Contro la riapertura della discarica di "Difesa Grande" Bertolaso contestato e cacciato da migliaia di abitanti di Ariano Irpino Solidarietà e incitamento a Bertolaso da parte del dittatore democristiano Prodi Solidarietà del PMLI alle masse in lotta Dal nostro corrispondente della Campania È rivolta ad Ariano Irpino (Avellino) contro il commissariato ai rifiuti che vuole d'imperio riaprire la discarica di "Difesa Grande", una discarica già altamente inquinante e vicinissima al centro abitato, tristemente famosa perché ci sono voluti anni e tante battaglie da parte della comunità locale per chiuderla, mentre la bonifica del territorio, tante volte promessa dalle istituzioni, non è mai stata effettuata. Giovedì 14 giugno l'arrogante Bertolaso è arrivato in mattinata in Irpinia per incontrare e blandire il sindaco Domenico Gambacorta; l'auto su cui viaggiava è stata bloccata all'ingresso del paese da una manifestazione di migliaia di persone che gli hanno innalzato in faccia centinaia di cartelli con su scritto "No", lo hanno bombardato di fischi e urla "vergogna, vergogna" tanto che il commissario straordinario è dovuto fuggire scortato da un ingente schieramento delle "forze dell'ordine". 9 manifestanti sono stati denunciati. Subito è arrivata la solidarietà a Bertolaso del dittatore democristiano Prodi che strafregandosene altamente della inequivocabile volontà popolare lo ha pregato di non dare le dimissioni, sentenziando a scanso equivoci e come aveva già fatto per imporre la mostruosa megadiscarica di Serre nel salernitano: "la discarica si farà, il decreto del governo va rispettato!". Immediata la solidarietà militante del PMLI alle masse in lotta. Mentre scriviamo, domenica 18 giugno, la zona è presidiata da oltre mille tra carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa. Nella mattina c'è stata un'altissima adesione allo sciopero generale cittadino e centinaia di manifestanti si sono recati sulla statale per bloccare i camion dei rifiuti in arrivo. 20 giugno 2007 |