In una lettera indirizzata ai parlamentari PDL Berlusconi sfida i giudici sul biotestamento Il "Coordinamento laico nazionale" pronto alla mobilitazione: "No al ddl Calabrò. No all'accanimento terapeutico. No ai diktat del governo e della Chiesa". Englaro con fermezza smentisce il premier: "l'opinione pubblica è stata traumatizzata dalle sue azioni contro le sentenze dei giudici e dalle sue parole secondo cui Eluana poteva avere figli" In fretta e furia, per compiacere l'ossessione delle alte gerarchie ecclesiastiche, il Parlamento nero si accinge ad imporre al paese l'infame legge Calabrò sull'accanimento terapeutico. Accellerato l'iter per l'approvazione della legge Calabrò Già approvato al Senato (nel febbraio del 2009) il via libero definitivo per questo disegno di legge è stato calendarizzato per i prossimi giorni nei lavori della Camera. Assecondate da Fini le richieste dell'Udc di Casini di approvare un'inversione dell'ordine del giorno per "discutere al più presto il disegno di legge sul fine vita" è "possibile" ha detto il capogruppo del Pdl a Montecitorio, il piduista Fabrizio Cicchitto, "che la Camera inizi a votare sul ddl già dopo le elezioni amministrative del 15-16 maggio". L'Aula di Montecitorio ha infatti respinto le pregiudiziali di costituzionalità sollevate dall'"opposizione", con una parte consistente degli ex popolari del Pd che ha deciso di non votare a favore delle pregiudiziali al provvedimento così come indicato dal gruppo. Allo squillo di tromba hanno subito risposto i crociati, con dichiarazioni da Santa Inquisizione, come quelle della deputata dell'Udc, ed ex-Pd, Paola Binetti che ha parlato di legge "realista, che dice no all'eutanasia in tutte le sue forme", o quelle di Domenico Di Virgilio (Pdl) che ha sentenziato "dobbiamo approvarla in modo incondizionato e trasversale". La data prestabilita per il golpe clericale sembra essere quindi il voto alla Camera. Una data guarda caso che era stata programmata fra il primo turno delle amministrative (15-16 maggio) e il secondo (29-30), in tempo utile affinché i papponi del bunga bunga berlusconiano insieme ai seguaci leghisti e democristiani del Papa Re, possano salmodiare fra gli elettori cattolici per negare agli italiani il diritto di decidere di loro stessi, garantito da una Costituzione ormai fatta a brandelli. "È indecoroso che con tutte le urgenze e le priorità che abbiamo, la maggioranza ancora una volta stravolga gli ordini del giorno e imbastisca iniziative che sono solo elettoralistiche" aveva borbottato Bersani, per poi precisare con il solito opportunismo filo-clericale, ben radicato anche nelle file del PD: "chi ci accusa e dice la parola eutanasia ci offende sanguinosamente". Cosa prevede l'infame disegno di legge all'esame del Parlamento nero Cosa prevede questo infame e oscurantista disegno di legge? Prevede che l'alimentazione e l'idratazione artificiali non faranno parte delle Dat (dichiarazioni anticipate di trattamento in previsione di una futura perdita della capacità di intendere e volere.) e potranno essere sospese solo in casi eccezionali, quando il paziente non è più in grado di assimilarle o quando "le medesime risultino non più efficaci", un termine che evidentemente si identifica con la morte cardiaca e cerebrale. Prevede che le volontà espresse dal paziente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento rimangono in ogni caso non vincolanti per il medico curante e che in caso di controversie tra medico e fiduciario interverrà un collegio di medici. Ma anche il parere espresso da questo collegio non sarà vincolante, come deciso da un emendamento del relatore Di Virgilio che ha recepito i diktat della Commissione Affari costituzionali. Ai pazienti in stato vegetativo permanente sarà garantita "l'assistenza ospedaliera, residenziale e domiciliare" prevedendola tra i livelli essenziali di assistenza (Lea). Le Dat, che si rimarca saranno "valide" solo se espresse nelle forme previste dalla legge, perdono quindi totalmente di valore, e vengono escluse anche