Barbara Pollastrini (DS) - pari opportunità

Barbara Pollastrini, diessina neoministro per le pari opportunità, è nata a Darfo Boario Terme (Brescia) il 30 settembre 1947. Nel Sessantotto partecipa al movimento studentesco a Milano e insieme al marito di allora Renato Mannheimer entra in "Servire il popolo" di Aldo Brandirali. Intanto si laurea alla Bocconi in lingue e letterature straniere con una tesi su Charles Fourier e prosegue gli studi a Parigi presso l'Ecole pratique des hautes etudes. Insegna a scuola e alla Università statale di Milano.
Cambia partito e marito. La Pollastrini, che ancora rivendica la sua "passione giovanile" per la classe operaia, si sposa con un esponente dell'alta finanza italiana, Enrico Modiano, direttore generale del San Paolo Imi.
Si iscrive al PCI e dalla fine degli anni Ottanta al 1992, proprio quelli del "craxismo", è Segretaria della potente Federazione milanese. C'è chi la ricorda alleata dei "miglioristi" (la destra dell'ex PCI revisionista) con i quali ruppe sull'elezione di Achille Occhetto. Consigliere comunale e, dal 1992, deputata nazionale del PDS, finisce nel ciclone di tangentopoli. La Pollastrini viene accusata di corruzione. Si ritira dalla politica fino al 1996, anno in cui viene assolta. Della corruzione all'interno del suo partito e della sua federazione dice che non ne sapeva niente. "Ero una beata innocente", ha sostenuto.
Il suo rientro alla politica attiva la proietta immediatamente ai vertici del partito. Nel maggio del '96 entra infatti nell'esecutivo nazionale del PDS per scuola, università e ricerca. Promuove una vasta campagna per il riconoscimento "del valore dei meriti, dei talenti individuali, della deontologia, delle regole indispensabili per una selezione delle classi dirigenti e la formazione di un'etica pubblica moderna e condivisa".
Dal 1999, alla Conferenza di Chianciano, diviene la coordinatrice nazionale delle donne diessine. Viene rieletta deputato nel 2001 e ancora il 9-10 aprile 2006.
In un'intervista del 2004 a chi le domandava se era ancora comunista così rispondeva: "Il PCI è parte della mia identità. Ma sto bene con i cambiamenti avvenuti". Sta così bene che adesso l'ex maoista pentita è diventata ministro del governo della "sinistra" borghese.

31 maggio 2006