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Letta, esponente dell'imperialismo italiano e europeo, amico dell'imperialismo americano |
Grande mediatore e tessitore di rapporti al di là degli schieramenti, europeista convinto da sempre, membro di superlobby internazionali come la Trilateral Commission, l'Aspen e il gruppo Bilderberg. Insomma, un democristiano doc coltivato fin dalla culla per divenire un esponente di spicco dell'imperialismo italiano ed europeo, nonché amico dell'imperialismo americano: questo, nella sostanza, è il nuovo premier Enrico Letta.
Ben lo sapeva Napolitano quando, nel presentare il premier incaricato, ne metteva in risalto, alla faccia della giovane età, il ricco curriculum interno e internazionale quasi a garantire e rassicurare la classe dominante borghese, l'alta finanza italiana e internazionale, la Ue imperialista, che Letta si colloca in piena continuità con i governi precedenti Monti e Berlusconi. E non sarà certamente un caso che la prima cosa che ha promesso appena ottenuta la fiducia è di visitare "in un unico viaggio Bruxelles, Berlino e Parigi per dare subito il segno che il nostro è un governo europeo ed europeista".
Europeista e democristiano di lungo corso
Nato a Pisa il 20 agosto 1966, figlio di Giorgio Letta, docente di matematica all'Università di Pisa. Sposato in seconde nozze con la giornalista del Corriere della Sera, Gianna Fregonara, della cui carriera si vanta niente di meno che l'attuale direttore responsabile de "Il Giornale" della famiglia Berlusconi, Alessandro Sallusti, che l'ebbe come dipendente quando era capo cronaca di Milano del Corriere. Tre figli e tifoso del Milan di cui ha fondato il club a Montecitorio.
La sua formazione è all'insegna dell'Europa come si può ricostruire direttamente dalla biografia con cui si presenta sul suo sito: "Ha alle spalle un percorso umano e formativo all'insegna dell'Europa - si legge -, dall'infanzia a Strasburgo, dove frequenta la scuola dell'obbligo, alla laurea in Diritto internazionale all'Università di Pisa. Sempre a Pisa consegue il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee alla Scuola Superiore S. Anna". Letta ha fra l'altro svolto attività di insegnamento e di ricerca presso la stessa Scuola S. Anna di Pisa e l'Haute Ècole de Commerce di Parigi.
Ufficialmente entra in politica a 25 anni quando diventa presidente dei giovani del Partito popolare europeo. In realtà già a 14 anni si iscrive al Movimento degli studenti dell'Azione cattolica. Il suo percorso democristiano è segnato fin da quando lo zio, Gianni Letta, eminenza grigia di Berlusconi, ma allora direttore del Tempo, lo carica sulla sua Mini Morris e lo conduce a dodici anni in via Fani, nel luogo dove il 16 marzo 1978 è stato rapito il presidente democristiano Aldo Moro e uccisa la sua scorta.
Mentre si laurea accetta di fare il segretario di un giovane pisano, Simone Guerrini, che è diventato il leader dei giovani democristiani. Guerrini lo fa diventare presidente dei giovani popolari europei e lo catapulta a Bruxelles.
Conosce Beniamino Andreatta nel 1990 e diventa ricercatore dell'Arel, l'Agenzia di ricerche e legislazione (il think tank fondato nel 1976) di cui è segretario generale dal 1993. Diventa il consigliere di Andreatta che lo porta con sé a capo della segreteria al ministero degli Esteri nel governo Ciampi. Lo stesso Ciampi, nel 1996, lo chiamerà al ministero del Tesoro come segretario generale nel comitato per l'Euro.
La carriera politica e governativa
Nel 1997 Franco Marini lo nomina, con Dario Franceschini, vicesegretario del PPI. Diventa il ministro più giovane della Repubblica - superando il primato di Andreotti, e battuto solo recentemente dalla Melandri -, con la nomina a ministro per le politiche comunitarie del governo D'Alema I nel 1998. Il primo a congratularsi è proprio lo zio Gianni che si commuove al telefono.
Nel 2000 è ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato nel secondo governo D'Alema succedendo proprio a Bersani. Incarico che conserva con il governo Amato, per il quale è anche ministro del Commercio con l'estero fino al 2001. Nel 2001 diventa deputato per la prima volta e s'iscrive alla Margherita di cui diventa il responsabile nazionale per l'economia.
Nel giugno 2004 rassegna le dimissioni dalla Camera e viene eletto deputato europeo nella lista Uniti nell'Ulivo. Iscritto al gruppo parlamentare dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa, è stato membro della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013; della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la Libia).
Nella XV legislatura è di nuovo deputato italiano e tra il 17 maggio 2006 e l'8 maggio 2008 è sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Prodi.