tutte le altre dichiarazioni anticipate, che non potranno essere utilizzate per ricostruire le volontà della persona. Come specchietto per le allodole prevede che in assenza della nomina di un fiduciario i compiti previsti per lo stesso fiduciario "saranno adempiuti (come non è dato sapere) dai familiari (a partire dai genitori) indicati dal Codice Civile". La vergognosa lettera del premier ai suoi servi In sostanza con questa legge il neoduce Berlusconi intende fare tabula rasa sia del "consenso informato" che del "testamento biologico" vietando in ogni caso il ricorso all'eutanasia in qualsiasi forma (attiva e passiva). In questo modo il nuovo Mussolini intende ricucire lo strappo con le alte gerarchie ecclesiastiche, che evidentemente in cambio di un così ghiotto bottino saranno ben liete di perdonargli lo stile di vita molto più che "libertino". E per essere certo di arrivare a questo obiettivo, evidentemente concordato con il papa nero Ratzinger, Berlusconi ha anche messo nero su bianco una lettera e l'ha fatta recapitare a tutti i deputati del Pdl invitandoli "a condividere alcune riflessioni su un tema che mi sta particolarmente a cuore", che tradotto significa obbligo di andare a votare "una legge che nasce da circostanze particolari su cui non solo il governo ha preso posizioni chiare e coraggiose, ma io personalmente mi sono adoperato ed esposto con assoluta convinzione", assicurandogli che "il lungo lavoro sul testo di legge abbia portato a un risultato largamente condivisibile di sintesi e di mediazione alta". Si riferisce al punto politico di convergenza tra le crociate oscurantiste vaticane e le crociate golpiste del premier è cioè l'attacco ai giudici. "La gran parte di noi - prosegue nella lettera - ritiene che sul 'fine vita', questione sensibile e legata alla sfera più intima e privata, non si dovrebbe legiferare, e anch'io la penserei cosi', se non ci fossero - osserva - tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni". È dunque un mussoliniano serrate i ranghi contro i giudici anticlericali quello che Berlusconi chiede ai deputati del suo Partito, rivolgendosi a loro ad uno ad uno in tono colloquiale, ma non a caso in forma ufficiale e scritta, dicendosi "sicuro che, come sempre, saprai conciliare l'etica della convinzione con quella della responsabilità, così come accade quando si è di fronte a scelte e a decisioni importanti. Nella consapevolezza del grande senso di responsabilità, della lealtà e della compattezza dimostrate da tutto il gruppo parlamentare". Archiviata insomma la "libertà di coscienza sui temi etici" nel Pdl, come al solito il neoduce non perde occasione per mentire sapendo di mentire anche con i suoi leccapiedi, lo fa quando afferma che "questa legge sancisce per la prima volta il principio laico del 'consensoinformato', per cui nessun trattamento sanitario può essere compiuto sul paziente senza che questi abbia espresso il proprio consenso, assicurando così la libertà di cura. Nello stesso tempo, traccia un confine netto con l'eutanasia, evitando anche i rischi di accanimento terapeutico". Le reazioni e la lotta per buttare giù il governo Con disgustosa ipocrisia richiama alla memoria il calvario di Eluana Englaro per ribadire la necessità di schierarsi dalla parte dei sadici torturatori della sventurata ragazza e della sua onesta, coraggiosa e dignitosissima famiglia. "Non è possibile dimenticare infatti - afferma il premier - che la legge che ci accingiamo a discutere nasce da un evento che ha traumatizzato l'opinione pubblica e tutti noi: la morte di una donna, stabilita, per la prima volta in Italia, attraverso una sentenza. Nel nostro partito, che rispetta profondamente le libere convinzioni di ciascuno, esistono sensibilità diverse su questo tema, e non è mia intenzione chiedere che queste convinzioni personali siano sacrificate o compresse. La vita è un bene che noi tutti difendiamo, e se è vero che il mondo cattolico ha molto da insegnarci su questo, è vero anche che l'intangibilità della persona è un valore non