Una miriade di società e commissioni alimentavano senza sosta il malaffare nella regione Campania Bassolino e la sua giunta antipopolare travolti da sprecopoli Anche la casa del fascio coinvolta nella spartizione della megatorta delle società miste Bassolino e i suoi lacché si devono dimettere Dal nostro corrispondente della Campania Una vera e propria bufera giudiziaria si è abbattuta sulla giunta regionale, governata dal Bossi del Sud, Antonio Bassolino. Dopo le bordate dell'''Espresso" su sanità e spese pazze che hanno squarciato il telo con il quale i tre principali giornali di regime a Napoli, "La Repubblica", "Il Mattino" e "Il Corriere del Mezzogiorno" coprivano le malefatte delle giunte di "centro-sinistra", è partita un'inchiesta della magistratura napoletana sugli affari illeciti e sul malaffare politico attuati dal governatore della Campania e dalle cosche partitiche che lo sorreggono, compresi PdCI e Rifondazione trotzkista dei caporioni falsi comunisti Diliberto e Giordano. La bufera non ha risparmiato i partiti della casa del fascio, che provano a fare demagogia attaccando il "centro-sinistra" solo in funzione elettoralistica. Sono anch'essi coinvolti indirettamente nella spartizione e nella lottizzazione degli incarichi delle famigerate e antipopolari "società miste" create dalla giunta regionale. Una vera e propria sprecopoli perché le cosche della casa del fascio e quelle dell'Unione si erano spartite sia le 37 sigle delle società che le 12 commissioni consiliari inserendovi all'interno dei propri uomini. Le scandalose ruberie della giunta Bassolino Un colossale scandalo, che mette a nudo la piovra di potere bassoliniano che, dopo quasi 14 anni ininterrotti di dominio a Napoli e in Campania, dimostra che il suo "Rinascimento" null'altro è che difendere le ruberie dei politicanti borghesi, i privilegi e le angherie dei capitalisti e di tutte quelle consorterie ad essi legate. Questi scellerati hanno sperperato fiumi di denaro pubblico per fini privatistici, utilizzando cifre astronomiche per arricchire le già strapiene tasche di tutti quei parassiti politici che bivaccano nella mangiatoia del Consiglio regionale. Tutto ciò attraverso una valanga di manager superstipendiati piazzati al vertice delle cosiddette società miste. Questi signori hanno messo in piedi un vero e proprio sistema-carrozzone di scatole cinesi allo scopo di distribuire poltrone nei consigli d'amministrazione delle società miste, di assumere personale per chiamata diretta per poi distaccarlo presso le segreterie dei vari partiti dell'Unione e dei vari consiglieri e assessori, mentre Bassolino si dedicava ad assegnare consulenze d'oro e appalti ad amici della sua lobby, sodali, soci, parenti, clienti, ecc. Tutto ciò con criteri degni della peggiore lottizzazione partitica attuata dai democristiani Gava e Pomicino. La casa del fascio è coinvolta in questo scandaloso sistema tramite l'attuale presidente di una delle 37 società, la Cithef, il parlamentare di Forza Italia Claudio Azzolini. La sprecopoli riguarda anche i milioni di euro spesi per pagare fitti per appartamenti non utilizzati dalla struttura regionale per le dodici commissioni speciali che non hanno prodotto alcunché se non ingrassarsi del denaro che poteva essere utilizzato per questioni di interesse sociale. Uno spreco vergognoso e senza precedenti sono le delegazioni iper-numerose di consiglieri e assessori in viaggio per il mondo senza alcun titolo se non quello di spassarsela; le fasulle consulenze specialistiche e convenzioni con agenzie di stampa. Ma tante altre ruberie sono state commesse dai governanti della Campania come il costo della giunta e del consiglio regionale che è salito del 7,3% rispetto al 2003, arrivando a 78,4 miliardi; i dirigenti sono cresciuti del 30% rispetto al 2001. In seguito al prepensionamento di 200 manager, c'è stata una valanga di assunzioni, che nel 2004 è arrivata a 574 ed è destinata a raggiungere la cifra di 925. A questo boom di "capi" corrisponde una flessione di chi lavora "ancora" a tempo pieno (-6,7% rispetto al 2000), per non parlare degli Lsu che sono scesi al 59,5%. L'inchiesta della magistratura Dai primi accertamenti effettuati dal pm Filippo Beatrice della procura di Napoli, esce fuori una vera e propria associazione di criminali politici che hanno piazzato in ogni punto nevralgico di queste società dei loro referenti come il commercialista ed ex assessore comunale targato DS Roberto Cappabianca, che compare in ben 6 società: amministratore di Air (Autoservizi Irpini), poi membro di Bagnolifutura, di Sirena, del Centro agroalimentare di Volla e del Ccta, da poco è anche presidente di Scabec (la spa per la promozione dei beni culturali, per il 49% di privati). Clementina Chieffo, in quota Emily, che figura nel CdA di Soresa, Città della Scienza e Trianon. Poi c'è Furio Cascetta, fratello di Ennio, l'assessore regionale ai trasporti, colui che sta facendo di tutto per svendere la Caremar ai privati. In mano agli inquirenti c'è un lunghissimo elenco di personaggi politici, pubblici, imprenditori e materiale documentario, che dimostrerebbe come Bassolino e la sua piovra di potere in Campania abbiano tessuto un sistema che faceva dei soldi pubblici una fonte di arricchimento per politici borghesi corrotti, come la lussuosa e costosa palazzina di East 54th Street a New York, dove