A Brescia Prosegue la giusta protesta degli immigrati sulla gru Migliaia di antirazzisti manifestano a sostegno della lotta. Solidarietà della Fiom La polizia di Maroni sgombra il presidio proimmigrati Dal nostro corrispondente della Lombardia Sabato 6 novembre si è svolto un nuovo corteo che ha invaso le strade di Brescia. Migliaia e migliaia di manifestanti, tantissimi gli immigrati, hanno sfilato contro la sanatoria truffa, per il permesso di soggiorno, per la casa e la dignità dei lavoratori immigrati, ricattati ogni giorno da leggi che li vogliono schiavi sottomessi. Partito da piazza della Loggia il corteo si è ingrossato lungo il percorso. Prima sosta sotto la gru dove stanno lottando da una settimana 6 coraggiosi immigrati, verso i quali è partita un'ovazione di sostegno. La solerte polizia del gerarca fascio-leghista Maroni, in assetto antisommossa, si è schierata sotto la gru per l'intero pomeriggio. Il corteo è poi proseguito sino alla stazione ferroviaria e dopo un lunghissimo giro è tornato alla gru, dalla quale ha parlato uno degli immigrati in lotta. Un corteo molto vivo: tanti slogan e striscioni. Presenti anche gruppi di immigrati e antirazzisti dal resto della Lombardia, dal Trentino, Veneto, Friuli, Emilia. Tra i tantissimi striscioni quello contro le espulsioni dei rom, i destinatari dell'ultimo pacchetto "sicurezza" del gerarca degli Interni. Lunedì 8 novembre carabinieri e polizia pochi minuti dopo le 6 del mattino sono intervenuti per sgomberare il presidio esterno al cantiere dove i sei immigrati sono sulla gru a 35 metri di altezza per chiedere la regolarizzazione. Per protestare contro le cariche e i rastrellamenti, i sei immigrati buttavano giù di tutto, minacciando di buttarsi di sotto, hanno bruciato tutto ciò che di infiammabile vi era sulla gru. Manganellate a volontà e una ventina di manifestanti sono stati portati in questura e in caserma dalle "forze dell'ordine". Sottolineiamo che nonostante la violenza fascista della polizia i sei immigrati restano sulla gru. Uno di loro, dopo lo sgombero del presidio, si è messo un cappio al collo assicurando la cima al braccio della struttura. Il Comitato centrale Fiom-Cgil ha votato un Ordine del giorno di condanna delle cariche poliziesche e di solidarietà ai migranti di Brescia e a quelli di Milano, anch'essi mobilitati. La Lega è la mandante del raid xenofobo e fascista della polizia. È la Lega a far la voce grossa, a condurre la campagna razzista contro gli immigrati. Ai padroni della Lega gli immigrati senza diritti fanno comodo, per sfruttarli meglio e di più li preferiscono in nero e "clandestini", così non possono fiatare con nessuno, pena la loro espulsione immediata! Se fosse per questi paladini della cristianità, i sei immigrati sulla gru, sarebbero già morti di fame! Noi marxisti-leninisti lombardi non dimenticheremo mai le vergognose parole del vice-neopodestà leghista di Brescia che disse: "lasciateli senza mangiare e bere". Come non dimentichiamo di certo il vergognoso atteggiamento del segretario della Cisl di Brescia, Renato Zaltieri, che qualche giorno fa si è presentato sotto la gru intimando ai 6 immigrati di mettere fine alla protesta e scendere. Ecco una delle sue frasi: "Gettate la spugna e scendete subito, lasciate lavorare gli operai della metropolitana". Da buon servo del padrone il funzionario della Cisl vuole la resa incondizionata degli immigrati in lotta, perciò chiede loro di "gettare la spugna". Ma non sono dei pugili suonati a cui si chiede di "gettare la spugna". Sono operai immigrati senza lavoro e senza permesso di soggiorno. Sono in lotta contro le leggi che li discriminano in quanto operai immigrati e li catalogano come "stranieri". Nella crisi con l'abbondare della forza lavoro inattiva, essere disocupati per lo più "stranieri", per il neofascista Maroni andrebbero subito espulsi. Zaltieri cerca di mettere gli operai immigrati in lotta contro gli operai del sottostante cantiere della metropolitana, che non possono lavorare causa lotta in corso. Ma il sindacalista venduto della Cisl ha fatto male i suoi calcoli. Ai "gruisti" lassù a 35 metri arriva tanta solidarietà, e tra i sostenitori che da sotto non li lasciano mai, ci sono proprio gli operai del cantiere della metropolitana, immigrati e non. Sostengono questa lotta anche se rischiano la cassa integrazione finché dura la protesta. Questo è il clima che trova chi porta loro solidarietà. Il vecchio quanto meschino tentativo di mettere operai contro operai, che sta tentando Renato Zaltieri non riuscirà. Con questa protesta gli operai immigrati cercano di vincere una battaglia. Ma non chiedono una soluzione solo per loro, cosa che magari avrebbero già ottenuto, bensì chiedono la sanatoria per la comunità di immigrati, bloccandone l'espulsione dall'Italia. Un esempio di solidarietà e di lotta, che è un insegnamento per tutti gli operai e le masse popolari. Il Comitato lombardo del PMLI rinnova la propria solidarietà militante agli immigrati in lotta. La vostra lotta è la nostra lotta! Uniti vinceremo! 10 novembre 2010 |