La lingua batte dove il dente duole Bertone attacca i regimi comunisti Il segretario di Stato del Vaticano pensi piuttosto a combattere realmente la pedofilia dei preti e dell'alto clero Il segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, in un recente intervento, a seguito dello scandalo pedofilia che ha investito il clero belga e che ha visto l'interrogatorio durato ben 10 ore dell'ex-primate della Chiesa locale, Godfried Danneels, ha commentato indignato: "Non ci sono precedenti, nemmeno nei regimi comunisti di antica esperienza". La storia insegna che i vertici della Chiesa non appena sono in difficoltà, immediatamente strillano di essere vittime di persecuzione. Ma, checché ne dica Bertone, l'URSS socialista e la Cina di Mao erano paesi dai diritti sociali e politici notevolmente avanzati, dove nessuno veniva perseguitato per le proprie idee politiche o religiose. Sarebbe interessante, visto che siamo in argomento, anche parlare del rispetto che il socialismo aveva dell'infanzia, protetta sul serio dalle leggi dello Stato. I vertici della Chiesa cattolica avrebbero da imparare molto da quelle esperienze. In secondo luogo urlare alla presunta persecuzione non servirà a papi, cardinali, prelati e preti ad ottenere l'impunità per aver difeso e protetto stupratori, seviziatori e molestatori di bambini, dentro o fuori dal clero e, come rivelano i risvolti inquietanti dell'indagine sul clero belga, forse anche per aver avuto contatti con la rete di pedofili facente capo a Marc Dutroux, all'ergastolo in Belgio per aver violentato e sequestrato 6 ragazzine, uccidendone ben 4 con atroci torture, di cui due bambine di appena 8 anni violentate più volte, seppellite vive e lasciate morire di fame e sete. Lasci stare i regimi socialisti Bertone, dove queste atrocità contro i bambini non esistevano, e consenta alla magistratura belga di far chiarezza su queste ultime gravissime vicende. 28 luglio 2010 |