Direttivo provinciale della Fillea Cgil di Catania Campisi: "la Cgil sottovaluta la gravità della situazione politica creata dal nuovo Mussolini. Abbattiamo con la lotta di piazza il governo Berlusconi e la terza repubblica" Dal corrispondente della Cellula "Stalin" della provincia di Catania Il 29 aprile si è tenuta a Catania la riunione del Direttivo provinciale della Fillea Cgil. Ai lavori erano presenti anche il segretario della Cgil di Catania, Franco Battiato, il segretario regionale della Fillea, Salvatore Gigli, e il segretario della Fillea di Catania, Claudio Longo. Nella sua relazione, Longo ha messo in evidenza l'ottimo stato di salute finanziaria della Fillea di Catania e, oltre a criticare gli accordi separati di Cisl-UIL e Ugl con Confindustria e governo, e a sottolineare il grande successo della manifestazione nazionale del 4 aprile a Roma indetta dalla Cgil, ha fatto il punto sulla gravità della situazione che attraversa il settore edile a Catania, polverizzato in una miriade di piccole imprese private, con 3 o 4 operai, difficili da controllare. Longo ha auspicato un maggiore investimento finanziario della Cgil al fine di aumentare il numero dei dirigenti che possano intervenire nei cantieri della provincia e nelle strutture sindacali per servire meglio i lavoratori e garantire non solo il numero degli iscritti ma aumentarli. Egli ha sottolineato le difficoltà che la Fillea Cgil si troverà di fronte al rinnovo del contratto integrativo provinciale, di cui bisogna preparare la piattaforma rivendicativa, proprio nel momento in cui Cisl e Uil sono in rotta con la Cgil. Inoltre, prendendo spunto dal terremoto in Abbruzo ha sostenuto che occorre battersi per l'applicazione della legge antisismica sia nelle strutture pubbliche che in quelle private, a quelle di nuova costruzione, in modo da permettere la sicurezza degli abitanti. Il compagno operaio Francesco Campisi, membro del Direttivo provinciale della Fillea, oltre ad apprezzare il lavoro svolto dal sindacato di categoria, è intervenuto sulla situazione politica generale, sottolineando che, malgrado le lotte culminate nella grandiosa manifestazione del 4 aprile a Roma con due milioni e settecentomila lavoratori in piazza, contro la politica antipopolare di Berlusconi e contro gli accordi separati, Cisl-Uil-Ugl, la Marcegaglia e il ministro del lavoro Sacconi, il 15 aprile scorso, hanno firmato l'accordo separato: "per chi ancora non abbia capito che siamo sotto un regime neofascista - ha sottolineato Campisi - e che il capo è il nuovo Mussolini, Silvio Berusconi, basti vedere l'attacco al diritto di sciopero, la modifica al 'Pacchetto Sicurezza', varato dall'ex governo Prodi, che dimezza le multe e le responsabilità alle aziende che non applicano i sistemi di sicurezza nelle fabbriche e nei cantieri; l'accordo separato che ripropone la fotocopia del sindacato di regime mussoliniano; inoltre, le ronde razziste della Lega Nord che perseguitano gli immigrati; i fascisti che scorrazzano indisturbati nelle città italiane e aggrediscono gli studenti antifascisti che si oppongono alla controriforma Gelmini; lo sbarramento del 4%; il bipolarismo e il premio di maggioranza, condivisi dal PD di Franceschini, per i partiti e le coalizioni che prendono la maggioranza relativa". Campisi ha continuato criticando le dichiarazioni di Berlusconi che propone di cambiare ancor più la Costituzione per dare maggiore potere al premier. Infine, ha messo il dito nella piaga del terremoto in Abruzzo, additando le responsabilità non solo dei costruttori, ma anche dei politicanti borghesi che hanno chiuso gli occhi sul materiale usato per la costruzione delle scuole e degli edifici pubblici andati distrutti, come la Casa dello Studente e la Prefettura. "Siamo in un regime neofascista - ha ribadito Campisi - per capirlo aspettiamo che ci diano l'olio di ricino? La Cgil sottovaluta la gravità della situazione politica creata dal nuovo Mussolini. Abbattiamo con la lotta di piazza il governo Berlusconi e la terza repubblica!". 6 maggio 2009 |