si trovano gli uffici Casa Campania, la rappresentanza "diplomatica" di Bassolino negli Stati Uniti, dove la moglie del boss Mastella, Sandra Leonardo, sperperava soldi pubblici in divertimenti e feste di gala del Columbus day con un codazzo di consiglieri e amici personali, tutto con il benestare del Bossi campano. Senza contare lo sperpero ultimo, quello della "notte bianca" di un mese fa, dove sono stati spesi 2 milioni di euro (solo per le consulenze a 15 "saggi" sono stati pagati 300 mila euro a testa). Alla faccia dei tanti disoccupati e precari che chiedono lavoro da anni senza avere mai risposte in merito. Il più grande buco nero prodotto da questa sprecopoli è rappresentato dalla sanità che oramai è allo sfascio totale per i soldi "dirottati" in altre fonti, ma anche per colpa della politica criminale fatta in favore dei privati promossi o sostenuti dal Bossi del Sud. Una vera e propria voragine nella quale sono caduti anche i 550 milioni destinati all'edilizia popolare. Un anno fa di questi tempi, mentre la commissione bilancio stava per aumentare alcune tasse regionali per mettere una "pezza" ai conti della sanità, alcuni consiglieri sia della "sinistra" che della destra proposero un emendamento per aumentare, ancora di più, il loro stipendio. Questa sporca operazione fallì solo grazie alla denuncia dei nomi dei proponenti da parte di alcuni giornalisti campani, facendo così desistere questi mariuoli politici dall'insistere a portare a casa l'ulteriore bottino degli stipendi. Un crimine fatto di grandi sprechi che peserà inevitabilmente sulle popolazioni campane che, ricordiamoci, sono già fortemente tartassate in termini di tasse regionali, provinciali e locali ricevendo di contro, pessimi servizi o, in molti casi, quasi nulla. Intanto il governatore della Campania e i suoi lacché, come in ogni loro commedia farsesca, fanno il gioco dello scaricabarile. Le masse popolari campane non digeriscono più questa situazione e lo dimostra il malcontento diffuso che registrano i nostri compagni, di fronte a una Regione sommersa da cumuli di immondizia, di luoghi di vita degradati, di precarietà, di lavoro nero, di disoccupazione e camorra che la fanno da padrone. La denuncia dei marxisti-leninisti Per noi del PMLI, questi politicanti borghesi hanno a cuore solo i loro interessi e non quelli delle masse, pertanto si devono dimettere subito e devono essere perseguiti per via giudiziaria, non solo per quello che sta emergendo nel filone d'inchiesta aperto dalla Magistratura, ma anche perché tutto il loro sistema di potere è un'orrenda e meschina macchina di spartizione e di lottizzazione partitica che calpesta senza vergogna i diritti dei lavoratori e delle masse campane. Bisogna evitare però di mettere a repentaglio ancora di più l'occupazione in Campania, infatti nell'attuare ulteriori tagli generalizzati c'è il rischio di coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori che sono in forza in alcune di queste società, come la Recam che svolge lavori di pulizia ambientale. Fin dal '93 noi avevamo messo in guardia il popolo campano sulla natura borghese, antipopolare e neofascista del Bossi del Sud, ora i fatti non fanno che confermare la nostra analisi politica. Altro che "moralità e trasparenza", altro che modello di "Rinascimento della Campania" in grado di trasformare l'intera situazione della regione. Del resto questa non è certo la prima volta che il megalomane e ambizioso esponente della "sinistra" borghese, l'ex operaista e imbroglione Bassolino, sale agli onori della cronaca giudiziaria. Basti pensare a tutte le sue magagne passate, come quando appena insediatosi come neopodestà di Napoli, nel '93, a Palazzo San Giacomo si quadruplicò lo stipendio. Per non parlare degli appalti tutt'altro che trasparenti per rifare il trucco alla città di Napoli in occasione del vertice dell'allora G7 affidati a ditte in odore di camorra, o delle inchieste per abuso edilizio che colpirono anche il suo vice sindaco Roberto Marone e il potente assessore alla cultura Claudio Velardi (uno dei leader attuali della destra liberal DS) nominato da Bassolino responsabile alle "politiche" culturali e alla promozione dell'immagine. Questo losco assessore fu costretto a dimettersi per le tante ruberie. È lungo l'elenco delle inchieste aperte nei confronti di Bassolino da parte della magistratura napoletana, l'ultima riguarda lo scempio ambientale prodotto dalla sua gestione sulla tragica emergenza rifiuti in regione. Noi ci auguriamo che la magistratura indaghi a fondo sul malaffare annidato in Regione e faccia luce sugli sperperi del governatore Bassolino, non facendosi abbindolare dalle false dichiarazioni che si sentono sulla bocca dei vari coinvolti, cioè che tutti erano per eliminare questi ingenti sprechi e carrozzoni. I politici borghesi di Palazzo Santa Lucia sanno bene che mentono, come mente la casa del fascio che cerca di approfittare per avere un suo tornaconto elettorale mentre ha gli armadi pieni di scheletri come quelli usciti dalla sprecopoli prodotta dal "centro-sinistra" campano. Faremo di tutto affinché le masse campane diventino artefici del proprio destino e decapitino con l'arma della lotta di classe la neofascista, presidenzialista e antipopolare giunta Bassolino, lottando per la Campania governata dal popolo e al servizio del popolo. 8 novembre 2006 |