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Lamentandosi che il potere ce l'hanno i suoi gerarchi non lui
Berlusconi vuole gli stessi poteri di Mussolini |
Checché ne dica la rintronata "sinistra" borghese, Berlusconi non parla mai a vanvera. Conosce benissimo il peso delle sue parole e l'eco internazionale che suscitano se pronunciate da un palco estero.
E se da Parigi, in ambito di un vertice Ocse da lui presieduto, evoca Mussolini e vi si paragona apertamente, non lo fa certo a caso: "Oso citare una frase di colui che era ritenuto un grande e potente dittatore, Benito Mussolini - ha risposto a un cronista durante una conferenza stampa del 27 maggio scorso -. Nei suoi diari ho letto di recente questa frase: dicono che ho il potere ma non è vero. Forse ce l'hanno i miei gerarchi ma non lo so. Io posso soltanto ordinare al mio cavallo di andare a destra o a sinistra. E di questo sono contento".
Già in passato, fin dal 1994, quando si trattava di allearsi e di sdoganare i fascisti di AN, Berlusconi aveva fatto riferimento al dittatore fascista per riconoscerne i meriti, almeno fino al 1938, per poi giungere a una sorta di riabilitazione nell'intervista al periodico Spetctator del 2003 nella quale aveva affermato: "Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino".
La novità è che questa volta Berlusconi si è equiparato apertamente e candidamente a Mussolini per lamentarsi della comune scarsità di poteri. In verità lo scopo è proprio quello di rivendicare gli stessi poteri assoluti e insindacabili di Mussolini. Gli stessi che costui ottenne solo dopo le leggi speciali del '26 che svuotarono di poteri il re e il parlamento, e che Berlusconi si prefigge di ottenere con la repubblica presidenziale.
Lo ha confermato il plurinquisito e stretto collaboratore senatore Marcello Dell'Utri, che, raggiunto per l'occasione da più giornalisti, ha ammesso, assai compiaciuto, di aver fornito personalmente a Berlusconi le fotocopie dei "Diari" di Mussolini (considerati dai più delle "patacche") e così ne ha spiegato la citazione: "Il premier spesso non riesce a fare ciò che vuole. È per questo che vuole una riforma istituzionale. Una democrazia presidenziale".
Berlusconi da quando è al potere si sta già comportando come un nuovo Mussolini e ha restaurato il fascismo sotto nuove forme, nuovi metodi e nuovi vessilli applicando il "piano di rinascita democratica" della P2. Ma è ormai evidente che, proprio come il suo maestro, il neoduce vuole completa mano libera e non sopporta più alcun ostacolo parlamentare, istituzionale e costituzionale, seppure ormai del tutto formale.
Ha imbavagliato la stampa, irreggimentato la magistratura, massacrato da un punto di vista economico, sociale e civile le masse lavoratrici e popolari, ora persino cita e si identifica nel dittatore fascista: cos'altro deve fare Berlusconi per far comprendere a tutti gli autentici antifascisti che siamo in pieno regime neofascista e che lui è il nuovo Mussolini? Come ha affermato l'Ufficio politico il 31 agosto 2009, "occorre con urgenza chiamare le masse a scendere in piazza per abbattere la nuova dittatura fascista. Il PMLI non ha la forza sufficiente per farlo, chi l'ha lo faccia senza indugio, altrimenti si assumerà una responsabilità storica che non sarà mai cancellata".
1 giugno 2010
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