Bush pone il veto alla legge che estende l'assicurazione sanitaria ai bambini poveri Il 3 ottobre Bush ha posto il veto alla legge approvata dalla Camera che estendeva l'assistenza sanitaria ai bambini poveri, ha negato l'assistenza medica gratuita a quasi quattro milioni di bambini. La legge prevedeva l'aumento di 25 miliardi di dollari in cinque anni del finanziamento allo State Children's Health Insurance Program (Schip), il piano che dà la copertura sanitaria pubblica ai figli di coppie a basso reddito. Lo Schip è in vigore da 5 anni, finanziato con 25 miliardi di dollari, e ha garantito cure gratuite a 6,6 milioni di bambini, figli di famiglie non abbastanza povere da poter essere coperte da Medicaid, il programma federale che offre una minima assistenza medica per i poverissimi, ma comunque non in grado di pagarsi una costosa mutua privata. A fine settembre il parlamento aveva votato a larga maggioranza il finanziamento di 60 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni per consentire la copertura sanitaria a altri 3,8 milioni di bambini. Al Senato la legge era passata con oltre due terzi dei voti, un risultato che la metteva al sicuro dal veto presidenziale. Alla Camera invece il provvedimento non aveva superato la soglia dei due terzi di consensi e Bush ha potuto bloccarlo. Lo Schip funzionerà con i fondi finora assegnatigli fino al prossimo 15 novembre e secondo la Casa Bianca potrà continuare a operare ma solo con un aumento di appena 5 miliardi di dollari rispetto ai 25 messi a bilancio. La Casa Bianca ha spiegato il veto presidenziale con la necessità di non appesantire ulteriormente il bilancio federale ma nello stesso tempo ha chiesto altri 42 miliardi di dollari per la guerra in Iraq. Evidente la scelta politica di destinare più soldi alla guerra di occupazione imperialista dell'Iraq a scapito delle spese sociali. Come dichiarata è l'opposizione di Bush ad allentare i cordoni della borsa sul sistema sanitario pubblico a vantaggio degli affari delle grandi società assicurative. Nella patria della "democrazia" la salute è una merce. Secondo alcuni studi nel corso degli ultimi 12 mesi gli americani che non hanno copertura sanitaria sono cresciuti di due milioni e mezzo con un incremento record che ha portato a 43,6 milioni le persone senza assistenza sanitaria, pari al 15,2% della popolazione. Di questi circa 8,5 milioni sono bambini e adolescenti. Dai dati governativi risultano oltre 30 milioni le persone considerate ufficialmente sotto la soglia di povertà delle quali solo 10 milioni hanno avuto accesso a servizi rimborsati dallo Stato. Dalla differenza fra i due dati risulta che sono quasi 14 milioni gli americani considerati "non poveri" ma che non possono pagarsi l'assistenza sanitaria. La crescita del numero delle persone senza assistenza è dovuta nella maggior parte dei casi al licenziamento di un componente della famiglia che non ha più la possibilità di pagare le costose assicurazioni private. Il sistema privato ha polizze molto alte che costano ai lavoratori consistenti trattenute sulla busta paga e riguardano essenzialmente i lavoratori di grandi aziende; chi lavora in piccole aziende spesso non ha la copertura sanitaria, come i moltissimi occupati nei lavori precari considerati di basso livello. Tra l'altro le compagnie private rifiutano i nuovi iscritti se non sono perfettamente sani alla visita di controllo e per garantirsi da errori di valutazione spesso richiedono un periodo di prova da uno a tre mesi durante il quale l'assicurato paga ma non ha ancora diritto all'assistenza finché non è accertato che non abbia malattie preesistenti. 17 ottobre 2007 |