mao ed ha trasformato l'Esercito popolare di liberazione in un modello che l'intero paese deve emulare. Una persona come me, che ha commesso errori, deve imparare fedelmente dal compagno Lin Biao, seguirlo nel sollevare alta la bandiera rossa del pensiero di Mao Zedong e nel compiere uno studio ed un'applicazione creativi degli scritti del presidente Mao. Questo è l'unico modo certo tramite cui posso correggere i miei errori e lavorare duro per fare qualcosa di buono per il Partito ed il popolo. La critica suddetta è, naturalmente, preliminare. Se ci sono parti che non sono approfondite abbastanza, spero di ricevere critiche e suggerimenti da altri compagni. ___________________ NOTE: (1) Lin Biao (1907-1971). Allo scoppio della Grande rivoluzione culturale proletaria (GRCP) era vicepresidente del Comitato centrale (CC) e della Commissione militare del PCC, maresciallo dell'Esercito popolare di liberazione e ministro della Difesa. Nell'agosto del 1966 l'XI Sessione plenaria dell'VIII Comitato centrale lo promuove successore di Mao come presidente del CC del PCC, carica confermata dall'IX Congresso nazionale del PCC svoltosi nell'aprile del 1969. La prima stesura del rapporto, scritta da Lin Biao e Chen Boda, viene respinta da Mao e dal CC del PCC. All'inizio dell'anno 1970, Lin Biao si oppone alla decisione dell'Ufficio politico e del Comitato centrale del PCC di sopprimere la carica di presidente della Repubblica. La proposta era stata avanzata da Mao. Alla seconda Sessione plenaria dell'IX CC del PCC tenutosi a Lushan dal 23 agosto al 6 settembre 1970, Lin Biao tenta di farsi nominare presidente della RPC. Nel marzo 1971 Lin Biao elabora un piano per eliminare Mao intitolato "Schema del progetto 571". Nella riunione di lavoro del CC del PCC, tenutasi in agosto 1971 a Beidaihe, Lin Biao fa un'ultima disperata battaglia. L'8 settembre dello stesso anno Lin Biao tenta un colpo di Stato, che fallisce. Scoperto il suo complotto il 13 settembre fugge in Urss ma muore a causa di un incidente dell'aereo in cui era imbarcato che cade nella Mongolia esterna. Il 26 dicembre del 1971 il CC del PCC adotta un documento in cui viene criticata la linea di Lin Biao e Chen Boda. (2) Chen Boda (1904-1989). Allo scoppio della GRCP era segretario di Mao, direttore dell'Ufficio di studi politici del CC del PCC, membro supplente dell'Ufficio politico del CC del PCC, caporedattore della rivista "Bandiera Rossa" organo teorico del CC del PCC, presidente del Gruppo dirigente per la Rivoluzione culturale istituito dal CC del PCC. Alla seconda sessione plenaria dell'IX CC del PCC, Mao critica Chen Boda attraverso un documento dal titolo "Il mio punto di vista" contro la teoria del genio. La riunione dei "99", dell'aprile del 1971, segna la fine politica di Chen Boda. (3) Liu Shaoqi (1898-1969). Allo scoppio della GRCP era presidente della Repubblica popolare cinese, membro del Comitato permanente dell'Ufficio politico, vicepresidente del CC del PCC, successore designato di Mao come presidente del CC del PCC. La XII sessione plenaria allargata dell'VIII CC del PCC, tenutasi dal 13 al 31 ottobre 1968, lo espelle dal Partito e lo destituisce da tutti i suoi incarichi. (4) Ah-tou: figlio di Liu Bei nel periodo dei Tre regni; simbolo di stupidità. (5) Zhuge Liang: famoso segretario di Stato sotto Liu Bei; simbolo di intelligenza. 22 dicembre 2010 |