Hanno disertato le urne il 44,4 % degli elettori. 1,3% le schede nulle e bianche Bocciata dal referendum la "costituzione del socialismo del XXI secolo" di Chavez Nei no e nell'astensionismo i voti della destra ma anche quelli di parte della sinistra venezuelana Nel referendum del 2 dicembre il No ha prevalso di misura e bocciato le modifiche alla costituzione venezuelana volute dal presidente Hugo Chavez. Gli elettori erano stati chiamati a pronunciarsi su due quesiti che modificavano 69 dei 350 articoli della costituzione approvata nel 1999 e che nelle intenzioni di Chavez avrebbero dovuto accentuarne il carattere di "Costituzione del socialismo del XXI secolo". Fra le proposte di modifica, nel primo pacchetto di modifiche, vi era quella che dava al presidente in carica la possibilità di ripresentarsi anche oltre il limite di due mandati, che da 6 anni erano aumentati a 7, e di essere rieletto "come nella maggior parte dei paesi dell'Unione europea, quali la Svezia, in cui Tage Fritiof Erlander ha esercitato il potere per 23 anni" precisava il testo di riforma. Era prevista la concessione di maggiori poteri presidenziali fra i quali la possibilità di sospendere "alcune garanzie" in caso di grave pericolo democratico e maggiori controlli diretti sulla Banca centrale in merito alla politica monetaria e all'amministrazione delle riserve di valuta. Nel secondo pacchetto di modifiche erano previsti maggiori interventi statali in favore di pensioni e assistenza dei lavoratori precari e la riduzione della giornata lavorativa da 8 a 6 ore. Ma comprendeva anche la parte che ribadiva che "la Riforma costituzionale garantisce la proprietà privata, assieme ad altre forme di proprietà, come quella pubblica che appartiene agli enti dello Stato". Un passaggio sottolineato più volte da Chavez negli appelli e negli incontri con gli imprenditori europei perché continuino a investire in Venezuela. Dai dati diffusi dal Consiglio elettorale nazionale risulta che sul primo blocco di quesiti il No ha ottenuto 4.504.354 preferenze, pari al 50,70%. Il Sì, ha ottenuto 4.379.392 voti, pari al 49,29%. Sul secondo blocco al No sono andate 4.522.332 preferenze, il 51.05% contro i 4.335,136 Sì, il 48,94%. Sul totale di 9.002.439 schede scrutinate le valide sono state 8.883.746; 118.693 le nulle. Nel confronto con le precedenti tornate elettorali risalta il dato dell'astensionismo salito al 44,4%, contro il circa 30% dei referendum e il 25,3% delle elezioni presidenziali dello scorso dicembre quando Chavez fu rieletto per la seconda volta dopo quelle del 2000. Dal confronto con le presidenziali risulta che l'opposizione ha guadagnato solo 300mila voti mentre quelli a favore di Chavez e del suo progetto sono stati circa 3 milioni in meno. Un numero consistente di sostenitori del presidente che non hanno appoggiato il suo progetto presidenziale e scontenti di una situazione economica che a fronte delle massicce entrate dei proventi petroliferi è segnata da una inflazione record al 20% e dall'aumento delle tariffe. Nel progetto di modifica della costituzione tra l'altro non erano previste modifiche a parti quali quelle che non prevedono l'aborto, ammesso solo in caso di pericolo di vita nonostante le richieste in tal senso dei gruppi femminili, per non scontentare la Chiesa venezuelana che già beneficia dei consistenti contributi statali dati per le scuole private. 12 dicembre 2007 |