Al Direttivo dei chimici CGIL di Pisa Cammilli denuncia il patto sulla produttività e chiede al sindacato di appoggiare con più fermezza le lotte dei lavoratori e degli studenti Redazione di Fucecchio Intervenendo al Direttivo provinciale della FILCTEM-CGIL riunitosi a Pisa il 6 dicembre il compagno Andrea Cammilli ha esordito ricordando le manifestazioni dei lavoratori e degli studenti degli ultimi mesi e in particolare quelle del 14 novembre. In particolare ha sottolineato come queste mobilitazioni dimostrano che nel Paese si sta sviluppando una forte opposizione sociale e di classe. Nonostante la "santa alleanza" Alfano-Bersani-Casini che ha tenuto un anno in sella Monti, la parte più avanzata delle masse popolari non intende darla vinta al governo e non ha intenzione di pagare ulteriormente questa devastante crisi capitalistica. Cammilli nel suo intervento, assieme a quello di un altro delegato, ha incalzato la CGIL a fare una scelta chiara: appoggiare con determinazione queste lotte e uscire dall'ambiguità di molti suoi dirigenti che da una parte dicono di opporsi ai sacrifici imposti da Monti e dalla Ue ma nella sostanza auspicano che il governo arrivi alla fine della legislatura e vedono questa politica di lacrime e sangue come una medicina amara ma indispensabile per salvare il capitalismo italiano. Il compagno Cammilli ha poi portato a fondo la critica al "patto sulla produttività" e ha invitato tutti a denunciare nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro questo ennesimo accordo firmato da CISL e UIL che contribuisce a cancellare il contratto nazionale di lavoro sia per la parte normativa che per quella economica: deroghe, ossia il non rispetto, su quasi tutto il CCNL mentre l'adeguamento del salario all'inflazione diventerà "un lusso" che i padroni concederanno ai lavoratori solo in condizioni economiche a loro particolarmente favorevoli. Su questo punto sono stati tanti gli interventi, tutti molto critici. Parecchi delegati hanno criticato giustamente anche la gestione del rinnovo del contratto dei chimici. Il vecchio segretario generale della FILCTEM Alberto Morselli con un colpo di mano, il giorno prima delle sue dimissioni aveva infatti firmato un accordo che, anticipando il patto sulla produttività, permetteva di derogare praticamente su tutto, quindi il giorno dopo veniva sconfessato dalla segreteria che criticava l'intesa. Alla fine però per non rompere definitivamente con CISL e UIL, la CGIL capitolava sciogliendo la riserva con la "promessa" di cambiarlo prima che diventi accordo definitivo. Un atteggiamento che non è andato giù ai lavoratori e che i dirigenti locali nelle loro repliche non hanno saputo né potuto giustificare. 12 dicembre 2012 |