Per salvare dal fallimento i due colossi dei mutui e per evitare una perdita di fiducia nel sistema creditizio Usa Bush nazionalizza le banche Freddie e Fannie Pagheranno il conto i contribuenti americani Fallisce anche la Lehman Brothers Freddie Mac e Fannie Mae, i due colossi che controllano i tre quarti dell'erogazione dei mutui immobiliari in America erano ormai sull'orlo della bancarotta e sono stati nazionalizzati il 7 settembre dal Tesoro americano. Il loro fallimento, per il ministro del Tesoro Henry Paulson, avrebbe "precipitato nell'instabilità l'intera economia mondiale". Infatti le due società hanno titoli che corrispondono a un terzo della capitalizzazione della Borsa di New York e che in gran parte sono in possesso di grandi banche americane e internazionali e di molte banche centrali. Il fallimento di solo una delle due avrebbe prodotto, secondo diversi analisti finanziari, la temuta crisi di sistema sul piano internazionale, con fallimenti a catena di istituzioni finanziarie, una caduta verticale degli indici di Borsa e di una possibile paralisi dell'economia. Nonostante l'intervento del governo ci sarebbero almeno altre 17 banche molto legate alle attività di Freddie Mac e Fannie Mae che rischiano di fallire, dopo le sette banche fallite negli Usa dall'inizio di quest'anno per la crisi dei mutui, per non contare la grande banca d'affari Bear Stearns salvata dal fallimento nella scorsa primavera. Il piano del segretario al Tesoro Paulson e del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke prevede l'acquisto di un miliardo di dollari di azioni per ciascuna delle due società e lo stanziamento fino a 200 miliardi di dollari da destinare al rafforzamento del capitale delle due istituzioni. Una cifra spaventosa che peserà sui contribuenti americani chiamati a coprire il disastro prodotto dai manager aziendali, che hanno truccato i bilanci, sotto gli occhi, tutti e due chiusi, degli organi di controllo e dello stesso governo. Fannie Mae e Freddie Mac (rispettivamente Federal National Mortgage Association e Federal Home Loan Mortgage Corporation) sono due società create alle fine degli anni Trenta per garantire i fondi per il mercato immobiliare americano. Sono formalmente società private dalla fine degli anni Sessanta ma hanno sempre avuto una linea di credito garantita per svolgere la loro "missione pubblica". Fannie e Freddie non prestano i soldi, comprano i mutui, li assicurano, li impacchettano e li cartolarizzano, per poi rivenderli agli investitori sotto forma di titoli. Che sono nel portafoglio di tutte le più importanti società quotate a Wall Street e finanche nelle casse delle banche centrali di Cina, Arabia Saudita, Russia e Giappone. In seguito alla crisi dei sub-prime dell'estate 2007, Fannie e Freddie hanno messo in bilancio perdite per 14 miliardi di dollari, ma quelli reali sono molti di più, e in un anno il loro valore di Borsa è sceso del 90%. Fino a provocare l'intervento del governo. Che sembrava risolutivo per risollevare gli Usa, e non solo, dalla crisi finanziaria. Lo è stato solo per qualche giorno. Il 15 settembre dichiarava fallimento la grande banca Lehman Brothers mentre sono in difficoltà sia la Goldman Sachs che la Morgan Stanley e la JP Morgan che cercano di tamponare i propri debiti. Altro grande gruppo in difficoltà è la Aig, American International Group, nel settore finanza e assicurazioni, indicata quale prossima vittima di una crisi sempre più devastante. 17 settembre 2008 |