Nel 2007 si candida alla segreteria nel neonato PD battendosi alle primarie contro Veltroni e la Bindi e piazzandosi terzo con l'11% dei consensi. Nel 2008 viene chiamato da Veltroni a far parte del governo ombra del PD in qualità di responsabile del welfare. Nel 2009, in occasione del congresso del PD, decide di appoggiare Bersani e la mozione che lo sostiene. Il 9 novembre 2009 - dopo le primarie che eleggono Bersani segretario nazionale - viene nominato dall'Assemblea nazionale vicesegretario unico del PD.
Nel gennaio 2012 Letta viene accusato da Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita e inquisito per aver sottratto ingenti somme di denaro dalle casse del partito, di essere uno dei destinatari di tali soldi.
Nell'aprile 2013, dopo le dimissioni dell'intera segreteria del PD a seguito del fallimento dell'elezione di Marini e Prodi alla presidenza della Repubblica, Letta è diventato ufficialmente il reggente del PD, fino al prossimo congresso.
Abile tessitore trasversale e inciucista
Fin da quando diventa il pupillo di Andreatta, Letta ha accesso ai salotti buoni della finanza, dell'industria, della politica e della cultura.
Quando va al ministero dell'Industria, oltre a mandare in porto la privatizzazione del gas, tesse fitti rapporti con imprenditori, manager, politici e grandi commis. Una rete che Letta coltiva accuratamente attraverso l'Arel ma anche dando vita a strumenti trasversali ai vari schieramenti come VeDrò, il centro studi fondato nel 2005 insieme a Marco Meloni e che si svolge ogni anno d'agosto, a parlamento chiuso, vicino a Trento, a Dro, riunendo per tre giorni esponenti trenta-quarantenni di PD e PDL (e non solo), giornalisti, imprenditori, attori, qualche studente per discutere di politica ed economia.
Anno dopo anno si calcola che siano almeno in 4.000 gli affezionati all'evento che seppur in sordina macina rapporti, amicizie e ragnatele politiche e finanziarie. Fra questi, guarda caso, è ospite fisso anche Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica. Ed è lì che probabilmente Letta ha apprezzato la berlusconiana Nunzia De Girolamo, che oggi ha nominato ministro delle Politiche agricole, nota anche per essere sposata con il suo braccio destro, Francesco Boccia, colui che ha minacciato di espulsione dal PD i parlamentari che non avessero votato la fiducia al governo.
Un altro centro di rapporti trasversali è l'Intergruppo per la sussidiarietà che Letta anima a Montecitorio insieme all'amico Maurizio Lupi (PDL), ora nominato ministro alle Infrastrutture e ai trasporti, organizzando meeting, riunioni, seminari. Molti di quelli che partecipano a VeDrò poi si ritrovano nell'Intergruppo. Infine c'è anche l'associazione "360", nata quando Letta sfidò Veltroni e la Bindi nel 2007 con le primarie e la cui anima è Monica Nardi, la responsabile della comunicazione nonché consigliera per il programma di governo.
In onore della sua trasversalità, nell'estate del 2011, Letta ha partecipato anche al Meeting di Rimini di Comunione e liberazione.
Membro delle superlobby internazionali
Ma le sue frequentazioni vanno ben al di là dell'Italia. Egli appartiene, infatti, come il suo predecessore Monti, alle tre logge massoniche internazionali Bilderberg, Trilateral e Aspen. Le più potenti superlobby internazionali, vere e proprie centrali occulte di tipo massonico, chiuse, ristrette, riservate, in cui banchieri, politici e industriali tracciano le linee guida comuni e le strategie per salvaguardare il sistema capitalistico e farlo prosperare a livello planetario. Letta è vicepresidente dell'Aspen Institute Italia dal 2004. Membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale e nel 2012 ha partecipato su invito alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, Usa.
Sarà per la comune frequentazione che Letta si è sentito così vicino a Monti da spingersi a mandargli in aula durante la seduta della fiducia, uno storico e vergognoso "pizzino" intercettato dai teleobiettivi, in cui l'attuale presidente del Consiglio si metteva a disposizione: "Dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno... Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!".
E al miracolo deve aver pensato anche Berlusconi che improvvisamente da perdente, si è visto, grazie a Napolitano e a Letta, proiettato sul carro dei vincitori. Letta in particolare si è dovuto rimangiare in un sol boccone tutto ciò che aveva sostenuto solo fino a qualche giorno prima, quando negava decisamente la possibilità di un inciucio governativo fra PD e PDL. Ma l'ambizione del giovane e rampante democristiano e la devozione verso l'imperialismo italiano ed europeo è così tanta da far superare ogni vergogna.
La classe dominante borghese, l'alta finanza, l'imperialismo europeo e americano con Letta possono davvero dormire sonni tranquilli. La classe operaia e le masse popolari, decisamente no.
2 maggio 2013
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