Gravissimo insulto del ministro della pubblica amministrazione ai lavoratori atipici Brunetta: i precari sono l'Italia peggiore C'è un video, girato a margine di un convegno tenuto il 14 giugno a Roma sul tema dell'Innovazione nella pubblica amministrazione, e postato su centinaia di siti internet che riprende lo show neofascista del ministro Renato Brunetta, PDL, contro i precari italiani. Al termine dell'intervento di Brunetta al convegno, un gruppo di precari chiede la parola. Una giovane sale sul palco, ha appena il tempo di dire "Sono della rete di precari al servizio della pubblica amministrazione" che il ministro l'interrompe: "Grazie, arriverderci buongiorno. Questa è la peggiore Italia", e poi fugge, senza ascoltare le domande dei lavoratori, strappando lo striscione che essi reggono: "Si scrive innovazione, si legge precarietà". Le scene successive mostrano Brunetta che si rintana velocemente nella macchina ministeriale, la quale parte rischiando di mettere sotto un precario che, strattonato dal servizio d'ordine, urla: "Cha fa ministro, mi investe?" Un video-documento che parla più di mille filo-governativi servizi, articoli, convegni, summit a favore della "flessibilità", dell'"innovazione" ecc. e che inchioda senza appello all'enorme crimine che hanno commesso nei confronti delle masse giovanili italiane, il mistificatore gerarca Brunetta e il governo Berlusconi, nemici giurati delle masse lavoratrici, e mostra a tutta l'Italia in maniera chiara che il precariato è soltanto assenza di certezze lavorative e di futuro, cancellazione dei diritti sindacali, ricattabilità, impossibilità a far sentire la propria voce. La fuga di Brunetta davanti ai precari, gli insulti che egli lancia sfrontatamente dagli studi televisivi a milioni di lavoratori italiani, sono manifestazioni rivelatrici della politica neofascista, astiosa, repressiva e arrogante nei confronti dei problemi dei lavoratori, dei precari, nei confronti dei temi sindacali e contrattuali che contraddistingue questo governo. Il messaggio crudo che dal governo Berlusconi arriva alle masse lavoratrici è: "il vostro problema non è il nostro, la vostra fame, la vostra disoccupazione, la vostra morte sociale e fisica è la fonte della nostra ricchezza. Voi siete in quelle condizioni perché siete figli dell'Italia peggiore". Se poi proprio non ce la fate a morir di fame in silenzio andate "ai mercati generali - citazione di Brunetta - a scaricare le cassette". Sarebbe un lavoro come tutti gli altri, che hanno svolto e svolgono milioni di operai, ma il problema è che non tutti i disoccupati e i precari che volessero arrotondare lo stipendio possono essere impiegati a scaricare cassette Ma quello del futuro di milioni di lavoratori italiani non sembra essere un problema del governo. Non si sono fatte certo attendere le risposte dei precari all'arrogante fannullone Brunetta. A Roma, il 15 giugno il comitato "Il nostro tempo è adesso" ha lanciato una manifestazione di protesta alla quale erano presenti precari di tutte le categorie. Sotto al Ministero della Pubblica Amministrazione una giovane con il megafono ha gridato: "Invitiamo Brunetta a lasciare questo edificio....non siamo più disposti a sopportare nulla". Al corteo i giovani hanno portato anche dei grandi manifesti del ministro Brunetta ritratto mentre dorme sprofondato in una poltrona e con la scritta "Brunetta: il peggior ministro della peggiore Italia". Intanto, sulla pagina Facebook di Brunetta oltre 10.000 post di critiche e proteste da parte di giovani precari. Critiche anche sui maggiori quotidiani italiani: "Chi non sa ascoltare le persone, che non sono certo il Paese 'peggiore', oggi si candida solo a ricevere altre sberle", afferma il quotidiano dei cattolici Avvenire. Alla manifestazione FIOM "Tutti in piedi" presentata da Michele Santoro erano presenti anche i precari che il ministro Brunetta non ha voluto ascoltare e ha parlato Maurizia, la ragazza, precaria da 15 anni, snobbata dal ministro Renato Brunetta nel video dello scandalo: "Io rappresento non il mio fallimento - ha affermato - ma il fallimento del governo". Il 19 giugno, sull'onda della reazione prodotta dalla parole di Brunetta, alcune organizzazioni hanno lanciato la Giornata dell'indignazione precaria a Roma e Milano. Nella capitale, in piazza Montecitorio, si terrà un presidio permanente di precari fino al 22 giugno per la sfiducia a Brunetta e al governo. È, infatti, ovvio che la reazione arrogante di Brunetta dovesse accrescere la sfiducia delle masse popolari e lavoratrici nei confronti delle istituzioni borghesi e la loro carica antigovernativa. Constatiamo che si diffonde sempre più la spinta di mandare a casa dalla piazza questo governo. Il PMLI chiede che questo avvenga subito con un nuovo 25 Aprile. Questo infatti è l'unico modo per liberarsi del nuovo Mussolini che compromette il futuro di milioni di giovani precari e disoccupati italiani. 22 giugno 2011 |