negoziabile anche per i laici, e per tutte le culture politiche che compongono il grande mosaico del nostro partito. Noi liberali, cristiani, socialisti, riformisti, credenti di fedi diverse e non credenti, noi moderati, insomma, siamo convinti che la libertà, bene prezioso, non possa arrivare a negare la vita". Gli ha risposto per le rime, con le sue ammirevoli qualità di pacatezza e fermezza, il padre di Eluana, Peppino Englaro: "A me risulta che l'opinione pubblica è stata traumatizzata sia da quello che Berlusconi voleva fare, cioè non rispettare la sentenza della Cassazione e il decreto della Corte d'Appello di Milano che ne è stata la logica conseguenza, sia da quello che ha detto di Eluana, e cioè che poteva avere figli!". Critiche decise per l'ennesimo golpe parlamentare del presidente del Consiglio, sono venute soltanto dai banchi dell'Idv: la deputata Silvana Mura afferma che la lettera ai deputati: "dimostra solo una cosa, ovvero che chi l'ha scritta non ha neppure letto la legge sul biotestamento. Berlusconi - aggiunge - riesce poi ad essere ad un tempo ridicolo e ipocrita quando attacca la magistratura anche in questa occasione", mentre il capogruppo Idv, Massimo Donadi sostiene che: "Berlusconi sta conducendo una battaglia ideologica su un testo che legittima l'accanimento terapeutico e che priva i cittadini della libertà di scelta. Una brutta legge oscurantista e medievale, che condanna alla sofferenza chi non può più dire no''. La Fp-Cgil Medici hanno intanto consegnato al Capo della Segreteria del presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini le adesioni all'appello "Io non costringo, curo - per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l'accanimento terapeutico". Per bloccare un provvedimento che "ha chiari segni di incostituzionalità" sono state raccolte le firme di diecimila medici e operatori sanitari con il sostegno di 8mila cittadini. Anche dal Coordinamento laico nazionale (che raggruppa una cinquantina di associazioni in tutta Italia) è subito partito un appello alla mobilitazione generale per "testimoniare platealmente che la maggioranza degli italiani è contraria a questa legge contro il testamento biologico". In conferenza stampa a Montecitorio, i portavoce del coordinamento, Maurizio Cecconi e Cinzia Gori (nell'equipe che prestò assistenza a Eluana Englaro negli ultimi giorni della sua vita) insieme all'assessore alle politiche sociali dell'XI municipio di Roma, hanno anche fatto appello a tutti i cittadini perché vadano, in massa, a depositare le proprie volontà nei registri attivati in una settantina di amministrazioni locali. Un modo "per accelerare" se sarà necessario, il percorso verso il ricorso alla Corte Costituzionale. Le associazioni laiche stanno anche valutando altri possibili strumenti per far decadere "questa legge crudele", qualora, come è più che probabile, venisse approvata così com'è. Oltre al ricorso alla Consulta, si sta valutando una raccolta firme per indire un referendum abrogativo e una "class action". Ma il guaio è che si tratta di strade insicure visto anche i mezzi economici e l'esercito mediatico di cui dispone sia il governo del regime neofascista sia la Chiesa, suo baluardo come ai tempi di Mussolini, e comunque ci vorrà troppo tempo. Per il PMLI la calendarizzazione a breve scadenza della legge sul fine vita che nega la possibilità di esprimersi con un testamento biologico, è solo l'ennesima dimostrazione che il governo clerico-fascista di Berlusconi ha trasformato il parlamento in un "bivacco per i suoi manipoli" che dunque è necessario abbatterlo al più presto, prima che faccia altri irreparabili danni al paese. Va abbattuto con la lotta di massa e di piazza. Per quanto riguarda la Chiesa, che vuole disporre della vita e della morte degli italiani come fossero suoi sudditi come nel medioevo feudale, va abolito il Concordato siglato nel 1984 dal padrino politico di Berlusconi, Bettino Craxi, e con esso tutti gli scandalosi e intollerabili privilegi che le ha concesso. 1 giugno 2011 |