Benzina e gasolio alle stelle Nemmeno il tempo di asciugare le lacrime di coccodrillo versate dal ministro Fornero durante la conferenza stampa convocata domenica 4 dicembre dal premier Mario Monti per annunciare la superstangata da 30 miliardi, che immediatamente è scattata la prima tranche di aumenti del costo dei carburanti dovuto all'incremento delle accise. Grazie al cosiddetto decreto "Salva Italia", a partire dal 7 dicembre la benzina costa 9,9 centesimi in più al litro, il gasolio sale di 13,6 centesimi al litro e per il Gpl occorrono 2,6 centesimi in più al litro. In particolare, per quanto riguarda la benzina, Eni, Tamoil e TotalErg hanno aumentato i prezzi di 10 centesimi al litro. Esso, IP Q8 e Shell di 9,9 centesimi al litro. Sul gasolio, Eni, Shell e Tamoil hanno rialzato di 13,6 centesimi, Esso e IP di 13,5, Q8 di 12,1 e TotalErg di 14 centesimi. Di conseguenza i prezzi medi nazionali della benzina vanno ora da 1,709 euro/litro (Tamoil) a 1,716 euro/litro (Tamoil), quelli del gasolio da 1,7 euro/litro (IP, Q8 e Tamoil) a 1,715 euro/litro (Shell) e 0,750 euro/litro per il Gpl. Il nuovo provvedimento sui carburanti graverà quasi per intero sulle masse operaie e popolari che, secondo le stime delle associazioni dei consumatori, nel 2012 dovranno far fronte a un esborso di 120 euro in più all'anno a famiglia. La verde in un anno è aumentata del 17,8% e per un pieno servono 13 euro in più rispetto al 2010. E l'ultimo aumento ha fatto diventare l'Italia il paese europeo più caro per i carburanti. Nel solo 2011 le accise sono aumentate complessivamente di 14 centesimi sulla benzina (che fanno 17 cent compresa l'Iva 21%) e di 17 sul gasolio (20,6 compresa l'Iva). Quello del decreto "salva Italia'' è il quinto intervento nel 2011, dopo quello 0,73 centesimi dal 6 aprile (Fondo per lo spettacolo), 4 centesimi dal 28 giugno (guerra in Libia), 0,19 centesimi dal 1° luglio (Fondo per lo spettacolo), 0,89 centesimi dal 1° novembre (emergenza alluvione Liguria e Toscana). E questo, purtroppo, è solo l'inizio; perché la manovra Monti prevede già un ulteriore rincaro delle accise a partire dal 1° gennaio 2013 e già dal prossimo anno lo Stato potrà incamerare un maggiore gettito di 4,8 miliardi. Tutto ciò comporterà ulteriori aumenti di prezzo e la benzina nel giro di un paio d'anni potrebbe arrivare a costare intorno ai due euro a litro. Inoltre c'è da considerare l'effetto domino che tale tipo di aumento comporta per tutti gli altri settori a cominciare dai trasporti e quindi per i beni di prima necessità primi fra tutti i generi alimentari. Ecco perché Federconsumatori e Adusbef, che nei giorni scorsi hanno stimato le ricadute annuali totali, parlano di aumenti pari a 747 euro a famiglia, dei quali 408 euro di costi diretti e 339 euro di ricadute inflazionistiche. A differenza dell'Iva, che incide sul valore ed è espressa in percentuale del costo del prodotto, l'accisa è un'imposta che grava sulla quantità dei beni prodotti ed è un tributo indiretto che colpisce singole produzioni e singoli consumi. In Italia le accise più importanti sono quelle relative ai prodotti energetici (precedentemente limitati solo agli oli minerali derivati dal petrolio), all'energia elettrica, agli alcolici e ai tabacchi. Di seguito pubblichiamo l'elenco completo delle accise che gravano sui carburanti: 1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935; 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956; 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963; 10 lire per il finanziamento dell'alluvione di Firenze del 1966; 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968; 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976; 75 lire per il finanziamento del terremoto dell'Irpinia del 1980; 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983; 22 lire per il finanziamento della missione UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996; 0,020 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; 0,0073 euro in attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti e istituzioni culturali; 0,040 euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92; 0,0089 per far fronte all'alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011. 14 dicembre 2011 |