Berlusconi rafforza i poteri polizieschi dei neopodestà Possono intervenire contro accattonaggio, occupanti di case, prostituzione, consumo e spaccio di droga Il 5 agosto scorso il ministro dell'Interno fascio-leghista Maroni ha firmato il decreto attuativo che rafforza i poteri polizieschi dei neopodestà attribuendogli la facoltà di intervenire con provvedimenti speciali in materia di sicurezza urbana e incolumità pubblica. L'annuncio è stato dato dallo stesso ministro al termine della Conferenza Stato-città e autonomie locali che ha espresso parere favorevole sul provvedimento. "Quello che vogliamo creare - ha spiegato Maroni - è una sinergia sul territorio tra strutture di polizia, prefetti e sindaci. Questi ultimi, però, d'ora in poi avranno un ruolo da protagonisti per garantire la sicurezza sul territorio. I sindaci - ha proseguito Maroni - potranno utilizzare questi nuovi poteri per difendere l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Con il primo termine si intende l'integrità fisica della popolazione mentre con il secondo un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa del rispetto delle norme che regolano la vita civile. Ora mi aspetto idee creative sulla sicurezza da parte dei sindaci". Il decreto intitolato "Disposizioni in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana" fa parte del cosiddetto "pacchetto sicurezza" e consente ai sindaci di varare tutti i provvedimenti che riterranno necessari per prevenire e contrastare i fenomeni di microcriminalità diffusa ossia: "le situazioni urbane di degrado quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio e i fenomeni di violenza legati all'abuso di alcol; le situazioni di danneggiamento al patrimonio pubblico e privato; l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili; l'abusivismo commerciale e l'illecita occupazione di suolo pubblico; i comportamenti, come la prostituzione in strada e l'accattonaggio molesto che offendono la pubblica decenza e turbano gravemente l'utilizzo di spazi pubblici". Finora i poteri di ordinanza dei sindaci erano vincolanti solo per iniziative speciali legati a casi di calamità naturali o grave pericolo per la salute pubblica. D'ora in avanti invece i neopodestà avranno praticamente carta bianca per intervenire anche sull'"ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini" con la certezza di non vedere più le proprie ordinanze bloccate dalla magistratura come è avvenuto recentemente a Firenze con l'ordinanza anti-lavavetri del neopodestà Domenici. Nel mirino ci sono gli occupanti di case, mendicanti, prostitute e "clienti", tossicodipendenti e writers, ma anche i locali dove si sospetta lo spaccio o la consumazione di droga e alcool. Insomma, si tratta di una vera e propria fascistizzazione e militarizzazione del territorio che richiama alla memoria le leggi speciali di Mussolini e che ad esempio ha già permesso al sindaco di Novara di vietare la libera circolazione a gruppi di più di due persone nei giardini pubblici e al sindaco di Azzano Decimo (Pordenone) di emanare un'odiosa ordinanza anti-burqa. Il "Pacchetto Sicurezza" è stato il primo provvedimento varato il 21 maggio dal primo Consiglio dei ministri operativo del IV Governo Berlusconi riunito, in via straordinaria, nel palazzo della Prefettura di Napoli. Esso è composto da un decreto legge, due disegni di legge e tre decreti legislativi. Con 161 voti favorevoli, 120 contrari e otto astensioni il Senato ha approvato il 23 luglio, in via definitiva, il ddl di conversione del decreto legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica. Nel decreto, già approvato, e modificato dalla Camera, sono state poi inserite anche alcune norme tra cui spicca la salva-Berlusconi inerente il blocco dei processi. Il ddl prevede anche un "Piano per l'impiego del personale delle Forze Armate nel controllo del territorio" previsto dall'articolo 7-bis del decreto legge 92/2008, convertito dalla legge 24 luglio 2008, n. 125. Il "Piano" è stato inserito di concerto dai ministri dell'Interno e della Difesa, Maroni e La Russa, in un decreto adottato con parere favorevole del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza ed è già operativo. Infatti, dal 4 agosto, oltre tremila uomini, appartenenti a Esercito, Marina, Aeronautica militare e Arma dei carabinieri, sono stati sguinzagliati nei quartieri delle città col compito di "vigilare su siti istituzionali e obiettivi sensibili e di presidiare il territorio". I disegni di legge riguardano invece l'introduzione nell'ordinamento del reato di "ingresso illegale nel territorio dello Stato". Viene prevista una sanzione penale, con la reclusione da sei mesi a quattro anni, e l'obbligatorietà dell'arresto dell'autore del reato che sarà giudicato con rito direttissimo; la tutela delle persone più deboli spesso bersaglio per i criminali; il fenomeno dei "matrimoni di comodo", al solo scopo cioè di acquisire la cittadinanza italiana; la tutela del decoro urbano; l'introduzione di un'aggravante per i reati commessi in concorso con i minori e del reato che punisce l'impiego dei minori nell'accattonaggio; il sistema dell'iscrizione anagrafica con la verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell'immobile; il contrasto al fenomeno del riciclaggio connesso all'uso del "money transfer"; il fermo del veicolo in caso di gravi violazioni al codice della strada. Inoltre, il sistema delle norme deputate alla lotta alla criminalità organizzata viene ritoccato da alcuni articoli che modificano la disciplina sulle misure di prevenzione. E l'adesione dell'Italia al Trattato di Prüm che istituisce la banca dati nazionale del DNA. I decreti legislativi si riferiscono a: ricongiungimenti familiari dei cittadini stranieri, con restrizioni che prevedono l'esame del DNA per l'accertamento della parentela; riconoscimento dello status di rifugiato, con misure che perseguono chi approfitta delle previste protezioni non avendone i requisiti; la libera circolazione dei cittadini comunitari, con verifiche dei requisiti necessari, come il reddito, per soggiornare sul territorio. I testi, dopo il parere della Commissione europea, dovrebbero tornare al vaglio del Consiglio dei ministri per essere approvati in via definitiva. I provvedimenti governativi fra l'altro prevedono: espulsioni più facili; arresto e confisca degli immobili ceduti a titolo oneroso a cittadini stranieri irregolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato; prolungamento fino a 18 mesi del tempo di permanenza dei "clandestini" nei centri di detenzione temporanea e norme più severe per chi guida sotto l'uso di alcol o stupefacenti, con la revoca della patente e la confisca del mezzo. 17 settembre 2008 |