Bloccate sei milioni di pensioni Perdono mediamente 1.135 euro Spacciata come una "tassa sui pensionati ricchi", in realtà, il secondo blocco annuale consecutivo degli aumenti pensionistici, imposto dell'odiatissima Marchionne in gonnella del governo Monti, Fornero, colpirà duro la stragrande maggioranza dei pensionati poveri che nel biennio subiranno un taglio complessivo di 1.135 euro; mentre non avrà quasi nessun effetto sugli assegni pensionistici più ricchi. Infatti dal primo gennaio 2013 è scattato l'aumento del 3% delle pensioni per l'adeguamento al costo della vita. Ma per il secondo anno consecutivo la rivalutazione non è valida per le pensioni lorde che sono tre volte superiori alla soglia minima. Ciò significa - spiega in uno studio la Spi-Cgil - che ben 6 milioni di pensionati subiranno un blocco sostanziale dell'adeguamento che peserà non poco sul loro potere d'acquisto destinato ulteriormente a ridursi nel corso dell'intero anno appena inizato. A beneficiare della rivalutazione del 3% saranno solo i pensionati che già sono al minimo e stentano a mettere insieme il pranzo con la cena. A rimetterci di più sono invece quei milioni di pensionati il cui assegno lordo supera tre volte la soglia minima. Più o meno 1.217 euro netti (1.486 euro lordi). E comunque, va detto, che si tratterà di "aumenti" a dir poco irrisori al di sotto dei venti euro al mese. Cifra che per i pensionati più ricchi comporta al massimo la rinuncia a meno di un caffè al giorno. Infatti chi ha una pensione minima da 481 euro al mese passerà a 495,43 euro, la miseria di 14,43 euro in più. Chi invece ha una pensione da 1.000 euro al mese salirà a 1.025 euro. Ma basterà avere una pensione di 1.217 euro al mese per non ottenere alcun adeguamento al costo della vita. In pratica questa fascia di pensionati che l'anno scorso in questo modo ha già perso 363 euro, quest'anno ne perderà altri 776. E chi invece prende 1.567 euro netti (2000 lordi) l'anno scorso ha perso 478 euro e quest'anno ne perderà 1.020. Insomma quasi una mensilità in meno a fronte dell'aumento di tutte le tasse, a cominciare dall'Imu. "In questo anno - ha detto il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone - abbiamo assistito a un accanimento senza precedenti sui pensionati, che più di tutti hanno dovuto pagare sulla propria pelle il conto della crisi. L'aumento annuale delle pensioni è risibile e non garantisce il pieno recupero del loro potere d'acquisto. Oltretutto da questo meccanismo automatico sono stati estromessi per decreto sei milioni di pensionati, la maggior parte dei quali non possono di certo essere considerati ricchi o privilegiati. Il governo ha scelto deliberatamente di colpire la categoria dei pensionati lasciandone in pace tante altre che potevano e dovevano contribuire al risanamento dei conti, ed è per questo che per noi la cosiddetta 'Agenda Monti' non può di certo essere la ricetta giusta per la crescita e lo sviluppo del Paese". Il blocco degli assegni per il 2013 è solo l'ennesima stangata ai danni dei pensionati. Basti pensare che già nei primi undici mesi del 2012 l'esborso delle pensioni liquidate dall'Inps, comprese quelle dell'ex Inpdap, è calato del 18,5% grazie all'introduzione delle cosiddette finestre mobili e dello scalino voluto nel 2011 dall'ex ministro PD Damiano. Il calo ben più cospicuo dovuto alla controriforma Fornero deve ancora arrivare. Del resto è già previsto che dal 2013 scatterà l'adeguamento automatico dei requisiti pensionistici alla crescita della speranza di vita e aumenteranno anche i requisiti per andare in pensione per chi fa lavori usuranti. Grazie alla Fornero le donne avranno la pensione di vecchiaia a 62 anni e tre mesi (63 e 9 mesi per le lavoratrici autonome) e gli uomini a 66 anni e tre mesi. Si potrà smettere di lavorare prima con la pensione di anzianità solo se sono stati maturati 42 anni e 5 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e cinque mesi per le donne. Per queste ultime che non avranno i requisiti necessari nel 2013 l'età della pensione si allontanerà progressivamente sempre di più fino al 2018 quando sarà equiparata a quella degli uomini. 16 gennaio 2013 |