Il pavone anticomunista Il guardiano della Camera venerdì 15 febbraio era ospite delle "Interviste barbariche" su La7. Dopo aver più volte esibito la ruota come il pavone per rispondere alle domande, Fausto Bertinotti ha dato nuovo squallido sfoggio del suo comprovato anticomunismo. Quando Daria Bignardi gli ha fatto ascoltare un brano dell'Inno dell'Urss socialista invitandolo ad indovinarne il titolo, egli si è imbronciato e, nonostante gli espliciti suggerimenti della conduttrice, non ha inteso riconoscere quella musica limitandosi a definirla "molto orientale". Appena svelato il "mistero" musicale il candidato premier della Sinistra arcobaleno ne ha approfittato per sentenziare feroce, parola più, parola meno: "l'Unione sovietica non ha avuto a che fare con la storia del movimento operaio". Ormai, inebriato dall'aver ricoperto fedelmente la carica numero 3 dello Stato borghese, rompe gli argini e si sbraca senza ritegno come un qualsiasi anticomunista alla Veltroni. Dagli attacchi ricorrenti a quello che lui chiama con disprezzo lo "stalinismo", Bertinotti passa a sparare a zero addirittura sull'intera esperienza del socialismo in Urss il cui faro immortale è rappresentato dalla Rivoluzione d'Ottobre di Lenin e di Stalin. Come possono i comunisti sinceri dare il benché minimo credito politico ed elettorale a un simile campione della borghesia di "sinistra" che, peraltro, comunista non lo è mai stato in vita sua? 27 febbraio 2007 |